L'ORMAI EX ESPONENTE DEL PD HA CREATO UN MOVIMENTO
APPOGGIANDOSI SUGLI ISCRITTI DELL'OMONIMA ASSOCIAZIONE
La sinistra italiana e le sue numerose sfaccettature, correnti
e controcorrenti. Fin dal crollo del Partito comunista italiano, si sono creati
movimenti e partiti con sfumature diverse, che non hanno fatto altro che
alimentare la frammentazione e la confusione nell'elettorato. Volendosi
soffermare solo sugli anni più recenti, basta ricordare come dieci anni fa in
tanti vedevano come nuova speranza ed esempio il leader socialista spagnolo Zapatero.
Il quale, dopo i primi anni lusinghieri, si è disciolto con tutti i suoi buoni
propositi. Poi arrivarono Obama e Tsipras. Se il primo è ormai agli sgoccioli e
non
è riuscito nei suoi intenti di partenza, il secondo sembra già aver fallito.
E con lui pure il movimento italiano L'Altra
Europa con Tsipras, già spaccato e intriso di polemiche. L'ultimissimo
modello a cui ispirarsi viene nuovamente dalla Spagna ed è diventato Podemos,
che domenica scorsa ha
spazzato via il vecchio bipartitismo Popolari-Socialisti. Manco il tempo di
esultare, che c'è chi ha ben pensato di tentare la stessa fortuna in Italia.
Trattasi di Pippo Civati, uscito dal Partito democratico in rottura con Renzi,
il quale ha creato il movimento Possibile. Quali sono i suoi obiettivi? Era
necessario creare un'ennesima cosa rossa?
POSSIBILE NASCERA' DOPO LE REGIONALI
- Subito dopo le Regionali nascerà Possibile, la rete che il deputato uscito
dal Partito democratico immagina come un movimento «inedito e diverso dal
solito». Di ufficiale non c’è ancora nulla. Ma il simbolo, realizzato da
Federico Dolce e Marianna Zanetta del Vixen Studio di Torino, militanti
convinti, sarà depositato in queste ore e qualche provino è sfuggito al
controllo dei creatori. Tessere di iscrizione, t-shirt con il simbolo,
gadget... Tutto è pronto per il lancio.
Quanto al traguardo, Civati rivela senza imbarazzo di
puntare dritto a Palazzo Chigi: «La fogliolina di ulivo è questa cosa qua, ci
si presenta per governare il Paese e non per fare testimonianza». Lei parte da
solo, come pensa di costruire l’alternativa al presidente del Consiglio? «A
parte che non sono affatto solo, Matteo Renzi in questo momento sta dicendo
cose molto confuse e non voglio partecipare alla polemica... Possibile non è
uno strappo. È una sfida rivolta a noi stessi e ad altri compagni di strada.
Non è contro nessuno e non vuole escludere nessuno».
Il viaggio di Possibile comincia dalla Liguria. Dove lo
sfidante di Raffaella Paita, il civatiano Luca Pastorino, spera in un risultato
a due cifre. Ecco, per Civati la Liguria non è solo un laboratorio della nuova
sinistra fuori dal Partito democratico, ma un vero e proprio test. Quanti voti
il nuovo movimento potrebbe rubare al partito di Renzi, alle prossime
Politiche? E quanti potrebbe pescarne nell’immenso mare dell’astensione? Civati
è ottimista. Sta reclutando giovani «molto motivati», pronti a impegnarsi sul
territorio (e via web) per costruire dal basso una forza politica alternativa
«molto larga, trasversale, dinamica e moderna», che sia un mix tra rete e
movimento.
Via le scatole cinesi dei partiti tradizionali e piramidali,
con la direzione, la segreteria, i forum e le vecchie sezioni. La proposta
politica di Possibile sarà trasversale e orizzontale e nascerà dalle idee dei
cittadini attraverso i comitati, che porteranno avanti campagne su singoli
temi. Per aprire un comitato basterà trovare minimo dieci adesioni e massimo
cinquanta e chiedere l’iscrizione al partito. Quel che Civati ha in mente è un
sistema di consultazione permanente degli elettori, per misurare il battito del
cuore della base e non sbagliare mosse: dalla scelta dei candidati alle
battaglie da portare in Parlamento, dove il fondatore lavora ai gruppi di
Possibile.
LA BASE DI PARTENZA SARA'
L'ASSOCIAZIONE 'E' POSSIBILE' - Il «tesoretto» di Civati è il database
dell’associazione «È Possibile» che conta 50 mila iscritti. Nel calendario è
segnata in rosso la data del 3 giugno, giorno in cui la nascita della nuova
«cosa rossa» sarà ufficializzata. Seguirà una lettera-documento e poi, a
luglio, la festa del partito.
Vedremo dove andrà e quanto durerà. Visti i tanti
precedenti, qualche dubbio è più che lecito. Un successo è poco possibile.
(Fonte: Corriere
della sera)
obiettivi? una poltroncina per non andere a lavorare.
RispondiEliminaTe stai a sbaja...Fosse stato p'a poltroncina rimaneva a lecca', come fanno l'artri, er "lato b" all'ebetino...te pare?
RispondiEliminaCi mancava proprio!
RispondiEliminaennesimo movimento di sx,ed ennesima elargita di soldi dello stato sotto forma di finanziamento ai partiti.di tagli,manco l'odore
RispondiEliminaMa come fai a parlare te di ennesimo movimento di sinistra... ma guarda a destra e conta... é meglio!
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