martedì 26 agosto 2014

VERONA, CITTA’ DELL’AMORE COL CUORE NERO: 99 POSSE FORSE ANNULLANO DATA

NELLA CITTA’ DI ROMEO E GIULIETTA E’ IN ATTO UNA MOBILITAZIONE ISTITUZIONALE E NON CONTRO IL CONCERTO DEL GRUPPO COMUNISTA E NAPOLETANO

Verona, una delle città più belle del Mondo. Con un centro storico stupendo e tenuto molto bene. Definita “città dell’amore” per la famosa storia di Romeo e Giulietta, preserva da quasi un secolo anche un “cuore nero”. Lo è dai tempi del fascismo e della repubblica di Salò, lo è rimasta nel dopoguerra e soprattutto nell'epoca delle stragi fasciste e di stato degli anni Sessanta e Settanta delle quali è stata il crocevia decisivo. Oggi quel cuore pulsa ancora e si è mobilitato contro il concerto dei 99 Posse. I quali incarnano due aspetti che in quel di Verona proprio non si ama: la napoletanità e la fede comunista.

LA MOBILITAZIONE ISTITUZIONALE E NON - I 99 Posse devono, anzi dovrebbero, esibirsi il 4 settembre al Vrban ecofestival ai Bastioni Santo Spirito, patrocinato dal Comune di Verona. La presenza in cartellone della più famosa band della sinistra antagonista italiana ha però fatto drizzare le antenne alla destra cittadina. Istituzionale e non. Ecco cos’ha detto Fabio Venturi, ex vice presidente della Provincia e uomo molto vicino a quel sindaco Flavio Tosi, al Corriere Veneto: «Quando ero in Provincia ho sempre sponsorizzato questo bellissimo Festival. Ma proprio per quello che i 99 Posse rappresentano, ho detto agli organizzatori che il loro nome andava comunicato e condiviso prima, con chi dava il patrocinio: non mi sembra il caso di contrapporre due mondi politici in questo momento e probabilmente la scelta migliore sarebbe annullare la data». Insomma, andate a suonare a Vicenza, Padova o Rovigo ma Verona meglio di no. A ruota è intervenuta Forza Nuova, annunciando provocatoriamente di voler «partecipare all’esibizione dei 99 Posse con tutti i militanti e simpatizzanti». E in rete - termometro parziale ma abbastanza fedele degli umori - fioccano commenti sostanzialmente ostili ai musicisti militanti partenopei. Tipo questo, firmato LorenzoMi: «Ah perché a Napoli
un fascista veronese potrebbe suonare?? Dai 99posse basta ipocrisia, la gente non vi vuole perché siete un gruppo di pregiudicati che incita a droga e violenza».
L'azienda municipale per i rifiuti, l'Amia Verona, presieduta dall’ex consigliere Andrea Miglioranzi (ex componente della band di estrema destra “Gesta bellica”), avrebbe già deciso di togliere il proprio supporto all'Urban festival. Marcello Ruffo, esponente veronese di CasaPound e consigliere della lista Tosi in terza circoscrizione dichiara “Reputate normali da chi reputa normale che suonino a un evento pubblico i 99 Posse, tra gli sponsor l'università, che cantano "Se vedi un punto nero spara a vista o è un prete o è un fascista", gli stessi che dai loro palchi, invitano a chiudere le sedi di CasaPound con il fuoco”.

LA REAZIONE DEI 99 POSSE - «A quanto pare a Verona se sei comunista e napoletano non puoi suonare, se sei fascista diventi presidente di una municipalizzata» scrivono Zulù e compagni, riferendosi ad Andrea Miglioranzi, già esponente del Movimento sociale fiamme tricolore e presidente di Amia, società legata al Comune veneto.
Con questi chiari di luna, il gruppo di Rigurgito antifascista sta decidendo sul da farsi, considerando che il patrocinio del Comune, del quale pare non fossero stati avvertiti, potrebbe convincerli a fare un passo indietro in polemica col sindaco leghista Flavio Tosi, nei confronti del quale anche un’altra artista come Paola Turci ha voluto pubblicamente manifestare il suo dissenso. La Turci ha cancellato un concerto in Puglia, al Festival Terre del Negroamaro, dove Tosi riceverà un premio. I 99 Posse stanno decidendo sul da farsi. A breve potrebbero esserci posizioni ufficiali circa la partecipazione o meno all’Urban festival veronese. Tutto fa propendere per il ‘sarà per la prossima volta’.

LA CONNIVENZA STORICA DI VERONA CON IL FASCISMO - E così i fascisti veronesi si rivelano tutti angioletti preoccupati dalle parole delle canzoni dei 99 Posse. Eppure proprio a Verona hanno sempre potuto contare su fortissime complicità: da quelle dei comandi militari statunitensi della locale base Ftase ai servizi segreti nostrani, dai carabinieri alla magistratura. Ultimo caso in ordine di tempo la richiesta di archiviazione del procedimento contro alcuni neofascisti per l'aggressione avvenuta nell’estate 2007 ai Bastioni. Botte con spranghe e catene,contro i ragazzi dell'Ubik Lab, un gruppo di sinistra che aveva osare organizzare una festa. Due delle vittime di quella rissa avevano sporto denuncia, facendo nomi e cognomi dei presunti colpevoli. Ma secondo la Procura non ci sono gli estremi per procedere. L'unico magistrato che ha provato a sfidare i neofascisti veronesi – il procuratore Guido Papalia – ha subito minacce.

Come andrà a finire? Vedremo. Forse però sarebbe meglio annullare il concerto. E’ come se a Livorno facessero suonare i Legittima offesa…


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