Visualizzazione post con etichetta recanati. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta recanati. Mostra tutti i post

lunedì 22 giugno 2015

Il grande Leopardi aveva già intuito come sarebbe diventata Roma: come la descriveva due secoli fa

VI GIUNSE IL 23 novembre 1822, ospite dello zio materno Carlo Antici, nel palazzo Antici-Mattei che si trova nell’attuale via Michelangelo Caetani. NE RIMASE PROFONDAMENTE DELUSO

La profonda corruzione scoperchiata con Mafia Capitale, la sporcizia, i mezzi di trasporto inefficienti, l'insicurezza, le strade lastricate di buche, i Vigili urbani assenti, il cinismo e l'ipocrisia dominanti, gli sprechi per i lavori pubblici, sono i tanti colori tristi e vergognosi che dipingono la Roma di oggi. Una situazione la cui gravità si amplifica considerato che è la Capitale, che in fondo si presta come giusto specchio di un Paese allo sfascio. Il centrodestra (oltre al Movimento cinque stelle e parte dello stesso Pd) vuole la testa del Sindaco Ignazio Marino, dimenticando però che con Alemanno le cose non sono andate molto meglio. Certo, il centrosinistra ha governato per molti anni, con le precedenti esperienze di Rutelli e Veltroni. Dunque di colpe ne ha non poche. E a leggere il modo col quale il grande Poeta Giacomo Leopardi descriveva la città quando ne fu in visita per cinque mesi quasi due secoli fa, sembra che avesse previsto come la città si sarebbe ridotta oggi.

sabato 25 ottobre 2014

IL GIOVANE FAVOLOSO, LA VITA DEL GRANDE GIACOMO LEOPARDI RACCONTATA DA MARIO MARTONE

IL FILM RIPERCORRE LA VITA DEL POETA-SCRITTORE, DALLA SOFFERTA RECANATI FINO AGLI ULTIMI GIORNI A TORRE DEL GRECO

A quattro anni di distanza dallo "storico" Noi credevamo, che ci mostra l'altra faccia della medaglia de l'Unità d'Italia, Mario Martone torna al cinema con un altro film non facile, sulla vita del grande poeta e scrittore marchigiano Giacomo Leopardi. Una figura complessa, sofferta, pessimista ma al contempo affascinato e incuriosito dalle cose belle della vita e dalla natura. Un autore che in vita non è stato apprezzato fino in fondo, giacché inserito in un'epoca illusa dal positivismo illuminista e che non accettava pensieri pessimisti e negativi. Ma Leopardi, col suo realismo, più che pessimismo, aveva già intuito dove l'uomo sarebbe andato a finire: l'infelicità. Anticipando la corrente artistica che si accese poco dopo la sua morte: il Decadentismo.

martedì 1 aprile 2014

IL COLLE CHE ISPIRO’ LEOPARDI PER L'INFINITO RISCHIA DI ESSERE DETURPATO

La proprietaria di alcuni terreni a Recanati ha presentato nel 2012 un progetto denominato “Piano di recupero di iniziativa privata” per la trasformazione di una casa colonica, a ridosso del colle, da agricola a residenziale

Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura”, scriveva Giacomo Leopardi in una delle sue più famose poesie, L’Infinito, osservando il Colle di Recanati. Ma tra poco quell’ermo colle che sempre caro gli fu potrebbe non essere più così ispiratore, giacché potrebbe essere vittima di nuove costruzioni, nonostante un vincolo paesaggistico del ministero dei Beni Culturali risalente al 1955 che tutela l’intera area.