LE CANZONI DI PINO
DANIELE, LE MAGIE DI MARADONA E I FILM DI MASSIMO TROISI RILANCIARONO LA
CITTA’. MA FU SOLO UN’ILLUSIONE
In occasione dei 19 anni dalla scomparsa di Massimo Troisi,
ricorsi in questi giorni, mi sono venuti in mente subito gli anni ’80. Un
decennio di grandi illusioni per Napoli, come del resto per tutta l’Italia. Le
magie di Maradona, le canzoni di Daniele appunto, i film di Massimo Troisi,
avevano dato alla città partenopea una nuova luce agli occhi del Paese. Un
rilancio, un riscatto orgoglioso della napoletanità dagli anni bui del
dopoguerra e dalla finta ripartenza del boom economico. Periodacci che spinsero
il grande Eduardo De Filippo a gridare ai giovani napoletani: “fuitevenne!”.
AMICIZIE E COLLABORAZIONI - Le
vite dei tre si incrociarono anche. E’ noto infatti che per un periodo Maradona
e Massimo Troisi si frequentarono, diventando grandi amici. Sempre riguardo El
Pibe de oro, Pino Daniele gli ha dedicato una canzone: Tango della buena suerte,
contenuta nell’album Passi d’autore pubblicato nel 2004; inoltre lo ha citato
nel brano Un angelo vero, contenuto nel disco Che Dio ti benedica, pubblicato
nel 1993. Ma il rapporto più forte fu tra il cantautore e Massimo Troisi. Non a
caso Daniele scrisse la colonna sonora del film Le vie del signore sono finite,
e il brano Quando, amatissimo dall’attore (tanto da sceglierla come sottofondo della
sua segreteria telefonica, un po’ come oggi si fa con le suonerie dei
cellulari) e inserito nella colonna sonora del film Pensavo fosse amore invece
era un calesse. Ma anche Troisi scrisse una canzone per Pino Daniele: O ssaje
comme fa 'o core, inserita nell’album Sotto o’ sole del 1991 (dove troviamo
anche Quando).
ILLUSIONI - Ma a parte queste
note romantiche e nostalgiche, quella resurrezione fu solo prettamente
artistica. Quegli scudetti, quei film, quelle canzoni, funsero da maschera ai
problemi reali della città, mai risolti: Camorra, politica ladra,
disoccupazione, spazzatura, monumenti in decadenza, disagio sociale. A metà
anni ’90 arrivò Bassolino e si riparlò di nuovo Rinascimento per Napoli; ma
durò giusto il tempo del primo mandato. Due anni fa è arrivato de Magistris,
che ha alimentato un nuovo e insperato entusiasmo nella città, oggi già scematosi.
A parte i Grandi eventi, i problemi atavici dell’ex Capitale borbonica restano
lì.
Insomma, almeno negli anni ’80 un’illusione c’era e durò
circa un decennio. Oggi abbiamo perso anche quella. La nottata non è mai
passata.
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