lunedì 5 gennaio 2015

DAI KEBAB AI COMPRO ORO PASSANDO PER I BINGO: TUTTI I DIVIETI IMPOSTI DAL GIOVANE SINDACO LEGHISTA DI COVO

SI CHIAMA ANDREA CAPELLETTI, HA 27 ANNI, ELETTO LO SCORSO MAGGIO

Malgrado la giovane età, ha il pugno fermo e le idee chiare. Ha trasformato la piccola Covo, paesino di 4.100 abitanti nella Bassa bergamasca, in un Cantone svizzero, dove tutto funziona in modo impeccabile e tante cose sono vietate. Parliamo di Andrea Capelletti, agronomo, 27 anni, da maggio sindaco leghista dopo aver stravinto le elezioni (63 e rotti per cento) alla testa di una lista civica. Ha vietato una serie di attività, che in tutta Italia stanno proliferando. E a quanto pare le opposizioni sono abbastanza d’accordo, o quanto meno, fanno scarsa resistenza.

TUTTI I DIVIETI – Questo sindaco «no kebab» è un personaggio. Cattolicissimo, simpaticissimo, critica «da destra» Matteo Salvini («E’ bravissimo, va come un treno, ma non vorrei che la Lega dimenticasse le battaglie originarie», insomma la Padania libera) e s’immagina Covo come uno di quei cantoni svizzeri che sembrano sempre appena usciti dalla candeggina: «Vorrei che chi arriva dicesse: ma che bel paesino ordinato!». Però a Zurigo i kebab ci sono: «Lì magari sì. Qui certamente no». E cerca di rivitalizzare il centro storico assegnando aiuti alle «attività tradizionali» e organizzando con una notte bianca che ha avuto un gran successo. Peraltro, visto che fra Covo e Manhattan c’è qualche percepibile differenza, il centro sono, in sostanza, quattro strade.
In centro, vietati friggitorie, kebabberie, pita gyros, sex shop, centri di telefonia internazionale e di trasferimento di denaro, negozi di «compro-oro», sale bingo, agenzie di scommesse, distributori automatici, lavanderie self service ed «esercizi commerciali con vendita prevalente di prodotti di origine extra Ue». E, anche fuori dal centro, sex shop, bingo e «compro-oro» devono essere ad almeno 700 metri da chiese, scuole, edifici pubblici e cimiteri. Dracone, al confronto, era un lassista.

LA SCARSA OPPOSIZIONE - In questo quadretto svizzero, gli extracomunitari stonano. Sono circa il 20% della popolazione, soprattutto indiani, romeni e magrebini, molti disoccupati causa crisi. La macelleria islamica ha già chiuso di suo, senza interventi del sindaco. E qualche recente fatto di sangue nei dintorni ha fatto crescere la paura. Il giro di vite di Capelletti, comunque, dà un’idea di déjà vu. L’impressione è che questi sindaci leghisti si ispirino uno all’altro: «Verissimo. Del resto, esiste un coordinamento provinciale». 
Nonostante questo, o forse proprio per questo, Capelletti piace a quasi tutti. Basta fare quattro passi (e quindi uscire dal centro) per rendersene conto. Approva perfino Abdelaaziz Chahboun, che proprio bergamasco doc non sembra: «Ma io sono italiano, ho la cittadinanza - dice con orgoglio -. E posso tranquillamente fare a meno del kebab». All’opposizione non resta che protestare. Però Andrea Brambilla, 30 anni, leader della lista civica di centro-sinistra, sulla decisione si è astenuto «perché su alcuni aspetti sono d’accordo. Resta il fatto che in tutta Italia si liberalizza il commercio e qui lo si restringe». Ma intanto la delibera è passata e il kebab non passa. A Covo, solo polenta.

Cosa dire. Su alcune misure sono d’accordo, come sui «compro-oro», sale bingo, agenzie di scommesse ed «esercizi commerciali con vendita prevalente di prodotti di origine extra Ue. Realtà da proibizionismo (al massimo su venditori di Kebab e Pite stabilire un tetto massimo di esercizi consentiti sul territorio).che incarnano vizi pericolosi, speculazioni e commerci lesivi del Made in Italy (quello vero però e non quello anch’esso di matrice cinese). Non su tutto il resto, che mi sembra intolleranza travestita


(Fonte: La Stampa)

6 commenti:

  1. condivisibile le scelte..ed aggiungo:ce ne fossero di sindaci cosi' in italia! tanto per non citare nomi e cognomi,che hanno fatto i sindaci grilli? ah si,qualcosa hanno fatto per i cittadini dei loro comuni:aumentate le tasse locali!

    RispondiElimina
  2. ci sono molti problemi di costituzionalità, oltre che di stupidità, in queste decisioni. ora nessuno dice niente perché è un piccolo comune, se fosse in una grande città lo avrebbero commissariato. fermate sti folli.

    RispondiElimina
  3. Il comportamento di Capelletti è la rezione sintomatica ad una politica nazionale confusionaria e ridicola.
    Sembra che quello che non riesce a fare il governo del paese lo tenta e, a volte ci riesce, il governo locale.
    Non c' é nulla di strano se nella confusione generale qualcosa in piccolo riesce; l' importante è capire se è "GIUSTO O SBAGLIATO".

    RispondiElimina
  4. a milano han fatto bene grazie ai grillini,il pediatra ai clandestini

    RispondiElimina
  5. Se è cattolicissimo non dovrà mai temere

    RispondiElimina
  6. Covo....nome molto evocativo...

    RispondiElimina