I PRINCIPALI CANDIDATI DI SINISTRA, CENTRO E DESTRA
Il mandato di Giorgio Napolitano sta volgendo al termine.
Non poche le critiche subite in questi anni. Del resto la sua nomina non è stata
facile, essendo avvenuta dopo ben quattro scrutini (i precedenti sono stati Einaudi
e Gronchi). In fondo ad eleggerlo è stato un Parlamento alquanto equilibrato,
specie al Senato; e le difficoltà del Governo Prodi, durato solo due anni, sono
un fedele specchio di questa situazione.
Napolitano è stato “tirato spesso per la giacca” sia dal
centro-destra che dal leader dell’Idv Antonio Di Pietro, e da qualche anno anche
dal galoppante Grillo. Le accuse rivoltegli sono state paradossalmente opposte:
o lo si criticava di mettere il bastone tra le ruote al Governo Berlusconi, o,
viceversa, di firmargli tutti i provvedimenti facilmente. Ma entrambi queste
fazioni gli rinfacciano anche il fatto di aver spinto per la nascita di un
governo tecnico guidato da Monti.
Tra le ultime critiche inflittegli, figurano quelle relative
alla richiesta di cancellazione delle intercettazioni che lo riguardano nella “trattativa
Stato-Mafia”, ma anche l’invito a non parlare dello scandalo Monte dei Paschi
di Siena in vista delle elezioni; in quest’ultimo caso soprattutto perché esso
riguarda principalmente il suo partito di provenienza. Pertanto è stato
accusato di parzialità.
UN PARLAMENTO FRAMMENTATO - Comunque,
se la nomina di Napolitano è stata difficoltosa, probabilmente lo sarà ancora
di più la prossima; almeno stando a come i sondaggi proiettano il prossimo
parlamento. Se alla Camera il Partito democratico dovrebbe godere di una buona
maggioranza di seggi, tante sono le forze in campo date sotto il 20%. Una
frammentazione molto alta che non farà di certo mettere d’accordo facilmente le
forze in campo. Basti poi pensare al grande successo che dovrebbe avere Grillo,
all’ostilità del Pdl che non vorrebbe certo un altro Presidente proveniente da
sinistra, o altri partiti non facilmente convincibili quali Rivoluzione civile
e Lega. Vediamo quali sono i nomi papabili.
QUELLI DI SINISTRA – Tra i
nomi che circolano a sinistra, i più possibili sono quelli di Romano Prodi e
Giuliano Amato, poiché godrebbero di aperture di credito almeno dal centro. Se
su Giuliano Amato ho
già detto, Prodi come politico ha avuto poco tempo per farsi valere,
essendo durato per due volte solo due anni, avendo avuto sempre a disposizione
maggioranze variegate e litigiose.
Si è rifatto anche il nome di Massimo D’Alema, già
accantonato nel 2006. Più difficile la nomina di Luciano Violante, ex Pm e
diessino della prima ora.
QUELLI DI DESTRA – Se impossibile
e pittoresca è l’idea di vedere Berlusconi al Colle, molti più crediti risulta
avere Gianni Letta, mediatore apprezzato da più parti e considerato il
consigliere di buon senso del Cavaliere (anche se forse da un po’ non lo
ascolta più). Un altro nome presentabile è quello di Raffaele Pisanu, pure
stimato da più parti per il suo moderatismo e buon senso. Qualche possibilità
potrebbe averla Renato Schifani, ma considerando il futuro peso del Pdl in
Parlamento, è alquanto improbabile che diventi Presidente della Repubblica.
QUELLI DEL CENTRO – Mario
Monti era il prossimo Presidente della Repubblica designato. Poi la scelta di
“salire in campo” e di inimicarsi sia destra che sinistra, ha bruciato questa
possibilità. Nel piccolo centro, a questo punto, forse solo i leader dei due
suoi partiti alleati potrebbero avere qualche chance: Casini e Fini. I quali,
se non altro, hanno dalla loro un’età relativamente giovane; ma un seguito
parlamentare quasi nullo.
LE DONNE – Un Presidente
della Repubblica donna è una suggestione accattivante, e chissà che non fosse
la volta buona. Dal ’99 si fa il nome di Emma Bonino, ma la sua irrinunciabile militanza
radicale la rende ostile ai centristi e alla destra conservatrice. Qualche
chance potrebbe averla Rosi Bindi, il cui nome pure sta circolando. Fosse la
volta buona?
Sono per Emma Bonino! finalmente una donna, vicepresidente del Senato, combattiva e proprio perché radicale in qualche modo anche fuori della mischia, ma non so se l'establishment tutto maschile glielo consentirà..
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