DOPO QUATTRO STERMINI DI GALLINE, UN RACCOGLITORE DI UOVA
RISULTA INFETTO. SI SOSPETTA ANCHE SU UN SECONDO CASO
Dopo le prime naturali rassicurazioni, l’influenza aviaria (ceppo
H7N7) in Emilia Romagna comincia a far paura. Ormai sono quattro i pollai
sottoposti a un autentico sterminio e c’è anche il primo caso di essere umano
infetto; mentre si sospetta su un secondo.
I QUATTRO POLLAI STERMINATI –
Il primo caso è stato registrato a Ostellato (Ferrara) il 14 agosto, dove si è
reso necessario l’abbattimento di 128mila galline. Dopo qualche giorno è
toccato a un allevamento di Mordano, provincia di Bologna, dove sono state
abbattute 586.000 galline. Il terzo allevamento è invece quello di Portomaggiore,
sempre nel Ferrarese; questa volta ad essere abbattuti sono stati 18mila
tacchini. Il quarto focolaio è stato individuato ancora a Mordano, con
l’abbattimento di 150mila capi di bestiame.
IL CONTAGIO NELL’UOMO -
«Abbiamo un caso confermato e uno sospetto, di cui attendiamo per domani i
risultati degli esami di laboratorio». Così Tiziano Carradori, direttore
generale dell'assessorato alla sanità della Regione Emilia-Romagna, conferma
l'ipotesi di un secondo caso di positività per l'uomo al virus H7N7 di questa
ondata di influenza aviaria. Anche nel caso sospetto si tratta solo di
congiuntivite. Ed è anche lui un operaio impegnato in un allevamento di
volatili colpito dall'influenza aviaria (lo stesso stabilimento del caso
confermato), che poi ha proseguito il contatto con gli animali infetti
nell'attività di abbattimento, programmata per contenere il diffondersi del
virus.
Il caso confermato è quello di un addetto alla raccolta di
uova e pollina, mentre il caso sospetto interessa un addetto al trasporto di
uova. «Dei 110 addetti all'abbattimento tra Ferrara e Mordano - ha spiegato
Carradori - 61 erano già stati esposti prima al virus, lavorando negli
stabilimenti colpiti. Questi 61 sono controllati tutti i giorni dal punto di
vista medico e sanitario (gli altri quaranta hanno controlli ma meno
intensivi). È stato così, con l'assiduità dei controlli, che sono emersi i due
casi, quello confermato e quello sospetto». Dal 28 agosto, giorno in cui ha
accusato i primi sintomi di congiuntivite, il lavoratore dell'allevamento di
Mordano che è risultato positivo al virus dell'influenza aviaria H7N7 è chiuso
in casa insieme a tutta la sua famiglia, composta da altri quattro adulti.
L'uomo, insieme alla moglie, ai due figli grandi e ad un altro parente, deve
rimanere nel suo domicilio, è in costante contatto con i medici del
dipartimento di Sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna e ogni giorno si
controlla la febbre. L'uomo, che lavorava nell'allevamento di via Valentonia a
Mordano come addetto alla raccolta delle uova, è stato probabilmente contagiato
dal virus prima che venisse alla luce il focolaio di influenza, il 21 agosto
scorso.
Sia il primo lavoratore contagiato che quello sospetto (in
serata arriveranno le prime analisi del laboratorio del Sant'Orsola), rientravano
nel gruppo di 61 lavoratori considerati quelli più a rischio (per mansioni
professionali) sul totale di oltre cento (circa 110) che lavoravano nei quattro
allevamenti coinvolti dall'infezione (oltre a due di Mordano, quello di
Ostellato e Portomaggiore nel ferrarese). La sorveglianza intensiva è stata
comunque attivata immediatamente, a fronte dei focolai, su tutti ed è proprio
grazie a questi controlli che sono emersi i due casi. L'Ausl, spiega Finarelli,
aveva messo in conto che emergessero dei casi di contagio umano, forse anche
più di due per la verità.
SOSPETTATA UN’ANATRA MIGRATORIA
– Secondo il direttore della Sanità pubblica dell'Ausl bolognese, Franco
Francia si ipotizza che il contagio sia avvenuto attraverso un volatile
migratorio, probabilmente un’anatra che veniva dall’Oriente. Quelli sono
allevamenti all’aperto che danno una migliore qualità della carne e delle uova
ma sono più a rischio contagio. I volatili di passaggio scendono, mangiano,
defecano e le feci piene di virus portano al contagio.
COS’E’ L’INFLUENZA AVIARIA - L’Influenza
aviaria (nota anche come peste aviaria, dal latino aves = uccelli) è una
malattia infettiva contagiosa altamente diffusiva, dovuta ad un virus
influenzale (orthomyxovirus), che colpisce diverse specie di uccelli selvatici
e domestici, con sintomi che possono essere inapparenti o lievi (virus a bassa
patogenicità); oppure gravi e sistemici con interessamento degli apparati
respiratorio, digerente e nervoso ed alta mortalità (virus ad alta
patogenicità). Il virus può trasmettersi agli umani, come è stato
definitivamente dimostrato a partire dal 1997.
Verosimilmente tutte le specie aviarie sono suscettibili di
infezione e tutti gli studiosi sono concordi nel ritenere gli uccelli il
crogiolo evolutivo di origine di tutti i virus influenzali che si sarebbero
adattati nel corso di milioni di anni. Gli uccelli selvatici sono i serbatoi
naturali (reservoir) del virus, in particolare le specie acquatiche, nei quali
circolano tutti i sottotipi conosciuti di Orthomyxovirus di tipo A. Gli uccelli
domestici sono l’anello intermedio tra gli uccelli selvatici e gli altri
animali domestici (soprattutto maiali). Tutte le specie sono colpite (polli,
faraone, oche, ecc.). Particolarmente sensibili risultano essere i tacchini.
Il maiale ha un ruolo fondamentale in quanto possiede
recettori sia per i virus aviari che umani (tra i quali è particolarmente
sensibile ai virus H1N1, H3N2 e H1N2) e può svolgere un ruolo di incubatore
evolutivo e di anello di trasmissione interspecifica.
OGNI VOLTA LA STESSA STORIA
RispondiEliminaLe case farmaceutiche devono rimpinguare le casse con un altro vaccino?
RispondiEliminaPrima la mucca pazza adesso il virus dell'aviaria, la carne fa male MOLTO male.
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