IL MINISTRO DELLE RIFORME E' COINVOLTA IN PIENO NELLO
SCANDALO DELLA BANCA POPOLARE TOSCANA, IN PRIMA PERSONA E PER RAGIONI DI SANGUE
Durante i quattro governi Berlusconi (eletto tre volte Premier,
ma tra il 2001 e il 2006 ci fu un rimpasto) abbiamo spesso sentito parlare di
''conflitti d'interesse''. Soprattutto dai partiti e dai media di
centrosinistra. In fondo, anche a ragione, visto che tra i Ministri, i Vice
Ministri, i Sottosegretari e lo stesso Presidente del Consiglio, vi erano
diversi casi palesi di conflitti d'interesse. Accezione che indica
un'incompatibilità tra le attività private e il ruolo pubblico che un soggetto
è chiamato ad espletare.
Conflitti d'interesse a cui in realtà lo stesso
centrosinistra ha preparato il campo. Basti considerare che quando negli anni
'80 si dava il consenso a Berlusconi di avere ben tre reti nazionali, il Pci in
Parlamento non si oppose di certo (sul tema invito a leggervi il libro Il
baratto). E che durante gli anni passati al governo, la parte politica
avversa all'ex Cavaliere (avversa almeno sulla carta) non ha mai risolto quel
paradosso istituzionale.
E ora, che uno scandalo grosso quanto una casa, anzi una
Banca, riguarda una Ministra del Governo Renzi, non si sta accendendo quella
stessa violenza mediatica. Quella stessa veemenza politica. Chissà cosa sarebbe
successo se un pensionato si fosse suicidato per aver perso i propri risparmi
durante un Governo Berlusconi.
Ovviamente mi riferisco al caso del Ministro delle Riforme,
Maria Elena Boschi. Coinvolta in pieno nello
scandalo che ha travolto la Banca Etruria. Che ha coinvolto anche Banca
Marche, CariChieti e Carife.