GIORGIA MELONI PRIMA E IGNAZIO LARUSSA POI LO HANNO ACCUSATO
DI MANCATO RISPETTO AI MARO’ E DI ESSERE UN MERCENARIO
Dopo la poco esaltante esperienza nel campionato australiano,
l’ex campione e capitano della Juventus, Alessandro Del Piero, ha scelto di
accettare la proposta del neonato campionato indiano: la Indian super league.
Giocherà nei Delhi Dynamos. Lì troverà anche l’ex compagno di squadra David
Trezeguet e forse il brasiliano Ronaldinho. Inoltre, a raggiungere la Patria di
Gandhi ci sarà anche Zico, David James, Joan Capedevilla, Luis Garcia e Franco
Colomba. Il campionato, riconosciuto dalla Fifa, sarà breve avendo per ora solo
otto squadre, e comincerà il 12 ottobre e si concluderà il 20 dicembre. Un
periodo che consentirà a “Pinturicchio” di poter accettare un altro ingaggio
nel campionato americano, che invece inizia a gennaio. Ma c’è chi, per avere
visibilità politica, non avendone di fatto nelle sedi istituzionali, ha
criticato la sua scelta, tirando in ballo i due Marò sotto arresto in India
ormai da 2 anni e mezzo. Parlo di Fratelli d’Italia, col duo Meloni-La Russa.
LA POLEMICA DELLA MELONI -
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, su
Facebook ha rivolto un appello ad Alex Del Piero: “Rifiuti l’offerta di giocare
in India fin quando i nostri marò non torneranno in Italia”. E poi continua:
“Del Piero non ha bisogno né di soldi né di fama visto che è un simbolo
indiscusso del calcio italiano e un’icona mondiale di questo sport. Una simile
presa di posizione da parte sua sicuramente non passerebbe inosservata e
potrebbe essere un importante segnale nei confronti del governo indiano e della
comunità internazionale. Mi si dirà che non spetta a un calciatore fare quello
che la politica non sa fare: nessuno più di noi è critico verso l’inerzia degli
ultimi governi ma riteniamo che sia tutta l’Italia a doversi mobilitare, a
partire dai suoi simboli più conosciuti”.
In tarda serata è arrivata la replica del calciatore, che in
un posto su Facebook ha spiegato la propria posizione: “So che la mia scelta di
andare a giocare in India ha sollevato qualche perplessità in merito ai
rapporti tra Italia e India, legati alla vicenda dei due marò detenuti là (…)
Nel caso specifico sono consapevole e soddisfatto della mia scelta, non sto
andando in un Paese “ostile” e l’ultima cosa che vorrei è una
strumentalizzazione del mio ruolo, e soprattutto che lo sport diventi un mezzo
utilizzato per dividere al posto che per unire”.
Sulla vicenda dei
militari nelle mani della giustizia indiana Del Piero aggiunge: “Da italiano,
come tutti i miei connazionali, non sono insensibile alla vicenda dei nostri
marò e spero si arrivi presto ad una conclusione positiva per loro, e soprattutto
che sia la più giusta”.
L’ATTACCO DI LA RUSSA - "Capisco
che tutti i giocatori sono uguali, che
vanno dove stanno i soldi. Ma Del Piero lo dica
apertamente che per lui contano solo i denari, non faccia il furbo sostenendo che lo fa per il calcio, per
onorare lo sport". Così Ignazio La
Russa, a margine di una manifestazione pro-marò organizzata da Fdi-An, risponde
a chi gli chiede un commento sulla decisione di Alex Del Piero, dalla prossima
stagione in India per vestire la maglia dei Delhi Dynamos, squadra che milita
nell’Indian Super League. La Russa torna a rinnovare il suo appello alle curve:
"Manifestino per i nostri marò - chiede - lo facciano con degli striscioni, con un minuto di silenzio o come
meglio credono. Ma lancino un segnale
dimostrando che i giovani sono più sensibili delle nostre istituzioni".
Perseverando su questa strada e continuando a speculare
sulla vicenda dei Marò, come se loro fossero gli unici paladini patrioti che si
interessano del loro caso, dubito che gli esponenti di Fratelli d’Italia, che
hanno pure riacceso la fiamma di An dopo essersi svenduti al Cavaliere per 18
anni, riescano ad aumentare il proprio misero 3%.
quandosi è alla frutta, si dicono pure ste cose....
RispondiEliminaquestioni di punti di vista;trovo piu' ridicolo,per usare un termine simpatico,che due nostri connazionali siano trattenuti in un paese ostile senza uno straccio di capo d'imputazione e/o prova a loro carico.per un eventuale processo? bisogna aspettare che il giudice si riprenda dal raffreddore,che gli dura da quasi tre anni.calciatore,non dovevi andare,se non altro pe runa questione di principio....ma i soldi,fanno questo e altro.
RispondiEliminaAdesso ce la prendiamo con i calciatori italiani rottamati per manifestare ancora una volta l' incapacità degli amministratori nostrani a risolvere i problemi.
RispondiEliminaQuesto è sempre un ottimo sistema a distogliere l' attenzione dalle proprie
RESPONSABILITA' scaricandole su chi non centra nulla.
"FURBO NO!!!!
veramente un capo di imputazione ce l'hanno... terrorismo... chiamalo poco...
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