LA CHIESA NON VA IN VACANZA: aumentano gli evangelizzatori dA spiaggia, si moltiplicano le Chiese
gonfiabili sulla battigia, sotto l'ombrellone spuntano i confessionali
La Chiesa
scende in campo, anzi, in spiaggia e fornisce una serie di servizi per far sì
che i cattolici anche in vacanza al mare possano seguire una Messa o
confessarsi. I preti da spiaggia sono già stati ribattezzati i «vù pregà»: in bermuda e maglietta, Bibbia
tra le mani e crocifisso al collo, s'aggirano tra gli ombrelloni senza nulla da
vendere ma solo per diffondere il Verbo e riportare all'ovile le pecorelle
smarritesi in riva ai mari d'Italia e della vita.
I PRETI PIONIERI - Cominciò nel 2001 padre Baldo Alagna,
sacerdote della Fraternità missionaria «Giovanni Paolo II», riproponendo nel
Belpaese il progetto che già negli anni Ottanta del vecchio secolo il fondatore
della Fraternità, padre Pierre Aguila, aveva testato in Costa Azzurra:
attraverso nuove forme di comunicazione annunciare la Parola di Dio in contesti
dai quali si riteneva fosse ormai esclusa. «Fastmission» era il nome della
prima missione di spiaggia italiana: toccò Torre del Lago per replicarsi poi,
nel 2002, sulla riviera romagnola, e di lì all'infinito.
I SERVIZI OFFERTI - Oggi di
missionari con infradito tra gli arenili se ne contano a migliaia: realtà
ecclesiali come le «Sentinelle del Mattino di Pasqua», «Nuovi Orizzonti»,
gruppi di Rinnovamento, Gioventù Francescana, Neocatecumenali e tanti altri
hanno sposato l'iniziativa, fatta ufficialmente propria (secondo le stime più
aggiornate) anche da 35 diocesi. Megafoni a Chieti e Vasto, cappelle itineranti
a Termoli e Cagliari, momenti di preghiera in Liguria e sulla costiera
amalfitana. A Ladispoli come a Trapani a piedi sotto il sole per parlare di
nuova evangelizzazione e Concilio.
A Pescara si sono superati, col «Summer event»: 200 giovani
sparpagliati nella movida e tra i lidi. Qualcuno ha deciso di non lasciare via
di fuga ai bagnanti, giungendo dall'Adriatico a bordo di natanti prontamente
ribattezzati «i gommoni di Dio». E poi tutti a pregare nella chiesa gonfiabile
di 32 metri per 22, allestita per l'occasione e più grande di quella in
servizio permanente estivo ed itinerante tra Bibione, Riccione, Ravenna,
Campomarino Lido, Marina di Ragusa, Palermo. Capace di ospitare fino a 600
fedeli, il tempio di gomma è il frutto dell'ingegno di un'azienda torinese che
produce mongolfiere. I motori immettono aria compressa: tempo un minuto, e la
messa è pronta per essere servita.
E poi naturalmente chiesa aperta, ovviamente anche di notte,
«fino alle due», conferma orgoglioso il parroco, don Mario Calogiuri. «La mia
chiesa è proprio di fronte al lungomare - spiega - e mi è sembrato il modo
giusto perché le persone notassero la sua presenza». E se pure a qualche
distrattone la cosa dovesse sfuggire, nessun problema: i missionari di spiaggia
predicano anche in notturna, e per le vie del paese.
Del resto Cristo lo aveva detto: «Andate in tutto il mondo e
predicate il Vangelo». Anche sulle spiagge in estate.
(Fonte: Il
Giornale)
se ne sentiva veramente la mancanza..
RispondiEliminapeccato che non ne abbia ancora incontrati,
a volte basta uno sguardo anche senza parole..
Cavoli quindi ci toccherà sorbire la messa anche quando saremo sdraiati sotto l'ombrellone?
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