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venerdì 13 marzo 2015

Processo Ruby, Berlusconi è un innocente colpevole

La Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione in appello. Ora è pronto per l’ennesima discesa in campo. Ma la Cei ha avuto parole dure

Silvio Berlusconi assolto in via definitiva nel processo Ruby (quello della dubbia credibilità dei testimoni). Lo ha deciso la Cassazione rigettando il ricorso della procura generale di Milano. La decisione dei supremi giudici è giunta dopo una camera di consiglio fiume, durata circa nove ore. Il che è indice di una scelta complessa. La sesta sezione penale della Cassazione ha così deciso di confermare il verdetto pronunciato il 18 luglio scorso dalla Corte d'appello di Milano che aveva assolto Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile. L'ex premier in primo grado era invece stato condannato a 7 anni di reclusione. Le motivazioni del verdetto saranno depositate entro 90 giorni secondo quanto prevede il codice di procedura penale. Ma il perché è stato ricostruito da diversi quotidiani autorevoli. Un’assoluzione che arriva proprio alla vigilia delle elezioni regionali e che permette all’imprenditore di Arcore di riprendere con maggior credibilità le redini di una Forza Italia allo sbando. Per alcuni, tra cui Marco Travaglio, l’assoluzione deriva dalla modifica del reato di concussione voluta dal Governo Monti e votata sia da Pd che da Pdl. A destra qualcuno già invoca la neointrodotta responsabilità civile dei magistrati. E ti pareva. Infine, c’è la condanna della Cei che non assolve il comportamento di Berlusconi tra le mura domestiche malgrado il ruolo istituzionale che rivestiva.

lunedì 27 febbraio 2012

PROCESSO MILLS ARCHIVIATO, BERLUSCONI SI SALVA GRAZIE ALLE PROPRIE LEGGI


DETERMINANTE INFATTI LA “EX CIRIELLI” APPROVATA NEL 2005 CHE HA ABBASSATO DA 15 A 10 ANNI I TERMINI PER IL REATO DI CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI, DI CUI L'EX PREMIER ERA ACCUSATO. HANNO INCISO COMUNQUE ANCHE I RINVII PER GLI IMPEGNI ISTITUZIONALI DEL CAVALIERE

Condannato il corrotto ma non il corruttore. Nel nostro strambo Paese accade anche questo. Perfino che poi entrambi siano “prescritti”. Così nessuno se la prenderà.
Per la Procura di Milano, l’ex premier avrebbe corrotto il legale inglese David Mills con un versamento di 600 mila dollari per indurlo a testimonianze reticenti nell’ambito dei processi All Iberian e tangenti alla Guardia di finanza che lo vedevano imputato. Mills, che su quei 600 mila dollari ha fornito via via versioni discordanti, ha ottenuto la prescrizione in Cassazione, con una sentenza che però confermava le tesi dell’accusa, che avevano portato alla condanna dell’avvocato per corruzione in primo grado e in appello (qui l’articolo di Peter Gomez e Antonella Mascali sulle motivazioni della Cassazione su Mills). La posizione di Berlusconi, inizialmente imputato con Mills, era stata stralciata per l’approvazione del lodo Alfano sull’immunità delle più alte cariche dello Stato, poi dichiarato incostituzionale.
In questo nuovo processo l’avvocato inglese, sentito in videoconferenza da Londra con un fitto contorno di schermaglie procedurali, ha negato di essere stato corrotto da Berlusconi e ha spiegato di aver ricevuto i 600 mila dollari dall’armatore napoletano Diego Attanasio, che a sua volta ha sempre smentito la circostanza. Ma tutto il processo è andato in malora.