DI ORIGINI CONGOLESI E NOMINATA ministro dell'integrazione, HA AFFERMATO CHE LA SUA PRIORITA’
SARA L’ISTITUZIONE DELLO IUS SOLI
Tra le poche cose buone dette da Francesco Rutelli, ce n’è
una riguardo allo Ius soli: “Se introduciamo il criterio dello ius soli, ossia
l’automatica cittadinanza italiana per chiunque nasca sul nostro territorio,
rischiamo di trasformare l’isola di Lampedusa o il porto di Ancona o la stazione
di Trieste nelle succursali della più clamorosa clinica ostetrica d’Europa”. In
effetti è vero. La cittadinanza italiana non deve essere un semplice pezzo di
carta acquisito perché si è nati qui. Deve essere qualcosa di conquistato dopo
un tot di anni nel nostro Paese o ereditato dai genitori (Ius sanguinis). Con
l’introduzione dello Ius soli, le nostre coste, per la strategica posizione
geografica dell’Italia, diventerebbero gigantesche sale parto dove gli
immigrati partoriranno figli, al fine di renderli, oltre che cittadini
italiani, anche liberi cittadini europei. La nostra già vituperata Patria non
merita pure questa ulteriore umiliazione giuridica.
Ma il neo Ministro dell'integrazione Cécile Kyenge, di
origini congolesi, da’ allo Ius soli la priorità del proprio programma.
D’altronde non potrebbe essere altrimenti.
BIOGRAFIA – La Kyenge è nata
a Kambove in Katanga nella Repubblica Democratica del Congo, ed è in Italia dal
1983, ora cittadina italiana. Vive a Castelfranco Emilia e ha una laurea in
Medicina e Chirurgia conseguita all'Università Cattolica del Sacro Cuore di
Roma. Specializzata in oculistica presso l'Università di Modena e Reggio
Emilia, esercita la professione di medico oculista.
Nel 2002 fonda l'associzione interculturale DAWA (in lingua
swaili: magia, medicina, star bene), con lo scopo di promuovere la conoscenza
reciproca delle varie culture e sviluppare percorsi di sensibilizzazione,
integrazione e cooperazione tra l’Italia e l’Africa, in particolare nella
Repubblica Democratica del Congo dove concentra maggiormente i suoi sforzi.
Dal settembre 2010 è portavoce nazionale della rete Primo
Marzo che si occupa di promuovere i diritti dei migranti. È impegnata,
collaborando con diversi enti e associazioni, in campagne nazionali sui diritti
di cittadinanza ed è impegnata in molteplici collaborazioni al fine di
promuovere i diritti degli immigrati.
Nel 2004 viene eletta in una circoscrizione del comune di
Modena per i Democratici di Sinistra; in seguito diventa la responsabile
provinciale del Forum della Cooperazione Internazionale ed immigrazione. Il 7
giugno 2009 è eletta consigliere provinciale a Modena per il Partito
Democratico ed entra a far parte della commissione Welfare e politiche sociali.
Inoltre è responsabile regionale Emilia-Romagna delle politiche
dell'immigrazione del PD.
È eletta deputato alla Camera il 25 febbraio 2013 per il PD
in Emilia-Romagna. Dal 28 aprile 2013 è ministro dell'integrazione, primo
ministro nero in un governo della Repubblica Italiana.
COS’E’ LO IUS SOLI - Lo ius
soli è un'espressione giuridica di origine latina che indica l'acquisizione
della cittadinanza per il fatto di nascere nel territorio dello Stato,
indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori. Si contrappone
allo ius sanguinis, che indica invece l'acquisizione della cittadinanza per il
fatto della nascita da un genitore in possesso della stessa cittadinanza.
Attualmente la maggior parte degli stati europei, fra i
quali l'Italia, adotta lo ius sanguinis, ma con notevoli differenze tra stato a
stato per quanto concerne le agevolazioni da caso a caso. La Francia, che ha
una lunga tradizione in tal senso, utilizza lo ius soli.
Giusto rendere meno complicata l’acquisizione della
cittadinanza italiana. Ma non esageriamo.
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