giovedì 15 novembre 2012

TESTIMONI PAGATE DALL’IMPUTATO, IL PROCESSO RUBY E’ UNA FARSA?


DALLE OLGETTINE, AI MUSICISTI, PASSANDO PER LAVITOLA E TARANTINI, TESTIMONI E IMPUTATI HANNO RICEVUTO SOMME DA BERLUSCONI. DUNQUE POTREBBERO ESSERE POCO CREDIBILI IN FASE DI UDIENZA

Il processo Ruby è quello più ostico per Silvio Berlusconi. Più lontano dalla prescrizione e forse celebrabile più facilmente data la caduta degli ombrelli costruiti ad hoc per non far presentare il Cavaliere in tribunale (legittimo impedimento in primis). Eppure, i testimoni chiamati in causa e alcuni imputati stessi, potrebbero risultare poco credibile, giacché ricevono tutt’ora, dietro svariate forme, compensi dall’ex Premier.


LE OLGETTINE - Le ultime a testimoniare sono state Liza Barizonte e Miriam Loddodi; la settimana scorsa Elisa Toti, Aris Espinoza e Ioana Visan. Prima di loro, durante l’inchiesta, erano state Nicole Minetti e Imma ed Eleonora De Vivo. La Barizonte racconta: "Prima ricevevo denaro contante dal ragionier Spinelli, poi da marzo 2012, ricevo un bonifico dall'onorevole Berlusconi". L'ex meteorina Loddo, personaggio chiave nel caso di Karima El Mahroug (ha confermato di essere stata in questura la sera del 27 maggio 2010 quando l'allora minorenne Ruby venne fermata dagli agenti di via Fatebenefratelli), ha spiegato a sua volta di ricevere 2.500 euro dal leader del Pdl.
“Berlusconi mi aiutava prima e mi aiuta anche adesso dandomi 2500 euro al mese con dei bonifici” ha rivelato la Toti, una delle ragazze che hanno preso parte alle serate di Arcore, che ha deposto come testimone nel processo sul caso Ruby che vede alla sbarra. In aula anche Aris Espinoza, l’ex showgirl che ha dichiarato di ricevere la stessa somma da Berlusconi.
L’ex presidente del consiglio, stando a quanto dichiarato dalla Toti, l’avrebbe aiutata “prestando una garanzia per l’acquisto di una casa e mi sta aiutando anche a pagare la fidejussione di quella casa”. Nel 2010 Berlusconi le avrebbe anche regalato un’automobile, una Mini. Al pm Antonio Sangermano, che le ha chiesto se avesse mai fatto sesso a pagamento con Berlusconi, la Toti ha risposto seccamente: “Mai, non sono una prostituta“. Ha poi detto di aver visto Ruby ad aprile 2010, a villa San Martino, “ma non mi venne presentata, l’ho guardata perché non l’avevo mai vista prima. Era nuova”.
La Toti ha spiegato che lavora come presentatrice a Mediaset e che in precedenza ha lavorato nella redazione del Grande Fratello e in Publitalia. Rispondendo alle domande del pm ha raccontato che dal gennaio 2011, ossia dalle perquisizioni in via Olgettina dove anche lei aveva una casa, ha iniziato a ricevere i 2500 euro al mese da Berlusconi. Ha raccontato inoltre di avere visto l’ex premier che nel corso di alcune serate ad Arcore “dava denaro in contanti in buste” ad alcune ragazze. Tuttavia, ha aggiunto, “escludo che fossero soldi dati per attività sessuali, ma erano un aiuto, lui ha sempre aiutato tutte”. Ha inoltre spiegato che aveva detto “al dottor Berlusconi” che aveva bisogno di un appartamento “e lui mi ha messo in contatto con la Minetti. Io avevo portato anche i soldi per la caparra, ma non sapevo che l’appartamento di via Olgettina l’avrebbe pagato lui, era, credo, un favore personale”.
Anche Aris Espinoza, un’altra delle ragazze che avrebbero partecipato ai presunti festini a luci rosse di Arcore ha dichiarato di beneficiare della stessa somma di denaro dall’ex premier: “Sì, ricevo ancora aiuti dal presidente. Non ho più contratti con Mediaset e Berlusconi mi dà un aiuto con un bonifico di 2500 euro al mese”. La Espinoza, interrogata sulle serate ad Arcore le ha descritte come cene tranquille, dove “poi le ragazze si spostavano nella sala-discoteca” e, nel corso di queste feste, non avrebbe mai visto “scene a luci rosse” tra l’ex capo del governo e le sue ospiti.
Il pm ha contestato alla testimone una intercettazione del 20 settembre 2010, dopo una serata ad Arcore, nella quale la ragazza parlava con il suo fidanzato di 6.500 euro che aveva ricevuto. Sangermano le ha chiesto: “Sono 6500 euro presi da Berlusconi?”. E lei: “Non me lo ricordo, posso non ricordarmi una cosa?”. A quel punto è intervenuta la presidente del Collegio Annamaria Gatto, ricordandole che “la reticenza è equiparata alla falsità”. Così la ragazza ha aggiunto: “Non ricordo esattamente, sicuramente parlavo di soldi, ma non penso che me li abbia dati Berlusconi”. Sangermano: “Allora sono piovuti dal cielo?”.  La testimone: “Può darsi”. Così il pm ha ribattuto: “Allora lei mi sta prendendo in giro”. La Espinoza, in precedenza, aveva anche detto di non avere mai avuto rapporti sessuali a pagamento con Berlusconi, di avere sempre pagato da sola le bollette e l’affitto dell’appartamento in via Olgettina e di avere avuto solo “aiuti” da Berlusconi.
Anche Ioana ha spiegato di di percepire una sorta di assegno mensile: “Mi dà sui 2.000 euro al mese che poi sono le mie spese per l’Università”.  Senza contare i regali extra come quando nel 2010 l’ex premier le avrebbe dato “10.000 euro per il mio onomastico”. La ragazza ha raccontato che durante le serate ad Arcore Berlusconi dava “buste di contanti, a volte da 2.000 e a volte da 5.000 euro” alle ospiti, ma questi soldi “ non erano un corrispettivo per atti sessuali”. Anche lei come Toti e Espinoza ha “abitato in via Olgettina, pagava il presidente ed era Nicole Minetti a fare da tramite e a gestire un pò questa situazione”. La testimone poi ha raccontato che nel corso di alcune serate a Villa San Martino “Nicole parlava male di Ruby, diceva che era una scappata di casa e una tr…”.

