domenica 17 giugno 2012

MARILYN, IL FILM SUL LATO FRAGILE E INSICURO DELLA MONROE


Diretto da Simon Curtis, parla del suo viaggio in Inghilterra per girare "Il Principe e la ballerina"


Fare un film su una leggenda di Hollywood come Marilyn Monroe è un'impresa impossibile. Ma la regia di Simon Curtis – autore molto attivo per la BBC - e soprattutto, la bravura (possiamo dirlo, anche al di sopra di ogni aspettativa più rosea) di Julia Ormond nell'interpretarla, ci sono riusciti molto bene. Hanno dipinto il lato più malinconico, fragile, insicuro, solitario di una stella incompresa, sfruttata e invidiata. Simon Curtis riprende un frammento della vita di Marilyn, ossia quando si reca in Gran Bretagna per girare "Il Principe e la ballerina", di Laurence Olivier, aiutandosi con il testo autobiografico di Colin Clark "Il Principe, la ballerina e io", proprio perché quest'ultimo aveva conosciuto il "Dark side of the Moon". Una luna di cristallo frammentatasi in mille pezzi ma che lui aveva aiutato a ricomporsi; quanto meno per concludere le scene del film, visto che qualche anno dopo si disintegrerà definitivamente.
Una stella cadente il cui breve passaggio nessuno ha mai più dimenticato. "Una piccola stella senza cielo" retta da "soltanto un filo", che nessuno è riuscito ad evitare che si spezzasse.

TRAMA DI MARILYN - Benché provenga da una famiglia benestante che gli può permettere un lavoro di tutto rispetto, il neolaureato Colin Clark ha la fissa di lavorare su un set cinematografico. Riesce così, con grande determinazione, ad avere un ruolo come terzo aiuto regista del grande Laurence Olivier, il quale sta trasponendo per il cinema "Il Principe e la ballerina". Clark è però inconsapevole di chi si troverà sul set: la stella di Hollywood Marilyn Monroe. Lavorandoci a stretto contatto, Colin Clark conoscerà non solo il suo lato luminoso, raggiante, quello che appariva sulle riviste patinate o sulle pellicole, bensì, e soprattutto, anche il suo lato fragile, insicuro, solitario. Stringerà con lei un rapporto di amicizia fino ad innamorarsene. Ma Marilyn è anche inafferrabile e finirà col spezzargli il cuore. Del resto, come dice anche la collega di Colin: “ne aveva bisogno”.
Il suo appoggio le farà ritrovare quella sicurezza ormai smarrita e che nessuno riesce a dargli, neppure un rigido e pieno di sé marito o l’accompagnatrice con la quale vive in simbiosi.

Ecco la scena che ritengo più emozionante e significativa del film:

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