venerdì 1 novembre 2013

TRAMA, RECENSIONE E STREAMING DE LA VITA DI ADELE

PREMIATO CON LA PALMA D’ORO LO SCORSO 5 GIUGNO AL FESTIVAL DI CANNES, E’ LA STORIA INTENSA, COINVOLGENTE, EMOZIONANTE DI UNA GIOVANE DONNA ALLE PRESE CON LA PROPRIA SESSUALITA’

Da circa una settimana è giunto nelle sale italiane La vita di Adele (capitolo 1 e 2), il film del regista tunisino Abdellatif Kechiche (già fattosi apprezzare per Cous Cous e Venere nera), ispirato al romanzo grafico Il blu è un colore caldo, di Julie Maroh. La pellicola è stata insignita della Palma d’oro al Festival di Cannes e affronta un tema delicato e complesso: l’approccio alla propria sessualità di una giovane ragazza lesbica, Adele appunto, interpretata dalla bravissima Adèle Exarchopoulos, francese 19enne al primo ruolo da protagonista. L’altra protagonista è Léa Seydoux nei panni di Emma, anch’ella parigina di 28 anni, che ha già lavorato per registi quali Tarantino e Woody Allen. Di seguito trama e recensione.

TRAMA - Adele è una diciottenne come tante, piena di vita e di curiosità, ai suoi primi approcci con la propria sessualità. Capisce che ad attrarla sono le donne, ma soffre dentro, in una società che vuole imporle i suoi standard. Eppure lei affronta il proprio destino, entra in un locale lesbo e conosce Emma (già incrociata per caso per strada); ragazza più grande, con più esperienza, stravagante, dai capelli tinti di blu che le danno un'aurea magica (almeno agli occhi di Adele), un'artista a tutto tondo. Emma la prende per mano e le fa scoprire la sua natura, sebbene Adele non viva serenamente il loro rapporto: cerca di nascondersi alle compagne di classe, beccandosi la loro gogna pubblica; si sente fuori luogo tra gli amici della sua compagna e cerca di occultare la sua vera identità sessuale ai genitori.
Corona il suo sogno, quello di fare la maestra di scuola elementare; ma nella vita privata perde la propria: Emma.

RECENSIONE - Il regista tunisino Abdel Kechiche non smentisce la natura densa e corposa dei suoi film. Con la vita di Adele ci fa vivere in prima persona l'approccio alla propria sessualità vissuto da chi la borghesia benpensante bolla come "diverso": le prime cotte, le prime conferme, i primi amori, le prime delusioni, le prime difficoltà in una società che ci vuole in un certo modo. Il regista, attraverso la bravissima Adele Exarchopolous, al suo primo film da protagonista, ci regala un film intenso, coinvolgente, naturale, carnale, spontaneo, commovente, dai dialoghi lunghi ma sopportabili e seguibili. Le inquadrature in primo piano poi cogliono i particolari caratteriali e fisici dei personaggi.
Ottima anche l'interpretazione di Lea Seydoux, col suo viso enigmatico, nei panni dell'estrosa Emma. Il finale è la ciliegina su una grande torta lunga 3 ore, ma digeribile e godibile.
Di pecche comunque ce ne sono. Se ne possono riscontrare quattro: le lunghe e ripetute scene di sesso, che appaiono quasi una forzatura; l’aver dato un ruolo marginale al rapporto di Adele coi genitori, aspetto fondamentale per chi viene considerato diverso; l'assenza del passaggio di Adele dall'età scolare alla vita lavorativa: ci ritroviamo d'un tratto Adele da alunna a insegnante. Mancano anche passaggi relativi alla decisione di andare a convivere con Emma. Limiti ingiustificati dato che dura ben 3 ore e dunque tali aspetti potevano essere tranquillamente affrontati.
Aspetti che alla fine sminuiscono minimamente il lungometraggio, compensate alla grande dalla sorprendente (da l'età) interpretazione di Adele Exarchopolous, capace di alternare atteggiamenti dolcemente infantili e ingenui a quelli più sexy e smaliziati. Valutazione: 4 stelle

Per guardare il film in streaming: http://filmstream.me/la-vita-di-adele-streaming/

3 commenti:

  1. che dire, un film intensissimo come pochi... grande recitazione, naturale (la scena del litigio è magistrale)... bellissima Adele, carina Lea... le scene di sesso effettivamente se tagliate avrebbero reso meglio.... gran bel film, comunque... lo rivedrò...

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  2. ra per dire che il film non mi è piaciuto
    per vederlo tutto mi sn dovuta impegnare
    l'attrice è bella e brava
    certo il film è fatto bene inquadrature etc
    ma sostanzialmente si tratta della storia di una storia d'amore
    e non ha importanza se tra due donne o un uomo e una donna
    ci mette mezz'ora per esprimere un concetto
    il fatto che indugi sulle scene di sesso credo sia per far trasmettere la passione tra i 2 personaggi e alla fine delle scene di sesso...gli sguardi per far capire l'amore
    ma non è questo il punto è che è proprio lento come film

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