lunedì 5 agosto 2013

NON GIOITE NE’ RAMMARICATEVI, BERLUSCONI NON ANDRA’ IN CARCERE

Di fronte a lui si aprono due strade: o l'affidamento in prova ai servizi sociali o gli arresti domiciliari

La tanto attesa sentenza per l’imputato Silvio Berlusconi è arrivata giovedì. E alla conferma di condanna a quattro anni di reclusione per frode fiscale (anche per gli altri tre imputati del processo Mediaset, gli ex dirigenti di Mediaset Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto e il produttore cinematografico Frank Agrama) l’Italia si è divisa tra chi ha esultato e chi si è rammaricato. Ma entrambe le parti forse non sanno che dei quattro anni di reclusione, tre sono coperti da indulto; mentre l'anno residuo sarà da scontare ai domiciliari o con l'affidamento ai servizi sociali. In parole povere, il Cavaliere in carcere non ci va. Per di più, la Cassazione ha pure annullato la sentenza limitatamente alla pena accessoria a carico dell'ex premier, l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, e ha disposto il rinvio alla Corte d'Appello di Milano per la rideterminazione della pena accessoria.

LE DUE POSSIBILI STRADE - Di fronte a lui si aprono due strade diverse: o l'affidamento in prova ai servizi sociali o gli arresti domiciliari. Inoltre, i tempi per l'esecuzione della condanna non saranno affatto stringenti: l'iter burocratico potrebbe richiedere fino un anno prima che il Cavaliere possa scontare l'anno di pena che gli resta -i primi tre sono coperti dall'indulto-. Questo poiché lui non è un condannato detenuto, la sua pena non è elevata e, inoltre, l'arretrato degli uffici da smaltire non è certo irrilevante.
Si tratta di una questione prettamente burocratica. La Procura di Milano, la quale avrà l'impegno di controllare l'esecuzione della pena, dovrà infatti aspettare la trasmissione del dispositvo della sentenza e l'estratto esecutivo potrebbe impiegare diversi giorni prima di raggiungere il capoluogo lombardo. Una volta ottenuta la documentazione, la Procura emetterà quindi un ordine di esecuzione con sospensione della pena, poichè essa è inferiore ai tre anni. A quel punto, una volta ricevuta la notifica, l'ex premier avrà a disposizione trenta giorni di tempo -che partono dal 16 settembre, considerato il periodo di ferie del Tribuanale- per decidere che genere di pena voglia scontare, se i servizi sociali o i domiciliari. Una volta compiuta la scelta, questa dovrà essere poi valutata dal Tribunale di Sorveglianza.
E' quasi scontato che Berlusconi richieda l'affidamento in prova. Anche se potrebbero trascorrere mesi prima che il giudice di Sorveglianza competente riesca a fissare un'udienza durante la quale discutere la richiesta del condannato e, successivamente, dichiararne l'affidamento. Se, però, Berlusconi non volesse scegliere i servizi sociali, come già dichiarato nei giorni scorsi -la quale sarebbe una decisione quanto meno contro-corrente-, dovrebbe attendere la scadenza dei trenta giorni, ricadendo così nella cosiddetta "doppia sospensione di pena" che, però, non prevede il carcere.
La Procura chiederebbe dunque i domiciliari che dovranno comunque essere valutati dal Tribunale di Sorveglianza, il quale deve appurare che vengano rispettati i tre requisiti di base: una pena da scontare inferiore ai 18 mesi, un domicilio idoneo e la non pericolosità sociale.
Se Berlusconi optasse per questa possibilità si risparmierebbe ore di lavoro, ma dovrebbe sottostare a maggiori restrizioni da parte dell'autorità.

Certo, non andrà in carcere. Ma resta la vergogna di essere stati governati per 9 anni da un evasore fiscale. Aspettando peraltro altri processi – i casi Tarantini e Ruby – riguardo le escort e la prostituzione minorile. In questi casi, ad essere stata frodata è la moralità delle istituzioni italiane.

SONDAGGIO


Se giovani e adulti ritengono con una cospicua maggioranza che il Cavaliere debba ritirarsi, gli over 55 ritengono invece che debba continuare riproponendo Forza Italia. 

1 commento:

  1. Si farà un annetto dorato nella sua villa ad Arcore con escort di lusso, gli altri tre anni glieli riducono con l'indulto. Purtoppo ha vinto ancora lui. Ma non passi più da me? Ciao.

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