NELLA CITTA’ DI ROMEO E GIULIETTA E’ IN ATTO UNA
MOBILITAZIONE ISTITUZIONALE E NON CONTRO IL CONCERTO DEL GRUPPO COMUNISTA E
NAPOLETANO
Verona, una delle città più belle del Mondo. Con un centro
storico stupendo e tenuto molto bene. Definita “città dell’amore” per la famosa
storia di Romeo e Giulietta, preserva da quasi un secolo anche un “cuore nero”.
Lo è dai tempi del fascismo e della repubblica di Salò, lo è rimasta nel
dopoguerra e soprattutto nell'epoca delle stragi fasciste e di stato degli anni
Sessanta e Settanta delle quali è stata il crocevia decisivo. Oggi quel cuore
pulsa ancora e si è mobilitato contro il concerto dei 99 Posse. I quali
incarnano due aspetti che in quel di Verona proprio non si ama: la napoletanità
e la fede comunista.
LA MOBILITAZIONE ISTITUZIONALE E NON
- I 99 Posse devono, anzi dovrebbero, esibirsi il 4 settembre al Vrban
ecofestival ai Bastioni Santo Spirito, patrocinato dal Comune di Verona. La
presenza in cartellone della più famosa band della sinistra antagonista
italiana ha però fatto drizzare le antenne alla destra cittadina. Istituzionale
e non. Ecco cos’ha detto Fabio Venturi, ex vice presidente della Provincia e
uomo molto vicino a quel sindaco Flavio Tosi, al Corriere Veneto: «Quando ero
in Provincia ho sempre sponsorizzato questo bellissimo Festival. Ma proprio per
quello che i 99 Posse rappresentano, ho detto agli organizzatori che il loro
nome andava comunicato e condiviso prima, con chi dava il patrocinio: non mi
sembra il caso di contrapporre due mondi politici in questo momento e
probabilmente la scelta migliore sarebbe annullare la data». Insomma, andate a
suonare a Vicenza, Padova o Rovigo ma Verona meglio di no. A ruota è
intervenuta Forza Nuova, annunciando provocatoriamente di voler «partecipare
all’esibizione dei 99 Posse con tutti i militanti e simpatizzanti». E in rete -
termometro parziale ma abbastanza fedele degli umori - fioccano commenti
sostanzialmente ostili ai musicisti militanti partenopei. Tipo questo, firmato
LorenzoMi: «Ah perché a Napoli
un fascista veronese potrebbe suonare?? Dai
99posse basta ipocrisia, la gente non vi vuole perché siete un gruppo di
pregiudicati che incita a droga e violenza».
L'azienda municipale per i rifiuti, l'Amia Verona,
presieduta dall’ex consigliere Andrea Miglioranzi (ex componente della band di
estrema destra “Gesta bellica”), avrebbe già deciso di togliere il proprio
supporto all'Urban festival. Marcello Ruffo, esponente veronese di CasaPound e
consigliere della lista Tosi in terza circoscrizione dichiara “Reputate normali
da chi reputa normale che suonino a un evento pubblico i 99 Posse, tra gli
sponsor l'università, che cantano "Se vedi un punto nero spara a vista o è
un prete o è un fascista", gli stessi che dai loro palchi, invitano a
chiudere le sedi di CasaPound con il fuoco”.
LA REAZIONE DEI 99 POSSE - «A
quanto pare a Verona se sei comunista e napoletano non puoi suonare, se sei
fascista diventi presidente di una municipalizzata» scrivono Zulù e compagni,
riferendosi ad Andrea Miglioranzi, già esponente del Movimento sociale fiamme
tricolore e presidente di Amia, società legata al Comune veneto.
Con questi chiari di luna, il gruppo di Rigurgito
antifascista sta decidendo sul da farsi, considerando che il patrocinio del
Comune, del quale pare non fossero stati avvertiti, potrebbe convincerli a fare
un passo indietro in polemica col sindaco leghista Flavio Tosi, nei confronti
del quale anche un’altra artista come Paola Turci ha voluto pubblicamente
manifestare il suo dissenso. La Turci ha cancellato un concerto in Puglia, al
Festival Terre del Negroamaro, dove Tosi riceverà un premio. I 99 Posse stanno
decidendo sul da farsi. A breve potrebbero esserci posizioni ufficiali circa la
partecipazione o meno all’Urban festival veronese. Tutto fa propendere per il
‘sarà per la prossima volta’.
LA CONNIVENZA STORICA DI VERONA CON
IL FASCISMO - E così i fascisti veronesi si rivelano tutti angioletti
preoccupati dalle parole delle canzoni dei 99 Posse. Eppure proprio a Verona
hanno sempre potuto contare su fortissime complicità: da quelle dei comandi
militari statunitensi della locale base Ftase ai servizi segreti nostrani, dai
carabinieri alla magistratura. Ultimo caso in ordine di tempo la richiesta di
archiviazione del procedimento contro alcuni neofascisti per l'aggressione
avvenuta nell’estate 2007 ai Bastioni. Botte con spranghe e catene,contro i
ragazzi dell'Ubik Lab, un gruppo di sinistra che aveva osare organizzare una
festa. Due delle vittime di quella rissa avevano sporto denuncia, facendo nomi
e cognomi dei presunti colpevoli. Ma secondo la Procura non ci sono gli estremi
per procedere. L'unico magistrato che ha provato a sfidare i neofascisti
veronesi – il procuratore Guido Papalia – ha subito minacce.
Come andrà a finire? Vedremo. Forse però sarebbe meglio
annullare il concerto. E’ come se a Livorno facessero suonare i Legittima
offesa…
I 99 POSSE A VERONA????!!!!! MA STAI A SCHERZA'...=???
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