NICOLE MINETTI E LE GEMELLE DE VIVO - Silvio Berlusconi ha versato 127mila euro in quattro bonifici a Nicole Minetti, Imma ed Eleonora De Vivo, tre delle partecipanti alle cene eleganti del Cavaliere, ma soprattutto tutte testimoni nel processo sul Ruby Gate e il Bunga Bunga. In questo procedimento, l’ex presidente del Consiglio è imputato di prostituzione minorile per i rapporti con la minorenne Karima el Mahroug e di concussione per le telefonate alla Questura milanese la notte del 27 maggio 2010, in cui il premier aveva chiesto di affidare la ragazza marocchina al consigliere regionale Nicole Minetti. La notizia è stata pubblicata sull’edizione odierna del Corriere della Sera.
I movimenti bancari sono stati segnalati dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia (Uif) alla Procura della Repubblica di Milano, che ha acquisito tutta la documentazione, inserendola nelle “indagini suppletive” notificate dai pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano ai difensori di Berlusconi (processo Ruby) e di Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede, gli ultimi tre imputati di favoreggiamento alla prostituzione per le “serate eleganti” nella villa di Berlusconi ad Arcore.
Per quanto riguarda i bonifici bancari ‘incriminati, tra ottobre e novembre scorso Nicole Minetti ha incassato sul suo conto corrente presso Banca Intesa due versamenti, rispettivamente di 15mila e 40mila euro (‘prestito infruttifero’ la prima causale, nessuna specificazione per la seconda somma), provenienti dal conto di Silvio Berlusconi presso il Monte dei Paschi di Siena. Quelli alla sua ex igienista dentale, però, non sono gli unici versamenti contestati all’ex capo del Governo: a luglio e ottobre scorso, infatti, ha versato in due tranches 72mila euro – giustificando la somma come ‘regalìa – sul conto di Enzo De Vivo (padre delle gemelle Eleonora e Imma, ndr) presso la filiale napoletana della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. Lo stesso Enzo De Vivo, interrogato il 5 aprile scorso da Ilda Boccassini, ha confermato di aver ricevuto quei soldi proprio da Silvio Berlusconi: i 72mila euro non erano per lui, ma per le sue figlie, che avevano fatto versare la somma sul conto del genitore per ‘evitare pettegolezzi’.
Le grane per l’ex premier, però, non finirebbero qui, visto che negli stessi atti depositati dai pm nei due processi sul caso Ruby emergerebbe anche il “possibile pagamento da parte di un terzo (Silvio Berlusconi) delle spese di difesa” di Nicole Minetti. E’ quanto risulta da una segnalazione di Bankitalia sui movimenti bancari della Minetti, che ha incassato 100mila euro da Berlusconi e il giorno dopo pagato 87mila euro ai suoi legali. La data in questione è il 22 giugno del 2011, a processo sul caso Ruby già in corso. E’ quanto emerge dalle segnalazioni che la Banca d’italia ha inoltrato alla Procura di Milano. Il giorno successivo, il 23 giugno del 2011, il consigliere regionale lombardo, imputata per induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile, ha inviato sempre via bonifico alcune somme ai suoi legali: 37.440 mila a Daria Pesce, 24.960 a Piermaria Corso e altri 24.960 allo studio legale associato Gagliani Righi. Nel periodo compreso tra il 15 aprile 2011 e il 14 ottobre dello stesso anno, complessivamente, l’ex premier ha bonificato alla Minetti 145mila euro.

