E’ IL QUADRO SCONCERTANTE DI SAVE THE CHILDREN, NEL SUO
ATLANTE PER L’INFANZIA
L’Italia, si sa, non è un Paese per giovani. Men che meno
per bambini, sovente trascurati, maltrattati, perfino uccisi dai genitori.
Scarse le attenzioni nei loro confronti e in alcune zone del Paese la
situazione è davvero critica. Come in Campania, Regione nella quale molti
bambini abbandonano presto gli studi, non hanno mai letto un libro, praticano
poco attività sportive extrascolastiche e sono poveri. Vediamo i numeri
disarmanti.
IL QUADRO GENERICO - In
Campania, maglia nera, appena 4 su 100 giocano liberi in strada, 4.730 famiglie
sono “sotto sfratto”, quasi 155.000 minori risultano in povertà assoluta. E
ancora: il 63,3% non ha letto neanche un libro nell’ultimo anno, il 48% non ha
mai praticato sport e il 22,2% abbandona gli studi.
Le città e le metropoli sono l’habitat principale di bambini
e adolescenti e Napoli, coi suoi oltre 185.000 under 18, ne conta 537 per
chilometro quadrato.
POCHI SPAZI PER LORO - Territori
invasi di macchine e privi di spazi per i piccoli. Territori invasi di macchine
e privi di spazi per i piccoli.
Solo a Napoli circolano più di 6.000 automobili per
chilometro quadrato: appena il 4% di bambini tra i 3 e i 10 anni in Campania
gioca libero in strada e solo il 18% gioca nei giardini pubblici. Per molti
bambini la disponibilità di luoghi di vita e gioco accettabili non esiste
neanche in casa: quasi un minore su 4 vive in famiglie che dichiarano di
abitare in appartamenti umidi o con tracce di muffa alle pareti e sono 1
milione e 300 mila i minori le cui famiglie denunciano situazioni di
sovraffollamento. Anno dopo anno cresce l’emergenza abitativa.
Lo sport praticato in modo continuativo ed extra scolastico
è assente nei pomeriggi del 48,1% dei bambini e ragazzi campani.Questa mancanza
di stimoli ha inizio già nella prima infanzia: nell’anno scolastico 2012/2013,
infatti, soltanto il 2,7% di bambini tra 0 e 2 anni in Campania ha frequentato
i nidi pubblicie convenzionati (a fronte del 13,5 % nazionale). Il 22,2% dei
giovani in Campania interrompe il percorso scolastico fermandosi al diploma
della scuola secondaria, a fronte della percentuale nazionale del 17%.
«Si riducono sempre di più gli spazi di socialità dei nostri
bambini e si comprimono le opportunità di formazione spingendo l’infanzia
sempre più ai margini» commenta Valerio Neri, direttore Save the Children.
TANTI POVERI - In Campania
4.730 sono le famiglie sotto sfratto (+772 rispetto al 2012) e quasi 155.000
bambini e adolescenti in Campania vivono in povertà assoluta (14,1%), in
aumento del 2,4% rispetto al 2012 e sopra la percentuale nazionale del 13,8%.
L’80,4% delle famiglie in Campania ha dovuto ridurre la spesa per gli alimenti
o comprare cibo di qualità inferiore, a fronte del dato nazionale del 68%. Ma
la povertà dei minori in Italia non è solo materiale. In Campania nel 2013 il
63,3% di bambini e ragazzi tra 6 e 17 anni non ha letto un libro durante tutto
l’anno (47,9% è il dato nazionale), il 77,2% non ha visitato una mostra o un
museo (il dato nazionale è del 60,8%), l’82,5% non è mai andato a teatro
(contro il 72,1% nazionale), il 31,2% mai al cinema (vs 26,3%) così come l’84%
non ha mai visitato un sito archeologico (73,7% il dato nazionale). Non viaggia
né si apre a nuovi mondi e persone il 67% di under 18 della Campania (contro il
51,6% nazionale) che vive in famiglie che non possono permettersi nemmeno una
settimana di ferie l’anno lontano da casa.
LE INIZIATIVE DE IL PUNTO LUCE
- Il Punto Luce di Napoli ha avviato le attività il 20 novembre scorso. E’
gestito in collaborazione con l’associazione Pianoterra Onlus e si trova nel
cuore del Rione Sanità negli spazi della chiesa di San Vincenzo. Il centro
accoglie minori dai 6 ai 16 anni, ragazzi che hanno a disposizione varie sale,
un internet point, attività per il sostegno scolastico e di invito alla
lettura, possono partecipare a laboratori musicali, teatrali, di danza e di
educazione all’uso dei new media, possono prender parte ad attività motorie e a
corsi sportivi. Per le periferie Save the Children propone “aree ad alta
densità educativa” sul modello francese delle Zones d’Education Prioritaires,
«per garantire un rafforzamento delle offerte formative, scolastiche ed
extrascolastiche, valorizzando le risorse locali e mobilitando fondi europei».
(Fonte: Corriere
del Mezzogiorno)
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