TORNATA IN AUGE QUELLA SCELTA DELL’ALLORA MINISTRO DELLA
DIFESA, CORREVA L’ANNO 1976. CONTESTATA INVECE LA SCELTA DI NAPOLITANO
Le commemorazioni in Italia sono da sempre destinate a
dividere il popolo anziché unirlo. Rigurgiti neofascisti contestano il 25
aprile; nostalgie monarchiche e istanze leghiste contestano puntualmente il 2
giugno. Quest’anno poi la Festa della Repubblica, che commemora la vittoria, al
Referendum del 1946, della Repubblica sulla Monarchia per quasi 2 milioni di
voti, è perculata da un’altra protesta: la conferma della parata militare a
Roma, nonostante quanto stia accadendo in Emilia e limitrofi causa terremoto.
Una scelta che sta indignando non solo per i lutti in corso, ma anche per i
danni economici, visto che la parata costerà quasi 3 milioni di euro.
Eppure tale scelta ha già un precedente, quello di Forlani del
1976.
IL PRECEDENTE DEL MINISTRO FORLANI
- Arnaldo Forlani nel 1976, dopo il terremoto che sconvolse il Friuli il 6
maggio, annullò di concerto con il Presidente della Repubblica Leone la parata
per la festa della Repubblica. All'epoca, Forlani era ministro della Difesa del
governo guidato da Aldo Moro. La nota ministeriale del 1976 annunciò la
decisione di annullare la sfilata di militi: "La parata militare
quest’anno, non si svolgerà. Lo ha comunicato il ministro della difesa Arnaldo
Forlani, con una nota ufficiale. La decisione è stata presa a seguito della
grave sciagura del Friuli e per far sì che i militari e i mezzi di stanza al
nord siano utilizzati per aiutare i terremotati anziché per sfilare a via dei
Fori imperiali".
Così Forlani, e il relativo hashtag, è diventato trending
topic su Twitter (una sorta di eroe del Web) insieme all’altro hashtag
#no2giugno. E si allunga la lista di politici e non che chiedono di annullare
la cerimonia militare nonostante il capo delle Stato e la ministra dell’Interno
insistano: "I valori della nazione vanno salvaguardati e ricordati. Ovviamente
con sobrietà", ha dichiarato Anna Maria Cancellieri, interpellata dai
giornalisti prima dell'avvio del Consiglio dei ministri.
LEGA, IDV E ALEMANNO CHIEDONO
L’ANNULLAMENTO – Ma oltre alla società civile, anche parte della
politica chiede l’annullamento. Alemanno: “no alla parata, un segnale che la
gente attende. Persino il sindaco di Roma ha affidato a Twitter "un ultimo
rispettoso appello" perché la sfilata del 2 giugno "venga sostituita
con i più essenziali onori all'Altare della Patria". Dalla provincia di
Modena, dove Alemanno è andato la scorsa notte per portare aiuti ai
terremotati, ha detto: "Sono ancora più convinto che siano in tempo per
annullare la sfilata. Non è solo il problema del risparmio, che ancora ci
sarebbe, ma è il segnale che la gente si attende".
Un "appello a Napolitano, capo delle Forze Armate, è
stato pubblicato anche dal leghista Roberto Maroni sul suo profilo Facebook.
"Presidente - si legge - annulli la maxi-parata militare del 2 giugno, la
sostituisca (se proprio serve) con una sobria manifestazione nel cortile del
Quirinale e devolva i tanti quattrini così risparmiati alle famiglie colpite
dal terremoto. Le chiedo un gesto di solidarietà concreta invece di tante
chiacchiere governative".
Anche l’Italia dei valori chiede l’annullamento, così
Antonio Di Pietro: "C'é un modo nobile e c'é un modo furbo per dedicare il
2 giugno alle vittime del terremoto. Il primo è quello di rinunciare ai soldi
della parata militare per destinarli ai territori colpiti dal tragico sisma. Il
secondo è fare ugualmente la parata dedicandola ai terremotati. Come dire che
con un brindisi e una preghiera si risolve tutto. Questa è una trovata di
pessimo gusto".
MA I SOLDI SONO STATI IN GRAN PARTE
GIA’ SPESI - Ma quanto costa questa parata del 2 giugno? Quanto
risparmierebbe lo Stato evitandola? Alla domanda risponde Massimo Corsaro,
vicepresidente vicario del Pdl alla Camera, per il quale "la polemica
sulla parata per la festa della Repubblica - nata spontaneamente nella rete e
populisticamente cavalcata da Idv e Lega, oltre che dai soliti partiti di
ortodossia comunista - non solo è visibilmente strumentale ma anche di pessimo
gusto". Corsaro afferma poi che "può essere comprensibile che il
mondo della rete non sappia che il costo della parata sia assai ridotto (circa
2,5 milioni di euro) e che comunque gran parte di questi fondi sono già stati
spesi, ma è da veri sciacalli per forze politiche che siedono in Parlamento
come l'Idv e la Lega nascondersi dietro la tragedia del sisma in Emilia in
ossequio ad un sentimento anti-militarista e anti-nazionale. L'Italia celebrerà
il due giugno a dimostrazione che un grande Paese non si piega davanti alle
difficoltà e anzi è capace di trovare al proprio interno le forze e le energie
necessarie per far fronte alla tragedia che ha colpito le popolazioni
dell'Emilia", conclude.
Le parate militari, in un Paese diviso come il nostro, hanno
sempre avuto un sapore ipocrita e patetico. Quella di sabato lo avrà un po’ di
più.
(Fonte: Tiscali)
napolitano non vuole impedire la parata perchè teme di prendere gol su calcio d'angolo...
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