lunedì 18 giugno 2012

DOPO SALERNO ANCHE NAPOLI RISCHIA DI RIMANERE SENZA TRASPORTO PUBBLICO LOCALE


L’ANM HA DEBITI PARI A 150 MILIONI DI EURO

Dopo il caso Salerno, per ora scongiurato, anche Napoli rischia di veder saltare il trasporto pubblico locale “su gomma” ma anche su rotaia. Il Comune di Napoli attanagliato dalla mancanza di fondi, non riesce nemmeno a pagare i canoni alle sue partecipate, Anm e Metronapoli.
A causa dei mancati versamenti, le due aziende pagano ogni anno alle banche 8,5 milioni di euro di interessi: se la situazione non cambierà a breve, il rischio default diventerà sempre più concreto. In particolare Palazzo San Giacomo deve versare nella casse dell’Azienda Napoletana Mobilità 200 milioni, mentre sono 90 i milioni attesi da Metronapoli. Una situazione che va ad innescarsi in un periodo in cui i tagli sono all’ordine del giorno, rendendo ancora più difficile la sopravvivenza delle aziende e la possibilità di offrire un servizio adeguato.

GLI SFORZI DELLA GIUNTA DE MAGISTRIS - Per provare a porre un argine all’indebitamento, l’amministrazione comunale si sta impegnando, ma l’obiettivo è ancora lontano dall’essere raggiunto: “Da quando ci siamo insediati – spiega l’assessore al bilancio Riccardo Realfonzo – abbiamo cercato di ridurre i tempi di pagamento, attraverso azioni che ci hanno permesso di ammortizzare i tagli di Governo e Regione e ridurre la spese corrente del Comune del 10%, ottenendo così più risorse anche per le società dei trasporti”. Così nel 2012 si avranno sei milioni in più per Anm e Metronapoli, mentre è in cantiere la fusione delle due aziende e della Napolipark: “Creeremo una newco – afferma Realfonzo – definendo con gli advisor gli aspetti tecnici. La nuova società sarà avviata entro fine anno”.

LA SITUAZIONE GRAVE DELL’ANM - Intanto però bisogna fare i conti con le emergenze quotidiane, con gli stipendi da pagare, i fornitori da saldare. Situazione molto difficile soprattutto per l’Anm che vanta quasi 150 milioni di debiti: 16 con l’erario, 31 con i fornitori e 98 con le banche. E dire che basterebbe incassare i crediti del Comune per alleggerire la situazione e tenere almeno in pareggio il bilancio dell’azienda.

Insomma, le lottizzazioni e gli sprechi del passato stanno chiedendo il conto. Un conto salatissimo che gli enti locali con le casse vuote, per colpe proprie e tagli decisi dall’alto”, non possono saldare.

(Fonte: Vesuvius)

3 commenti:

  1. ‎...e che bellezza...ci mancava pure questo...

    Maria

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  2. è la solita storia della regione che taglia i fondi,ma prima che succedesse questo,c'è da dire che comunque i trasporti funzionavano malissimo:corse tagliate,fermate soppresse,bus guasti nei depositi perchè non ci sono i pezzi di ricambio,e taluni individui che non fanno il loro dovere.e non parliamo della periferia!un giorno ero in un bus e l'autista parlando con un suo collega disse:''guarda quanta immondizia c'è sulla fermata!,riferendosi ai passeggeri.purtroppo questa gentaglia ha la fortuna di lavorare a napoli,perchè se lavorassero al nord italia,li farebbero rigare dritto.

    antonio

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