EPPURE E’ STATA MESSA LI’ DAL Progetto «Life Ursus», VOLUTO DALLA STESSA REGIONE TRENTINO
15 ANNI FA
La povera orsa Daniza continua a scappare con i suoi due
cuccioli dall’infamia dell’uomo. Il quale, prima l’ha relegata 15 anni fa in un
bosco nel Pinzolo, Trentino Alto Adige, che non è certo il suo habitat
d’origine, e poi ora le da’ la caccia perché ha aggredito un suo simile: un
uomo che cercava funghi. E’ successo a ferragosto: l'animale, un' orsa con i
suoi due cuccioli, avvertita la presenza dell'uomo – Daniele Maturi - che si
era riparato dietro un albero per osservare la cucciolata, si è avventata
contro di lui, lo ha graffiato alla schiena e al ginocchio mordendolo infine ad
uno scarpone. L’uomo se l’è cavata con qualche ferita e tanta paura. Ma il suo
comportamento, del tutto istintivo e protettivo, viene considerato “anomalo” da
improvvisati esperti.
I COMMENTI - "Da quanto
riferito da Maturi - ha affermato l'assessore Michele Dallapiccola - si evince
il comportamento anomalo da parte dell'orsa, giacchè individuati a vista i
cuccioli a circa trenta metri di distanza l'uomo si era immediatamente
allontanato e nascosto. Tuttavia, nonostante i cuccioli avessero preso una direzione
diversa dalla sua e nonostante si fosse comunque nascosto dietro un albero dopo
essersi allontanato, è stato raggiunto dall'animale che lo ha attivamente
aggredito e ferito". Anche il governatore trentino Ugo Rossi ha voluto
dire la sua attraverso twitter esprimendo tutti i dubbi sul progetto orso:
"Abbiamo ereditato un progetto problematico, vecchio e debole".
«Il cercatore di funghi non sapeva evidentemente che si è
trovato nella peggiore situazione in cui incontrare un plantigrado, l'unica
realmente pericolosa: incontrare una mamma con i cuccioli», sottolinea la
delegata regionale della Lega abolizione caccia, Caterina Rosa Marino.
LA COLPA E’ DELL’UOMO STESSO
- D'altronde l'orsa non è andata in Trentino di sua spontanea volontá. Da una
quindicina d'anni, con il Progetto «Life Ursus», pagato fior di milioni dalla
ora colpevolmente silenziosa Unione Europea (Commissario Potocnick, se ci sei
batti un colpo) diversi plantigradi sono stati portati dalla Slovenia sul
nostro arco alpino. Per ripopolare quelle zone con un abitante presente da
migliaia di anni e poi sterminato dalla nostra specie.
Non è il caso di tornare qui sulla vergognosa Provincia di
Trento, Autonoma tanto da decidere per conto proprio due mesi fa una modifica
unilaterale dell'Accordo interregionale sulla protezione dell'orso, inserendo
grazie al proprio Assessore-veterinario-amministratore unico del macello Alta
Valsugana (sic), Dallapiccola, la definizione di animale «nocivo» cancellata
dalla legislazione nazionale dal 1977. Una premessa importante, per quanto poi
successo con Daniza.
QUAL E’ IL SUO DESTINO - Il
progetto prevede che, qualora un animale selvaggio seppur protetto, mostri
comportamenti violenti e ritenuti anomali, possa anche essere soppresso. Non
dovrebbe essere il caso di Daniza, che una volta catturata, sarà portata in un
altro Parco. Tuttavia, sarà divisa dai suoi cuccioli, che invece continueranno
a stare lì per crescere in libertà e in natura.
Ancora una volta l’uomo si impone dunque sulle leggi della
Natura, per gestirla a proprio interesse. Invade l’habitat degli animali, li
trasferisce, li rinchiude in una gabbia o in un Parco, per edificare o far
divertire la gente. Decidendo sulla loro vita e sulla loro morte. In tanti
ancora ricordiamo il caso del cucciolo di giraffa Marius, appartenente allo zoo
di Copenaghen, ucciso da un colpo di pistola alla testa sol perché nato in un
rapporto fra esemplari imparentati. Secondo il dottor Lesley Dickier, direttore
esecutivo dell’Associazione Europea degli Zoo e Acquari (Eaza), gli animali
soppressi ogni anno sarebbero tra i 3mila e i 5mila. E vanno dalle specie
voluminose, come appunto una giraffa, a esemplari minuscoli come i girini.
Ben vengano dunque gesti di ribellione come quelli di Daniza
contro l’uomo.
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