MALGRADO IL VOTO UNANIME DEGLI ITALIANI A FAVORE DELLA CANCELLAZIONE DEL PROFITTO
NELLA GESTIONE DELL’ACQUA, TUTTO E’ RIMASTO COM’ERA
Il 12 e il 13 giugno gli italiani hanno scelto di sottrarre ai
gestori dell’acqua la possibilità di conferire utili. E lo hanno fatto in modo
quasi unanime, con ben il 95,8% dei voti per il Sì. Oggi, a distanza di quasi
sette mesi, risulta che, in tutto il territorio nazionale, nessun gestore abbia
applicato la normativa in vigore dal 21 luglio 2011, diminuendo le tariffe del
servizio idrico.
COME STANNO LE COSE - Luca
Faenzi, impegnato nella Campagna di Obbedienza Civile del Forum, torna a
parlare del diritto all’oro blu, promuovendo una mobilitazione volta a chiedere
il rispetto del referendum, focalizzandosi in particolare sulla
"quota-profitto" che, nonostante dovesse essere eliminata dalle
bollette, risulta ancora attiva in tutto il territorio nazionale.
La quota, spiega con chiarezza Faenzi, si riferisce alla
«remunerazione del capitale investito» e incide sulle bollette per una
percentuale che oscilla, a seconda del gestore, fra il 10% e il 20%.
Percentuale finita nel mirino del Forum proprio perché non relativa alla
gestione della risorsa. Non un dettaglio da poco, come fa notare il comitato
acqua pubblica di Torino: togliendo la quota di “solo profitto” un condominio
di 80 famiglie potrebbe risparmiare circa 2.000 euro.
L’INIZIATIVA DI OBBEDIENZA CIVILE
– Obbedienza civile promuove dunque un movimento dal basso che nei prossimi
weekend vedrà attivarsi in decine di città italiane gli sportelli del Forum italiano dei
movimenti per l’acqua. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini
sulla possibilità di far valere il proprio voto, andando a ricalcolare, grazie
all’assistenza di esperti, la tariffa che effettivamente andrebbe pagata per il
servizio idrico, al netto della “quota-profitto” di cui ancora beneficiano i
gestori privati.
Per saperne di più su Obbedienza civile rimando al sito: http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=1340&Itemid=128
REFERENDUM DUNQUE TRADITO, COME
QUELLO SUL FINANZIAMENTO AI PARTITI - Col Referendum dello scorso
giugno, per il quale si è raggiunto il quorum dopo quasi vent’anni dall’ultima
volta, gli italiani hanno detto chiaramente che il servizio idrico deve essere
gestito dallo Stato e che nell’espletamento di tale attività non vi deve essere
alcun profitto. Ma a quanto pare sono stati raggirati ancora una volta (come d’altronde
accaduto per il finanziamento pubblico ai partiti, contro cui gli italiani pure
si espressero proprio in occasione dell’ultimo quorum raggiunto nel ‘93). Se la
statalizzazione del servizio idrico è stata attuata in pochi Comuni (tra cui Napoli),
il profitto è invece rimasto ovunque, anche in quelle aree amministrate dagli
stessi sostenitori del referendum, come nel caso di Vendola: http://lucascialo.blogspot.com/2011/06/vendola-delude-i-sostenitori-del.html
IL BUSINESS LEGATO ALL’ACQUA IN
BOTTIGLIA – Poi c’è la questione della diffidenza nei confronti
dell’acqua del rubinetto. L'Italia è prima in Europa per consumi di acqua in
bottiglia e terza nel Mondo; ovvero 195 litri di acqua in bottiglia a testa,
che significano ogni anno 240.000 tonnellate di plastica. I tappi di plastica
non sono riciclabili. Le tecnologie per riciclare sono costose quindi succedono
cose strane. Per esempio che si segnano come riciclate bottiglie che vengono
mandate all'estero dove vengono offerti
ricicli dubbi a minor costo.
Venticinque gestori di acquedotti hanno ampliato i loro di
sistemi di filtraggio nell'ambito del programma "Acqua del rubinetto, sì
grazie!". Controlla su publiacqua.it i valori qualitativi forniti
dall'acquedotto. Potresti essere ad un passo da una scelta economica,
efficiente, ecologica e salutare.
Se andate su www.publiacqua.it/qualita/
potete vedere i valori di purezza
dell'acqua del rubinetto del luogo dove vivete. L'acqua dell'acquedotto avrà
bisogno sicuramente solo di piccole correzioni, cioè basterà un semplice filtro
al carbone attivo (una spesa mediamente di 9€ al mese).
Forse il fatto che gli italiani abbiano snobbato per quasi
due decenni i vari referendum proposti, aveva un suo perché. Essere presi in
giro non è mai bello.
(Fonte: Virgilio)
Vergognoso e tipicamente italiano!!!
RispondiEliminaallora "obbediamo"!!! ;)
RispondiEliminaangela
Non è la prima volta, purtroppo, che una decisione presa attraverso un referendum popolare viena così brutalmente disattesa. Solo in un Paese "terzomondista" come il nostro, possono accadere cose del genere!
RispondiElimina