GIA’ SINDACO DAL ‘93 AL ’94, E’ STATO ELETTO CON IL 68% DEI
VOTI. SI E’ SEMPRE DISTINTO PER LA LOTTA AL CLAN CASALESI, CHE GLI E’ COSTATA
CONTINUE MINACCE
Si sta respirando una nuova aria a Casal di Principe. La
stessa che si sentiva a inizio anni ’90, quando come Sindaco c’era Renato
Natale, ma soprattutto, c’era una figura di fede e di speranza quale Don Peppe
Diana. Ma all’epoca la Camorra da quelle parti era troppo più forte di ogni buon
proposito, specie se lasciato solo dallo Stato. E così Don Diana fu ucciso e
poco dopo Natale dovette dimettersi col venir meno della maggioranza che lo
sosteneva; impaurita e corrotta dal clan dei Casalesi. Ma oggi, a distanza di
vent’anni, quel vento sembra di nuovo soffiare: il clan è stato quasi azzerato
grazie a ripetuti e massicci arresti, anche eccellenti; la Camorra non è più un
tabù e se ne sta parlando tanto tramite libri e cinema; lo Stato sembra più
contrastante e meno accondiscendente nei confronti delle realtà criminali; il
Boss Antonio Iovine si è pentito di recente, aprendo nuovi importanti scenari
sulla ricerca della verità; Renato Natale è di nuovo Sindaco di Casal di
Principe, ottenendo il 68% delle preferenze al ballottaggio.
L’IMPEGNO CONTRO LA CAMORRA –
Renato Natale è un medico italiano, volontario e politico. È fondatore, insieme
ad altri medici, dell’associazione Jerry Essan Masslo, impegnata nella tutela
della salute degli immigrati e del loro reinserimento sociale. È altresì membro
di Libera, di cui è stato referente regionale in passato, impegnandosi tuttora
nel recupero dei beni confiscati alle mafie a fini sociali. E' fondatore del
Comitato Don Peppe Diana.
Dal 2014 è membro dell'esecutivo della Rete italiana del
dialogo interculturale (RIDE).
Durante la sua prima e breve esperienza da Sindaco, nel
1993, fu protagonista della “battaglia dei paletti”, che lo vide scontrarsi a
ciel sereno con il clan dei Casalesi. Natale pedonalizzò il centro cittadino
circoscrivendolo con dei paletti e i Casalesi, sentitosi toccati, raccolsero il
gesto come segno di sfida e ogni sabato per settimane venivano divelti e
lasciati davanti la sua abitazione per poi essere ripristinati dal Comune.
Sempre durante il periodo di mandato, il clan dei Casalesi scaricò tonnellate
di sterco di bufala davanti la sua abitazione nel pieno centro del paese. Pochi
mesi dopo l'uccisione di Don Peppe Diana, che fu anche un primo e chiaro
segnale contro la sua amministrazione, fu "impallinato" dalla sua stessa
maggioranza grazie a delle infiltrazioni camorristiche.
Nel corso del processo Spartacus è emerso un piano per
portare a termine la sua uccisione, simulando un incidente automobilistico
sfruttando la sua abitudine di passeggiare in bicicletta, poi fallito. Nel giugno
2011 è stato raggiunto da una minaccia di morte per una storia connessa ad
appalti e camorra, mobilitando il mondo politico e dell'associazionismo
italiano.
DI NUOVO SINDACO - Dal 2013
non aderisce più ad alcun partito. Continua invece il suo impegno nel sociale,
sia attraverso la associazione Jerry Masslo che nel Comitato Don Diana, di cui
è rispettivamente fondatore e componente. A Marzo 2014 circa mille cittadini di
Casal di Principe hanno sottoscritto un documento con cui gli hanno chiesto la
candidatura a sindaco per le elezioni amministrative 2014. Alle elezioni
amministrative di Domenica 8 giugno 2014 viene rieletto, come detto, sindaco di
Casal di Principe.
In realtà, già nel 2012 aveva presentato una candidatura a
sindaco, sostenuta da tutte le forze politiche che avevano rinunciato a
presentare proprie liste. Tuttavia la tornata elettorale fu stracciata
dall'intervento del Consiglio dei Ministri che a tre giorni dalla presentazione
ufficiale delle liste sciolse il Comune impedendo di dar luogo a elezioni.
Speriamo che questa volta il vento a Casal di Principe non
cambi più.
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