I MUSICISTI: APICELLA E MARIANI - Da buon mecenate Berlusconi ha acquistato due case dai suoi testimoni, musicisti “ad personam”: il cantautore Mariano Apicella e il pianista Danilo Mariani. L’Immobiliare Dueville, partecipata al 40 per cento dalla Dolcedrago di Berlusconi e per il restante 60 per cento da due delle 22 società che controllano Fininvest, ha infatti investito il 28 giugno 2011 in un’abitazione accatastata come “popolare” di 4,5 vani a Cecchina, frazione di Albano Laziale, in Provincia di Roma. Il beneficiario della vendita è il menestrello Apicella.
Non è il solo. La stessa Immobiliare Dueville, nello scorso gennaio, ha anche fatto un favore a un altro amico di vecchia data del Cavaliere, il pianista Mariani, acquistando in località Sarteano (comune senese di cinquemila anime) una casa di modesto pregio: “Corridoio di ingresso, cucina, bagno, due camere, soggiorno, ripostiglio e balcone, con annessa soffitta non praticabile al secondo piano e area pertinenziale esclusiva” è scritto nell’atto . La circostanza, nel febbraio scorso, è stata anche motivo di campagna elettorale nel piccolo centro toscano. Simonetta Losi, consigliera comunale di minoranza (è, neanche a dirlo, del Pdl), moglie e corista di Mariani, ha attaccato il sindaco: “Ha detto che la mia casa non era del livello delle altre dimore di Berlusconi. Ma come si permette? A lui abbiamo detto che volevamo costruire una villetta in zona, ma che non riuscivamo a vendere la nostra abitazione in viale Umbria. Allora lui generosamente si è offerto di farla acquistare”. C’è anche un video dell’agenzia Impress, in cui Mariani spiega che Berlusconi ha pagato la casa a un prezzo giusto (non dice quanto), che gli ha fatto senza dubbio un favore, ma che non ha comprato con questo il suo silenzio sulle notti di Arcore dove “ci sono state anche mia moglie, mia figlia e mia suocera”. Come non credere all’autore dell’inno Pdl.

GLI ALTRI PROCESSI - Ma il pagamento dei testimoni (che l’ex presidente del Consiglio e i suoi avvocati hanno sempre definito come gesti di “generosità”) non è una prerogativa solo di questo processo. Anche Tarantini e Lavitola, per esempio, avevano usufruito delle “generose” elargizioni durante le inchieste sulle escort di Roma. Ma non solo: i pm di Palermo hanno aperto un’inchiesta sull’acquisto – ritenuto anomalo sotto il profilo del prezzo – di una villa di Dell’Utri sul lago di Como. Secondo i magistrati siciliani potrebbe essersi trattato di una presunta tentata estorsione: secondo l’impostazione dei magistrati, l’acquisto della villa sarebbe servito al silenzio sui presunti rapporti tra Berlusconi e i clan mafiosi.

2 commenti:

  1. e allora perchè li chiamano a testimoniare?

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  2. è soltanto uno dei tanti, squallidi, patetici teatrini per distogliere l'attenzione pubblica dai veri, effettivi, reali e molto più gravi problemi di questa fottuta Società
    Optimus

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