DETERMINANTE INFATTI LA
“EX CIRIELLI” APPROVATA NEL 2005 CHE HA ABBASSATO DA 15 A 10 ANNI I TERMINI PER
IL REATO DI CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI, DI CUI L'EX PREMIER ERA ACCUSATO. HANNO
INCISO COMUNQUE ANCHE I RINVII PER GLI IMPEGNI ISTITUZIONALI DEL CAVALIERE
Condannato il corrotto ma non il corruttore. Nel nostro
strambo Paese accade anche questo. Perfino che poi entrambi siano “prescritti”.
Così nessuno se la prenderà.
Per la Procura di Milano, l’ex premier avrebbe corrotto il
legale inglese David Mills con un versamento di 600 mila dollari per indurlo a
testimonianze reticenti nell’ambito dei processi All Iberian e tangenti alla
Guardia di finanza che lo vedevano imputato. Mills, che su quei 600 mila
dollari ha fornito via via versioni discordanti, ha ottenuto la prescrizione in
Cassazione, con una sentenza che però confermava le tesi dell’accusa, che
avevano portato alla condanna dell’avvocato per corruzione in primo grado e in
appello (qui l’articolo di Peter Gomez e Antonella Mascali sulle motivazioni
della Cassazione su Mills). La posizione di Berlusconi, inizialmente imputato
con Mills, era stata stralciata per l’approvazione del lodo Alfano
sull’immunità delle più alte cariche dello Stato, poi dichiarato
incostituzionale.
In questo nuovo processo l’avvocato inglese, sentito in
videoconferenza da Londra con un fitto contorno di schermaglie procedurali, ha
negato di essere stato corrotto da Berlusconi e ha spiegato di aver ricevuto i
600 mila dollari dall’armatore napoletano Diego Attanasio, che a sua volta ha
sempre smentito la circostanza. Ma tutto il processo è andato in malora.