Visualizzazione post con etichetta primarie repubblicani. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta primarie repubblicani. Mostra tutti i post

giovedì 10 marzo 2016

Donald Trump, chi rischiamo di ritrovarci presidente Usa

IMPRENDITORE SETTANTENNE, HA UN PASSATO PROFESSIONALE NON PROPRIO AMMIREVOLE E IDEE POLITICHE POCO RACCOMANDABILI

Fin da quando è stato istituito lo strumento delle primarie, negli Usa i Repubblicani hanno sempre visto tra i candidati qualche personaggio bislacco, politicamente scorretto, magari straricco e con sgangherate idee su cosa sia gestire la cosa pubblica. In genere, simil candidati dopo qualche rumore iniziale, sono stati sempre fatti fuori dopo qualche tornata elettorale. Ma nelle primarie in corso degli 'elefanti a stelle e strisce' sta accadendo qualcosa di insolito, inquietante. Donald Trump sta infatti sbaragliando i suoi avversari politici e sembra il serio candidato che si opporrà a Hillary Clinton (anch'ella ormai in dirittura d'arrivo per i democratici). Trump ha più volte negli ultimi trent'anni annunciato di volersi candidare alla Casa Bianca – 1988, 2004 e 2012 – senza però mai partecipare realmente alle primarie. Ma ora fa sul serio e agli americani sembra pure piacere.

martedì 23 giugno 2015

Riesumati, un nero, cubani, una donna, un altro Bush, Tea party, gaffeur, predicatore: chi sono i 12 candidati alle primarie dei repubblicani

I REPUBBLICANI SONO PRONTI A TORNARE AL GOVERNO, DOPO ESSERSI RIPRESI IL CONGRESSO

Tra poco più di un anno l'esperienza di Barack Obama alla Casa Bianca volgerà al termine. Ci sarà tempo per bilanci definitivi. D'altronde il Mondo oggi cambia così velocemente. Volendone fare uno provvisorio, si può dire che non è mai riuscito a governare con una maggioranza adeguata che gli permettesse di fare quanto avrebbe voluto. Durante il primo mandato, ha perso una delle due Camere dopo le elezioni del Mid term ed è partito così anche nel secondo mandato. Perdendo poi anche l'altra Camera sempre col Mid term. Oltre ad aver avuto a che fare con una maggioranza repubblicana, ha dovuto fare i conti anche con le resistenze interne al suo stesso Partito democratico, nel quale pure aleggiano lobby e interessi particolaristici. Il risultato è, alla luce di queste difficoltà, comunque buono: ha realizzato una ripresa economica veloce, una maggiore stretta su Banche e borse, una politica estera molto più moderata, incentrata su una nuova Guerra fredda con la Russia di Putin anziché operazioni militari vere e proprie in Medio Oriente come invece fatto dal predecessore Bush. Positiva poi anche la distensione con Cuba. La riforma della sanità pubblica è invece stata fatta a metà. Mentre ha deluso sulle politiche ambientali (nuove trivellazioni anziché investire nelle rinnovabili), sulla soppressione definitiva della pena di morte e sulla riduzione dell'uso privato delle armi. La Polizia poi si è messa palesemente di traverso, con atteggiamenti assurdi nei confronti dei neri (fenomeno che a mio avviso scomparirà se alla Casa bianca ci tornerà un bianco).

Se il Partito democratico ha riesumato Hillary Clinton per sperare in una terza rielezione consecutiva, i Repubblicani invece dovranno giocare le Primarie, che vedranno la contesa di ben dodici candidati. Come fatto nell'ultima occasione, vediamo chi sono a questo giro.

venerdì 6 gennaio 2012

MORMONI, ANTISTATALISTI, ANTIABORTISTI, FONDAMENTALISTI RELIGIOSI, CHI SFIDERA’ OBAMA ALLE PROSSIME ELEZIONI?


PARTITE LE PRIMARIE IN CASA REPUBBLICANA. SETTE I CANDIDATI

Sembra ieri che Barack Obama ha vinto le elezioni, tra l’entusiasmo e le speranze di molti, americani e non, dopo gli anni bui e spericolati di Bush. Ma la crisi economica opprimente e non ancora risolta, nonché la sconfitta al Mid-term che lo ha reso “un’anatra zoppa” (come viene definito il Presidente in carica che perde, dopo due anni di mandato, la maggioranza in una delle due Camere), hanno spento quella illusione iniziale. Pure nello stesso Obama, che un paio di mesi fa aveva ammesso, con eccessiva ingenuità ma in fondo anche onestà e realismo, che la propria rielezione sarebbe stata difficile. I Repubblicani dunque provano a tornare alla Casa bianca, e a partire dallo scorso 3 gennaio, hanno dato vita ufficialmente al cammino verso le elezioni del prossimo 6 novembre. Un percorso che stabilirà chi sfiderà il Presidente in carica Obama.