IL GIORNALE RISPONDE IN MODO IRONICO AL VIGNETTISTA,
INSINUANDO RAGIONI ECONOMICHE DIETRO LA SUA SCELTA
Ebbene sì, anche Vauro Senesi ha una pancia da riempire e
abbandona Il Manifesto nel suo momento più delicato. Il simpaticissimo
vignettista fondatore de Il Male e ospite fisso nei due ultimi programmi di
Santoro, ha inviato una lettera al giornale piena di belle parole, sentiti
ringraziamenti e riconoscimenti; lettera a cui il giornale ha risposto toccando
subito il tasto più importante: quello degli scarsi compensi. Sarà pure un
compagno, ma vuole essere pagato.
LA LETTERA DI VAURO - Dire
arrivederci è sempre un po' penoso. Lo è ancora di più dopo aver vissuto
insieme per quasi trent'anni la splendida e tormentata avventura che è stata ed
è il manifesto. Tanto penoso che sarei stato tentato di andarmene zitto
zitto,quatto quatto. Ma non me lo sarei mai perdonato. Ed allora eccomi qua a
cercare di mettere insieme poche parole per un saluto. Un saluto a tutti i
compagni e le compagne del giornale. Un saluto ideale e commosso a quelli, come
Luigi, che non sono più tra noi. Un saluto a chi ci legge ed anche( e sono
troppi) a chi ha smesso di farlo. Sento di avere un enorme debito con gli uomini
e con le donne del manifesto. Il debito di una libertà mai
"concessa"ma sempre scaturita dal confronto, dalla discussione anche
aspra sulle idee e sul modo di scriverle o disegnarle. Un debito che,
permettetemi di dirlo, sento in maniera particolare nei confronti di Valentino.
Vecchio compagno che in questi tempi di rampanti "giovani"
rottamatori continua a spendere tutto se stesso con passione, dolore ed
ostinazione perché una preziosa esperienza di pensiero libero come quella che
il manifesto ha rappresentato in tutti questi anni non venga rottamata. E' un
debito che so non potrò mai saldare, tanto meno adesso che prendo commiato
dalle pagine di questo giornale. Del quale però continuerò ad essere un fedele
lettore. L'ho già detto, è difficile trovare parole per un saluto. Ho in mano
una copia de il manifesto. Sotto la testata, in caratteri più piccoli, c'è
ancora scritto «quotidiano comunista». C'è chi sostiene che comunista sia ormai
un termine obsoleto che non significa più niente o peggio. Per me significa
molto. e allora saluti comunisti compagni. A pugno chiuso.
LA RISPOSTA - La decisione di
Vauro di lasciarci ci sorprende. E ci amareggia. Perché riguarda una persona
che ha contribuito a scrivere la storia del nostro giornale. Comprendiamo la
sua scelta. Il manifesto sta attraversando il momento più difficile della sua
esistenza quarantennale. La direzione, la redazione, i tecnici, tutte e tutti
sanno di avere un futuro incerto, perché siamo "in liquidazione" e
del doman non v'è certezza. Eppure tutte e tutti hanno capito che proprio la
difficoltà del momento richiede uno sforzo più grande perché il manifesto possa
continuare il suo cammino di testata storica dell'informazione in Italia. E'
vero che alcune firme, alcuni collaboratori, hanno preso altre strade (paghiamo
poco o nulla). In momenti di crisi come questo è difficile lavorare senza un
ritorno economico adeguato. Eppure abbiamo sempre pensato che le idee, la
libertà di opinione e di espressione, il confronto anche aspro ma sempre
franco, la passione per la battaglia politica, fossero una garanzia per poter
continuare a combattere. Forse ci siamo in parte illusi. L'uscita di Vauro, che
va al Fatto Quotidiano, lo conferma. Gli facciamo tanti auguri (e che possa
avere la stessa libertà di matita che ha avuto al manifesto) e per salutarlo
gli dedichiamo una sua vignetta d'archivio.
Per noi che restiamo a fare il giornale, e a difenderlo da
chi lo vorrebbe volentieri seppellire - di questi tempi le copie che vendiamo
fanno gola a molti - questo arrivederci è comunque un'ulteriore sfida
professionale, culturale, ideale.
Alla fine della lettera Il Manifesto lascia anche dei
recapiti per quanti volessero contribuire come vignettisti: dimafoni@ilmanifesto.it e Fax:
0668719573. In fondo potrebbe essere un’ottima occasione per giovani
vignettisti che vogliono farsi conoscere. E magari sono comunisti puri, non
quelli con la mano sinistra chiusa a pugno e quella destra aperta tesa.
(Fonte: Il Manifesto)
vauro e' solo un pagnottista come tutti gli altri.....!!!! cercano vignettisti.....proponiti...
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