CON 7 VOTI SU 13 HA BATTUTO ALTRE CITTA’ ITALIANE. SUL
TERRITORIO ARRIVERANNO 30 MILIONI DI EURO
La Capitale europea della cultura è un'istituzione nata nel
1985 per promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico e culturale
dei Paesi membri dell'Ue. La prima è stata la capitale greca Atene, mentre
l'Italia è stata rappresentata in passato da Firenze nel 1986, Bologna nel 2000
e Genova nel 2004. Il titolo viene attualmente assegnato a turno a due degli
Stati che fanno parte dell'Unione Europea. Nel 2019 toccherà di nuovo
all’Italia, alla mistica e primordiale città lucana di Matera, assieme alla bulgara Plovdiv.
Una bella soddisfazione certo, ma che sa anche di bluff visto che la Basilicata
è una Regione da sempre dimenticata dallo Stato italiano, che la ricorda solo
per succhiarci petrolio (l’attuale Governo Renzi vorrebbe pure aumentare le
estrazioni), portarci i rifiuti tossici e nucleari, senza realizzarvi le
adeguate infrastrutture (diverse reti stradali risultano ancora danneggiate
dall’alluvione dello scorso anno, mentre l’aeroporto più vicino è quello di
Bari), non offrendo alcuna prospettiva ai giovani (l’agricoltura è ormai
compromessa, le industrie sono quasi assenti e il mare è una cloaca nonostante
attiri ancora turisti) e non valorizzando le sue potenzialità turistiche: a
parte il mare inquinato, Matera nel Mondo la si conosce soprattutto grazie al
film girato da Mel Gibson qualche anno fa, The Passion (Pasolini invece vi girò
Il Vangelo secondo Matteo). Qualche italiano l’ha invece conosciuta grazie al
film “Basilicata coast to coast” di e con Rocco Papaleo. Ora sul territorio
arriveranno 30 milioni di euro: che fine faranno?
LE CITTA’ BATTUTE - Il
verdetto è stato comunicato da Steve Green, presidente della Giuria
internazionale di selezione composta da 13 membri (sei italiani e sette
stranieri), al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
(Mibact) Dario Franceschini. Sconfitte le altre cinque finaliste: Ravenna,
Cagliari, Lecce, Perugia e Siena. Green, e Karel Bartak della Commissione Ue
hanno lodato la scelta, definendo tutte le città selezionate sinora come veri e
propri "laboratori che possono far fiorire la cultura, l'industria, la
creatività". "Il criterio di scelta", hanno ricordato, "è
stata la partecipazione della città e dei cittadini, ma anche la buona
governance e il retaggio che verrà lasciato. C'è stato un vincitore, certo, ma
nessun perdente. Le città che non ce l'hanno fatta devono continuare a fare il
meglio per la cultura, i valori e i principi in cui hanno creduto". Dopo
l'accettazione formale di Franceschini, a metà 2015 l'Unione Europea proclamerà
ufficialmente Matera Capitale europea della Cultura 2019.
Lo slogan scelto da Matera per la sua candidatura è stato
"Open Future". Perché, come ha scritto il comitato promotore nel suo
documento ufficiale, "tutti siamo
ossessionati dall’eterno presente in cui siamo immersi, come se fosse
impossibile guardare lontano ed impegnarsi per le generazioni future. Ma
proprio una città antica come Matera può senza timore pensare ai tempi che
verranno, tante le volte in cui si è riprogettata ed è uscita vincente dalla
sfida con il tempo. Con molte altre piccole e medie città europee Matera ha
condiviso lo stesso destino di area di consumo di prodotti provenienti dai
grandi centri di produzione culturale. Negli ultimi anni, però, il quadro sta
cambiando. Si fa strada un movimento che rimuove sistematicamente le barriere
di accesso alla cultura: usa nuove tecnologie, adotta licenze aperte per
rendere culturalmente ed economicamente sostenibile un modello in cui la
produzione culturale è diffusa, orizzontale, partecipata".
LA GIOIA DELLA CITTADINANZA -
L'annuncio della designazione di Matera ha fatto esplodere la festa in piazza
San Giovanni, nel pieno centro storico della Città dei Sassi, dove in migliaia
si erano riuniti davanti al maxischermo per assistere in diretta alla
proclamazione. Grande delusione, invece, nelle piazze delle altre città: a
Siena alcuni presenti si sono lasciati andare anche alle lacrime.
E ha versato lacrime, ma di gioia, anche il sindaco di
Matera, Salvatore Adduce. "Sono cinque anni che lavoriamo a progetti
straordinari", ha commentato. "Noi siamo il malleolo dello stivale,
generalmente ritenuto una zona poco ospitale. Ma abbiamo sconfitto questa
diceria. Ora possiamo essere un esempio per il sud, per l'Italia e un'offerta
per l'Europa. Magari partirà da noi l'invito ad occuparsi maggiormente del
meridione del continente".
LE POSSIBILITA’ PER IL TERRITORIO
- Secondo alcuni osservatori, l'impatto economico di questo titolo sul
territorio è valutabile in circa 30 milioni di euro. Il ministro Franceschini
ha detto che comunque "il patrimonio degli interventi programmati dalle
città non scelte sarà comunque recuperato nel programma Italia dell'Art
Bonus", di recente approvato. "Questa è stata un'esperienza
formidabile per le sei città", ha poi aggiunto, "e molto importante
per il Paese, perché il meccanismo di competizione e di selezione ha spinto a
una cosa di cui c'è grande bisogno in Italia, cioè una programmazione
complessiva. Le città hanno ragionato su un progetto a lungo termine in un
insieme di eventi di restauro, recupero, proposte progettuali, che dimostrano
che esattamente questa è la strada virtuosa da percorrere". "Stiamo
lavorando per avere presto una capitale italiana della cultura", ha
aggiunto Francheschini, "vogliamo sfruttare le norme contenute nell'Art
Bonus per promuovere una sana competizione tra le città italiane".
(Fonte: LaRepubblica)
Come distruggere un paese tra i più belli d'Italia.
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