LA STRAGE NEL CONNECTICUT HA RIMESSO IN DISCUSSIONE LA
FACILITA’ DI OTTENERE ARMI NEGLI STATES
Una maledetta Legge sul Controllo delle Armi varata nel
lontano 1968, basata sulla solita ipocrita e fanatica estremizzazione della
libertà individuale su cui poggia tutta la democrazia americana, sta costando
agli Usa ben trentamila vite l’anno. La strage nella scuola del Connecticut è
solo l’ultima di una lunga serie e si piazza al secondo posto come numero di
vittime. Al terzo c’è il massacro di Blacksburg nel campus dell’Istituto
Politecnico dell’Università di Stato della Virginia., dove, il 16 aprile del
2007, 33 fra studenti e professori venivano colpiti ed uccisi; altri venivano
feriti. Mentre al primo c’è la strage consumatasi nel gennaio del 1923, nella
quale furono uccisi per colpi di arma da fuoco e con altri mezzi violenti 150
Afro-americani a Rosewood, Florida. Peraltro, non seguirono condanne.
LA LEGGE VIGENTE - Il Secondo
emendamento della Costituzione statunitense garantisce il diritto di possedere
armi; come molti altri emendamenti, anche questo affonda le sue radici nelle
occupazioni da parte dell'Impero britannico e spagnolo. Il possesso di un'arma
da parte delle milizie cittadine, durante gli anni delle grandi colonizzazioni
europee, era l'unico strumento che gli americani avevano per difendere
territori, case e famiglie.
Se tale diritto sia esteso ai privati cittadini o solo alle
milizie statali - oggi eserciti - è tuttavia questione di acceso dibattito. Le
corti hanno interpretato il suo significato in diversi casi giudiziari sin dal
1900 anche in favore dei primi.
In molti Stati, chiunque può richiedere ed ottenere la
licenza al possesso di armi (salvo alcune prescrizioni) - anche se ogni stato
ha sue precise regole in merito -: l'arma in questione, se portata con sé, deve
essere visibile e non deve avere il colpo in canna. È vietato l'acquisto di
armi da parte dei minori, ma non sempre il suo uso: in battute di caccia il
minore può usare le armi solo se accompagnato da genitore o da persona
competente.
LA CONFERMA DELLA CORTE SUPREMA - Nel luglio del 2008 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha
riconosciuto il diritto dei cittadini di possedere armi, dichiarando
incostituzionale la legge del Distretto di Columbia che invece ne vietava, ai residenti,
il possesso. È così stabilito il diritto individuale dei cittadini statunitensi
ad essere armati annullando la legge che da 32 anni proibiva di tenere in casa
una pistola per difesa personale nella città di Washington. La sentenza ha
fornito un'interpretazione definitiva al Secondo emendamento della Costituzione
che dal 1791 sancisce il diritto di portare le armi. Questo significa che è
stato riconosciuto un diritto inviolabile al pari di quello al voto e della
libertà di espressione.
Il Presidente Obama ha promesso di impegnarsi per rendere
più severa la legislazione in materia. Ma sappiamo quanto tali parole siano
frutto delle suggestioni provocate dalla strage nel Connecticut, come
d’altronde il sondaggio che afferma che il 52% degli americani vorrebbe una
modifica siffatta. E soprattutto, sappiamo quanto anche nel Partito democratico
si annidino le lobby delle armi, che indirizzeranno il voto verso un diniego,
aggiungendosi a quello dei repubblicani.
Ho pensato proprio a questo film quando ho saputo dell'ultima tragedia americana!!!
RispondiEliminala cosa orribile, è che c'è la caccia al fucile o alla pistola, in previsione di una legge...
RispondiEliminaassurdo.