LA DENUNCIA DI LEGAMBIENTE, CHE SOTTOLINEA LA COSTRUZIONE DI
NUOVE ANTENNE
La meravigliosa Isola d’Elba, appartenente all’Arcipelago
toscano, e famosa per il mare cristallino, i colori della sua natura, la
ricchezza dei suoi minerali e l’esilio di Napoleone Bonaparte dopo la rovinosa
battaglia di Lipsia e a seguito del trattato di Fontainbleau, sta per diventare
famosa anche per essere l’isola dei ripetitori telefonici. Legambiente parla di
“occupazione anarchica” del territorio a danno dell’ambiente “e dei diritti dei
cittadini alla salute e all’informazione”. Agli 8 Comuni elbani (la maggior
parte dei quali accusati di “complice disinteresse“) viene perciò chiesto di
sospendere le autorizzazioni per nuove strutture fino a che non sarà approvato
“un Piano comprensoriale per la telefonia”. L’obiettivo è fare ordine tra le
questioni di ordine urbanistico, ambientale e paesaggistico. A puntare il dito
contro “il proliferare incontrollato di antenne” è anche il Comitato No
elettrosmog.
IL RITORNO DELL’INVASIONE - Lo
scontro sulle antenne per la telefonia mobile si era riacceso lo scorso agosto
a seguito dell’installazione a Campo nell’Elba di una stazione radio base
Vodafone. L’operazione è andata a buon fine malgrado oltre 400 firma di
protesta, la presentazione di alcuni esposti e roventi polemiche sul suo iter
autorizzativo . L’antenna, alta circa 17 metri, si trova in una vigna a una
cinquantina di metri dalle abitazioni. La struttura è stata nascosta e avvolta
all’interno di un finto cipresso di plastica. “Camuffamento” che aveva spinto
Legambiente a parlare appunto di “orribile suppostone di plastica verde”. La
“guerra” contro le antenne non è ancora finita.
LE ANTENNE IN COSTRUZIONE -
Nel mirino del Cigno Verde finiscono la stazione radio base Wind attualmente in
costruzione a Porto Azzurro (la pratica edilizia venne avanzata nel 2007 da
Nokia Siemens su incarico appunto della società di telefonia mobile), la
richiesta di autorizzazione per una nuova stazione Vodafone a Portoferraio e il
finto cipresso di 17 metri (“suppostone di plastica verde”) che a Campo
nell’Elba avvolge dall’agosto scorso l’antenna Vodafone. A Porto Azzurro il
caso è stato nei giorni scorsi sollevato da alcuni residenti e dal gruppo
consiliare di opposizione. Al sindaco è stata presentata un’interrogazione
poichè “la questione sta creando tra la popolazione un condivisibile allarme”.
Secondo Legambiente i cittadini non sarebbero stati adeguatamente consultati e
il manufatto in costruzione sarebbe troppo vicino alle abitazioni. Luca Simoni,
sindaco di centrodestra di Porto Azzurro, precisa però che il Comune “non ha
mai rilasciato concessione edilizia”: l’amministrazione comunale – spiega il
primo cittadino – ha infatti sempre espresso “perplessità” sulla localizzazione
del manufatto, anche perché “quel terreno era stato destinato nel nuovo
Regolamento urbanistico a parcheggio pubblico”. La svolta a favore della
società è però arrivata a seguito della sentenza d’appello del Tar e dei pareri
favorevoli della Soprintendenza e dell’Arpat. Simoni precisa comunque che il
livello delle emissioni elettromagnetiche verrà costantemente monitorato.
Una struttura simile potrebbe presto sorgere anche a
Portoferraio, in località La Biodola (anche in questo caso località balneare
che d’estate è affollatissima). La richiesta d’autorizzazione è stata
presentata nelle scorse settimane al Comune da parte della società
Vodafone-Omnitel. Legambiente ricorda polemicamente “le inamovibili antenne”
piazzate in passato a Portoferraio in località Puntale e sottolinea che la
nuova antenna verrebbe installata “ancora una volta a un passo dal Parco
Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ancora una volta in un’isola che fa parte di
un International bird area e di Rete Natura 2000 dell’Ue”. A chiedere di
rigettare la richiesta di autorizzazione è anche il “Comitato No elettrosmog”.
(Fonte: Il
Fatto quotidiano)
i sono tanti posti dove accadono cose simili, solo che magari sono meno famosi... il discorso però è un altro: io sono anche d'accordo con il pezzo o con tutti coloro che hanno protestato e nn sono stati ascoltati... però se vogliamo sempre e cmq in qualsiasi luogo rete gsm ed anche soprattutto connessione internet e copertura di tutte le retyi possibili ed immaginabili.... purtroppo è un prezzo che da qualche parte dobbiamo pure pagare a meno che non si studiano altre forme di tecnologia
RispondiElimina