LA LEADER DEL FRONT NATIONAL, PRIMO PARTITO IN FRANCIA ALLE
EUROPEE CON IL 25% DEI VOTI, ORA CHIEDE UN CAMBIO DI PASSO IN EUROPA E NEL
PAESE
“Il popolo sovrano ha parlato”. Con queste parole Marine Le
Pen (qui la sua biografia) ha commentato lo straripante successo alle elezioni europee del suo
partito, il Front National, che ha ottenuto il 25% circa dei consensi,
diventando primo partito in Francia. Crollo per il Partito socialista del Presidente
François Hollande, al quale non è servito il recente rimpasto di Governo, sfiorando
a malapena il 14% dei consenti. La destra moderata dell’Ump si è fermata al
20,8%. Risultato quest’ultimo che provocherà un azzeramento nei vertici del
partito il prossimo giugno, dovuto anche ad alcuni scandali recenti che hanno
riguardato il segretario Jean-Francois Copè. Ora la Le Pen inizia a battere
cassa e a pronunciare le prime pesanti richieste. Il Front National ha ottenuto
preferenze “trasversali”: dalla classe media a quella operaia; dai disoccupati
ai residenti delle banlieue.
DALLE DIMISSIONI DI HOLLANDE
ALL’USCITA DALL’EURO – Marine Le Pen chiede al presidente francese
Francois Hollande di convocare elezioni anticipate e di indire un referendum
per l’uscita dall’euro. «Chiediamo la dissoluzione dell’Assemblea nazionale -
ha detto Le Pen - è evidente, perché bisogna tornare al popolo». Il governo
attuale, ha aggiunto, «non ha la legittimità necessaria per condurre delle riforme»,
in particolare quella degli enti locali, per cui «i francesi non hanno mai dato
mandato».
Più in generale sul terreno europeo, la Le Pen ha chiesto di
fermare il negoziato per il trattato di libero scambio Ue-Usa, che la Francia
metta il veto a un eventuale ingresso della Turchia nell’Ue e anche che il
governo, contro le regole europee, proceda alla «nazionalizzazione della Alstom
per salvare questa azienda strategica francese».
Per quanto riguarda l’Europarlamento, la leader del Front
National si auspica che tutte le forze euroscettiche aderiscano al nuovo gruppo
European Alliance for Freedom. Si rivolge nel Regno Unito all'Ukip, in
Danimarca al Danish People's Party, allo Jobbik in Ungheria, al Partito della
libertà in Olanda, ai Veri finnici in Finlandia, ad Alba Dorata in Grecia, alla
Lega Nord in Italia e al Congresso di nuova destra in Polonia. Messi insieme
raggiungerebbero quasi un quarto dei seggi.
un quarto dei seggi.. mancano 3/4 alla totalità: Marine stai serena..
RispondiEliminain un paese democratico dovrebbe funzionare cosi'.La sovranita' al popolo
RispondiEliminaHo un vago sospetto che il 40 per cento del pd alle europee servirà poco, se le cose procederanno in questa linea anche se potranno dire che l' Italia non é un problema francese o europeo e quindi le decisioni interne non si toccano. Attenzione che la corda é gia tesa e puo rompersi da un momento all' altro.
RispondiEliminaTutti insieme gli euroscettici non arrivano ad un quinto dei seggi! Le Pen ripassa la materia, che ti fa bene. Se si va a votare in Francia, Le Pen rastrella solo qualche seggio ( lì c'è il doppio turno, mi pare, e con il 25% non si va da nessuna parte), per cui se ne faccia una ragione e torni a studiare insieme a quelli della Lega! Auguroni risiconi!
RispondiEliminaTutto questo anti-europeismo, presente anche in altri Paesi della UE, anche se non in quella percentuale, potrebbe forse costringere l'Europa a cambiare alcuni comportamenti ed alcune impostazioni. ... Questo sarebbe il vantaggio di sfruttare positivamente un'onda d'urto che, se pure giustificata per alcuni motivi, sarebbe deleteria se si avverasse. ... Speriamo che l'Europa sappia nel suo insieme trovare le soluzioni ai diversi problemi, magari affrontando finalmente anche dei tabù che finora erano considerati tali. ... C'è un'altra riflessione da fare però: ... indipendentemente dall'Europa, se ogni Paese (chi ne ha più bisogno e chi meno) non migliora i propri comportamenti sbagliati interni, quel Paese non risolve i propri problemi, e continuerà ad averne anche in futuro. In pratica è la mentalità sociale, politica, ed economica, ed aggiungo anche finanziaria, che molto spesso deve cambiare all'interno di un Paese. Ovviamente poi ci sono ambiti che svalicano i confini di un singolo Paese, come l'ambito finanziario, in un mondo oramai così globalizzato, e che per questo dovrebbero avere regole internazionali, e quindi anche un'ETICA imposta a livello internazionale (spesso le crisi economiche derivano da una gasata economia finanziaria, come la maionese che monta e che va a male, e basta pensare ad alcuni (non tutti) prodotti derivati, più simili ad un prodotto di gioco d'azzardo che ad un prodotto bancario. Ma volendo allargare il discorso anche ad altri ambiti, e precisamente gestionali ed economici, quando hanno poi un ricasco a lungo termine nell'economia del Paese, cosa dire dell'ambito energetico? Se L'Italia avesse veramente incentivato le energie alternative da molti anni a questa parte, tenuto basso il prezzo dei carburanti (invece di prenderlo come calderone dal quale attingere fondi per i festini della casta)i costi di produzione sarebbero inferiori, ed avremmo affrontato meglio la crisi. Altri settori che indeboliscono il Paese e che scoraggiano le imprese interne ed esterne, ed anche noi comuni cittadini, sono la giustizia lenta, ed una diffusa non reale sicurezza sul territorio (... Insomma... chi è causa del suo mal pianga se stesso). E' anche per tutto questo che la popolazione si è rivoltata contro la classe politica e chiede ad essa una gestione migliore, non solo come comportamento personale ma anche come gestione lungimirante del Paese (le crisi hanno sempre una valenza positiva, perché spingono l'uomo a migliorare ... e questo lo diceva anche Einstein). ... Adesso anche l'Europa dovrebbe essere lungimirante. Questo può fare aprire la strada anche a maggiori politiche comuni sui diversi ambiti (ma rimane il fatto che un Paese deve essere in gamba e lungimirante di proprio)(inoltre più Paesi forti formano un'Europa più forte). Mi viene in mente un'altra frase di Einstein che mi è arrivata proprio oggi via FB "“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”. ... P.S. Come al solito sono andata un po' lunga nel discorso, ma spero di non essere scivolata. Ciao.
RispondiEliminaRelativamente alla richiesta di Le Pen per le dimissioni di Hollande, che si possono paragonare a quello che avrebbe chiesto Grillo in caso di una sua vittoria, penso che le elezioni europee e le elezioni politiche viaggiano su due binari diversi, e che volere invadere l'ambito delle seconde con l'ambito delle prime sia come mischiare il pranzo con la cena, od il sale con lo zucchero. Ma mi rendo conto che la tentazione di rivendicare un successo politico e di ribaltarlo dall'ambito estero a quello interno, sia grande.
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