lunedì 7 aprile 2014

DA SAN FRANCISCO AL CILE: I TERREMOTI SPACCHERANNO L’AMERICA?

NELLE ULTIME SETTIMANE DIVERSE SONO STATE LE SCOSSE ANCHE SUPERIORI AI 6 GRADI CHE HANNO FATTO TREMARE IL CONTINENTE DA NORD A SUD

Ogni volta che si verifica un terremoto di una certa entità, i sismologi ci tengono a precisare che le scosse non possono essere previste. E secondo una vecchia diceria, pare che solo gli animali riescano a prevederli tempo prima. Alla luce di ciò non è una buona notizia il fatto che bisonti,
coyote, orsi e antilopi stiano fuggendo dal Parco di Yellowstone, nello Wyoming, il quale si trova sopra un supervulcano di 55 per 72 chilometri. Il continente americano è da settimane colpito da forti terremoti: l’ultimo in Cile, di 8,2 e 7,6 gradi, al largo della città di Iquiqe. E’ stato anticipato da San Francisco (6,9), Los Angeles per due volte (5,1) e proprio il parco dello Yellowstone nello Wyoming (4,8). Al punto che qualcuno già parla di possibile “Big one”.


TUTTO NELLA NORMA, PARE - Basterebbe guardare ogni giorno la mappa del mondo nella quale lo United States Geological Survey segnala i terremoti appena avvenuti per rendersi conto che non c’è da preoccuparsi. O meglio: non ci sono ragioni per preoccuparsi di più. 
Ogni anno, si verificano sulla Terra 14 mila terremoti superiori ai 4 gradi, circa quaranta al giorno. Quelli più forti di 6 gradi sono 150, uno ogni tre giorni. Il 90% avviene nel «Ring of Fire», l’anello di fuoco che parte da Capo Horn, risale la costa americana del Pacifico, devia verso la Russia, scende lungo il Giappone e le Filippine, costeggia la costa Est dell’Australia e termina in nuova Zelanda. In questo anello ci sono linee di congiunzione delle placche tettoniche e il Cile si trova in una delle zone peggiori, proprio sopra la Placca Nazca che cerca di infilarsi sotto la Placca Sudamericana, sollevando sempre più la Cordigliera delle Ande. 
Queste enormi masse di litosfera si muovono di pochi centimetri all’anno una contro l’altra, restano in tensione come per decidere chi deve passare per prima e alla fine si sbloccano, generando i terremoti. La maggior parte si verificano in fondo al mare o in zone disabitate. Quelli di cui ci accorgiamo sono pochi e ne veniamo a conoscenza quando colpiscono città o zone popolate. Ci spaventano non solo per l’alto numero di vittime che hanno causato nella storia, ma anche perché siamo convinti di vivere in un pianeta stabile e ogni scossa, ogni frana, ogni inondazione mette in dubbio questa certezza. 
Non c’è invece nulla di più instabile della Terra e dell’universo di cui fa parte, ed è solo la relativa brevità della nostra vita a creare l’illusione. La Terra si muove e rimodella le sue forme da miliardi di anni, senza curarsi dei suoi più recenti, fragili e impauriti abitanti.


(Fonte: La Stampa)

2 commenti:

  1. purtroppo non sono prevedibili i terremoti, ma per fortuna, in certe zone sono attrezzati...
    altro non c'è da fare..

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