sabato 17 ottobre 2015

E si ruba pure sul Giubileo: il caso di una gara d'appalto

ANCHE IL GRANDE EVENTO RELIGIOSO FINISCE CON CASI DI ARRESTI

L'Italia è una Repubblica fondata sulla mazzetta. Da anni è ormai un dato di fatto. Non passa giorno che non ci arrivi una notizia su qualche arresto, avviso di garanzia, avvio di indagini su questo politico e quell'imprenditore. Il sistema delle gare d'appalto è una fonte inesauribile di corruzione, dato che per tutti i lavori pubblici, e ormai anche nel privato, si passa per quella modalità di assegnazione dei lavori.
L'ideale sarebbe tornare a uno Stato che al proprio interno abbia squadre di operai per tutte le evenienze. Ma ciò è reso ormai impossibile dai bilanci in perenne rosso. E allora, meglio appaltare ogni qualvolta che avere dipendenti fissi. Oltretutto, le promesse sulle assegnazioni degli appalti sono un ottimo modo per ottenere consensi ad ogni tornata elettorale. Perché sopprimerli? Sarebbe come sopprimere la disoccupazione e eliminare orde di disperati pronti a votare l'affabulatore di turno. Miniere d'oro troppo importanti.
In un Paese corrotto fino al midollo anche la Religione è un'ottima opportunità. E così si finisce per imbrogliare anche sul Giubileo.


GLI ARRESTI DI MERCOLEDI' - Sono arrestati mercoledì mattina due imprenditori e un funzionario comunale. Quest'ultimo avrebbe ricevuto una mazzetta da 2000 euro in contanti per fornire informazioni riservate sulle imprese che partecipavano alle gare d'appalto per i lavori previsti per il Giubileo. Tra queste c'è anche la prima gara assegnata dal comune ma bloccata ieri dall'Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Secondo le verifiche dell'Anac, i due imprenditori erano in realtà soci occulti
I due imprenditori e un funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale sono stati messi agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. Avrebbero condizionato, con un passaggio di denaro, le gare d'appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della Capitale.
L'indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e perquisizioni sono ancora in corso, coinvolgendo sia le società ricollegabili agli imprenditori arrestati, Luigi Martella ed Alessio Ferrari, sia l'ufficio del funzionario comunale, Ercole Lalli.

L'INCHIESTA - Al centro dell'inchiesta ci sarebbe una filiera di imprese, che in data 27 settembre, al fine di turbare le gare d'appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città, hanno consegnato ad Ercole Lalli, funzionario del citato dipartimento di Roma Capitale, 2000 euro in contanti in cambio di informazioni riservate inerenti le imprese invitate alle gare.
Al momento dell'intervento dei militari, Lalli aveva ancora in mano il denaro incassato, e ha tentato inutilmente di disfarsi della busta contenente 10 banconote da 100 euro e 20 da 50 euro, immediatamente sequestrate.

(Fonte: Contropiano)

1 commento:

  1. Eh...... non potevano lasciarsi sfuggire questa fiera....troppi soldi (nostri) in ballo per cosa ???????

    RispondiElimina