Il 24 gennaio uscirà Flight, ultimo film di Robert Zemeckis
con Denzel Washington. Un live action che mancava al regista dal 2000, e che si
aggiungerà sicuramente ai tanti successi di questo straordinario genio del
cinema americano; padre, tra gli altri, di Ritorno al futuro, Chi ha incastrato
Roger Rabbit? e Forrest Gump.
LE ORIGINI - Zemeckis nasce a
Chicago (Illinois) in una famiglia cattolica di origini lituane. La madre è
italoamericana, originaria di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno.
È sposato con Leslie Harter ed ha un figlio (Alexander) avuto dalla precedente
relazione con Mary Ellen Trainor.
Inizia a girare i suoi primi corti da adolescente, durante
il liceo. Field of Honor, uno di questi, ottiene lo Student Academy Award come
"miglior film studentesco", lanciando la carriera del giovane
cineasta. Dopo il liceo si diploma alla University of Southern California for
Film Studies, uno dei più importanti istituti di cinematografia degli USA.
I PRIMI LUNGOMETRAGGI - Dopo
aver finito gli studi, viene scoperto e lanciato da Steven Spielberg, insieme
allo scrittore Bob Gale, suo amico e fedele collaboratore (insieme al musicista
Alan Silvestri), che aveva conosciuto durante una visita agli studi della
Universal Pictures. Spielberg gli affida, come primo lavoro, la regia di 1964:
Allarme a New York arrivano i Beatles (1978).
Successivamente, Zemeckis, sempre insieme a Gale, firma la
sceneggiatura di 1941: Allarme a Hollywood (1979), diretto dallo stesso
Spielberg, con Dan Aykroyd e John Belushi per poi dirigere, sempre prodotto dal
regista di Cincinnati, La fantastica sfida con Kurt Russell.
I GRANDI SUCCESSI - Il
successo arriva pochi anni dopo, nel 1984, con il film All'inseguimento della
pietra verde, dove Zemeckis ha a disposizione due star di alto livello come
Michael Douglas e Kathleen Turner affiancati da Danny DeVito.
L'anno successivo Zemeckis dà vita alla saga di Ritorno al
futuro, con protagonisti Michael J. Fox e Christopher Lloyd. Il film gli vale
la nomination all'Oscar per la "miglior sceneggiatura originale".
Nonostante il grande successo, però, bisogna attendere quattro anni per veder
continuare le gesta di Marty McFly e del Dr. Emmet Brown: Nel 1989 e 1990 gira
in successione i due sequel Ritorno al futuro Parte II e Ritorno al futuro
Parte III, che si rivelano due grandi successi al pari del primo film della
trilogia.
Nel 1988 si rende protagonista di una pietra miliare della
storia del cinema, rivoluzionando il mondo dell'animazione con Chi ha
incastrato Roger Rabbit (vincitore di 3 premi oscar), che propone un inedito
crossover tra attori in carne ed ossa, tra i quali spicca Bob Hoskins, e
cartoni animati.
Nel 1992 appare sul grande schermo un altro dei suoi
brillanti lavori premiato ancora con l'Oscar, La morte ti fa bella, ricco di
effetti speciali e con un cast sbalorditivo (Meryl Streep, Goldie Hawn, Bruce
Willis e Isabella Rossellini)
Con Forrest Gump arriva l'ambita statuetta dell'Academy per
la "miglior regia", mentre il protagonista Tom Hanks, più volte
diretto dal regista, ottiene quella come "miglior attore
protagonista".
TRE GENERI IN TRE ANNI -
Qualche anno dopo torna alla fantascienza con Contact del 1997 che vede come
protagonista Jodie Foster. In Cast Away (2000) torna ancora a lavorare con Tom
Hanks, girando nel medesimo periodo anche Le verità nascoste con Harrison Ford
e Michelle Pfeiffer (esperienza, quella di dirigere due film in contemporanea,
ripetuta anche ai tempi di Ritorno al futuro parte II e Ritorno al futuro parte
III).
L’UTILIZZO DELLA PERFORMANCE CAPTURE
- Dopo questi lungometraggi non tornerà dietro la macchina da presa per quattro
anni, fino al 2004, quando dirige lo sperimentale Polar Express. Questo film
viene girato con una particolare tecnica di rielaborazione digitale detta
Performance Capture: Tramite dei sensori elettronici posti sul corpo
dell'attore vengono "catturate" dal computer le movenze e le
espressioni di quest'ultimo. L'immagine dell'attore in un secondo momento viene
digitalizzata e plasmata a piacimento arrivando ad un effetto
straordinariamente realistico, per quanto posticcio. Grazie proprio a questa
speciale tecnica, nel film, Tom Hanks avrà la possibilità di ricoprire ben tre
ruoli cambiando sempre aspetto grazie alla digitalizzazione ma mantenendo le
sue movenze e le caratteristiche della sua interpretazioni. La Performance
Capture, inoltre, permette alla macchina da presa di muoversi più agilmente sul
set (che, come per gli attori, viene digitalizzato e creato in un secondo
momento, le scene vengono di fatti girate in studio) potendo permettere a
Zemeckis di girare lunghi piano-sequenza virtuosistici e inquadrature
altrimenti impossibili (in questo senso è emblematica la scena del biglietto
che vola via dal treno). Due anni dopo Zemeckis torna al cinema e alla
Performance Capture con La leggenda di Beowulf rivisitazione cupa e a tratti
pulp del più antico poema in lingua inglese. Rispetto al suo predecessore, con
La leggenda di Beowulf si ha un'evoluzione della tecnica della Performance
Capture: le immagini risultano ancora più realistiche e grazie a dei nuovi
sensori applicabili sugli occhi gli sguardi risultano più espressivi e
parzialmente meno vitrei rispetto alle più comuni elaborazioni digitali.
(Fonte: Wikipedia)
bell'articolo, caro... Zemeckis è tra i miei registi preferiti... ha realizzato piccoli grandi capolavori... questo "Flight" è intrigante, non deluderà ;)
RispondiEliminaOptimus