martedì 9 settembre 2014

LE POLEMICHE RIDICOLE DI FRATELLI D’ITALIA VERSO DEL PIERO CHE VA A GIOCARE IN INDIA

GIORGIA MELONI PRIMA E IGNAZIO LARUSSA POI LO HANNO ACCUSATO DI MANCATO RISPETTO AI MARO’ E DI ESSERE UN MERCENARIO

Dopo la poco esaltante esperienza nel campionato australiano, l’ex campione e capitano della Juventus, Alessandro Del Piero, ha scelto di accettare la proposta del neonato campionato indiano: la Indian super league. Giocherà nei Delhi Dynamos. Lì troverà anche l’ex compagno di squadra David Trezeguet e forse il brasiliano Ronaldinho. Inoltre, a raggiungere la Patria di Gandhi ci sarà anche Zico, David James, Joan Capedevilla, Luis Garcia e Franco Colomba. Il campionato, riconosciuto dalla Fifa, sarà breve avendo per ora solo otto squadre, e comincerà il 12 ottobre e si concluderà il 20 dicembre. Un periodo che consentirà a “Pinturicchio” di poter accettare un altro ingaggio nel campionato americano, che invece inizia a gennaio. Ma c’è chi, per avere visibilità politica, non avendone di fatto nelle sedi istituzionali, ha criticato la sua scelta, tirando in ballo i due Marò sotto arresto in India ormai da 2 anni e mezzo. Parlo di Fratelli d’Italia, col duo Meloni-La Russa.

LA POLEMICA DELLA MELONI - Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, su Facebook ha rivolto un appello ad Alex Del Piero: “Rifiuti l’offerta di giocare in India fin quando i nostri marò non torneranno in Italia”. E poi continua: “Del Piero non ha bisogno né di soldi né di fama visto che è un simbolo indiscusso del calcio italiano e un’icona mondiale di questo sport. Una simile presa di posizione da parte sua sicuramente non passerebbe inosservata e potrebbe essere un importante segnale nei confronti del governo indiano e della comunità internazionale. Mi si dirà che non spetta a un calciatore fare quello che la politica non sa fare: nessuno più di noi è critico verso l’inerzia degli ultimi governi ma riteniamo che sia tutta l’Italia a doversi mobilitare, a partire dai suoi simboli più conosciuti”.
In tarda serata è arrivata la replica del calciatore, che in un posto su Facebook ha spiegato la propria posizione: “So che la mia scelta di andare a giocare in India ha sollevato qualche perplessità in merito ai rapporti tra Italia e India, legati alla vicenda dei due marò detenuti là (…) Nel caso specifico sono consapevole e soddisfatto della mia scelta, non sto andando in un Paese “ostile” e l’ultima cosa che vorrei è una strumentalizzazione del mio ruolo, e soprattutto che lo sport diventi un mezzo utilizzato per dividere al posto che per unire”.
 Sulla vicenda dei militari nelle mani della giustizia indiana Del Piero aggiunge: “Da italiano, come tutti i miei connazionali, non sono insensibile alla vicenda dei nostri marò e spero si arrivi presto ad una conclusione positiva per loro, e soprattutto che sia la più giusta”.

L’ATTACCO DI LA RUSSA - "Capisco che tutti i giocatori sono  uguali, che vanno dove stanno i soldi. Ma Del Piero lo dica  apertamente che per lui contano solo i denari, non faccia il furbo  sostenendo che lo fa per il calcio, per onorare lo sport". Così  Ignazio La Russa, a margine di una manifestazione pro-marò organizzata da Fdi-An, risponde a chi gli chiede un commento sulla decisione di Alex Del Piero, dalla prossima stagione in India per vestire la maglia dei Delhi Dynamos, squadra che milita nell’Indian Super League. La Russa torna a rinnovare il suo appello alle curve: "Manifestino per i nostri marò - chiede - lo facciano con degli  striscioni, con un minuto di silenzio o come meglio credono. Ma  lancino un segnale dimostrando che i giovani sono più sensibili delle  nostre istituzioni".

Perseverando su questa strada e continuando a speculare sulla vicenda dei Marò, come se loro fossero gli unici paladini patrioti che si interessano del loro caso, dubito che gli esponenti di Fratelli d’Italia, che hanno pure riacceso la fiamma di An dopo essersi svenduti al Cavaliere per 18 anni, riescano ad aumentare il proprio misero 3%.


4 commenti:

  1. quandosi è alla frutta, si dicono pure ste cose....

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  2. questioni di punti di vista;trovo piu' ridicolo,per usare un termine simpatico,che due nostri connazionali siano trattenuti in un paese ostile senza uno straccio di capo d'imputazione e/o prova a loro carico.per un eventuale processo? bisogna aspettare che il giudice si riprenda dal raffreddore,che gli dura da quasi tre anni.calciatore,non dovevi andare,se non altro pe runa questione di principio....ma i soldi,fanno questo e altro.

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  3. Adesso ce la prendiamo con i calciatori italiani rottamati per manifestare ancora una volta l' incapacità degli amministratori nostrani a risolvere i problemi.
    Questo è sempre un ottimo sistema a distogliere l' attenzione dalle proprie
    RESPONSABILITA' scaricandole su chi non centra nulla.
    "FURBO NO!!!!

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  4. veramente un capo di imputazione ce l'hanno... terrorismo... chiamalo poco...

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