PUR ESSENDO DI DIMENSIONI NOTEVOLMENTE INFERIORI, LA SECONDA
ACCORPA LA PRIMA. PENALIZZATE LE SEDI CAMPANE. FORTI GLI INTERESSI DELLA LEGA
NORD
Anno nuovo, vita nuova. Anche per l’Alenia, che dal primo
gennaio entra ufficialmente nella gestione dell’Aermacchi, pur vantando
rispetto a quest’ultima un numero molto più alto di dipendenti, un fatturato di
tutto rispetto e una storia industriale molto più gloriosa. Nasce dunque AleniaAermacchi,
società Finmeccanica, frutto della fusione tra Alenia Aeronautica e le sue
società controllate Alenia Aermacchi e Alenia Sia.
Giuseppe Giordo, amministratore delegato della nuova
AleniaAermacchi e Responsabile del Settore Aeronautico di Finmeccanica, ha così
commentato: “Attraverso questa fusione, viene messo a fattor comune uno
straordinario patrimonio di conoscenze, di tecnologie, di prodotti, con
l’obiettivo di far sì che l’industria aeronautica italiana possa continuare,
anche nei prossimi anni, a recitare un ruolo di primo piano all’interno di un
mercato sempre più globale”.
Cosa prevede il nuovo progetto? Ma soprattutto, cosa c’è
realmente dietro questa scelta strategica che non ha una concreta logica
aziendale?
COSA PREVEDE IL PROGETTO -
Venegono Superiore (in provincia di Varese), storico quartier generale di
Aermacchi, ospiterà la sede legale, che prima, essendo Alenia, si trovava a Pomigliano
d’Arco. Avrà due sedi operative: Pomigliano d’Arco (Napoli) per il settore
civile e Torino Caselle per i velivoli da Difesa e addestramento Militare. Le
sedi operative saranno supportate da sei diversi Centri Integrati di Produzione
(sistemi di addestramento, velivoli da difesa, velivoli da trasporto militare,
velivoli civili, materiali compositi, strutture metalliche), distribuiti su
nove siti dislocati sull’intero territorio nazionale, per un organico
complessivo di circa 12mila addetti.
Il nuovo piano di rilancio, che ha ricevuto il via libera
dei sindacati, prevede 500 nuove assunzioni, 300 delle quali nel corso del
2012, e la stabilizzazione di 400 dipendenti oggi a tempo determinato, a fronte
di 747 esuberi (accompagnamento alla pensione) rispetto ai 1.118 inizialmente
sul tavolo della trattativa. Previsti inoltre 3 miliardi di investimenti in
dieci anni. Due di questi sono destinati alla Campania, in particolare al
settore dell’aviazione civile, che conserverà il centro decisionale a
Pomigliano e quello operativo tra Pomigliano, Nola e Capodichino. A livello
sindacale, le preoccupazioni principali sono legate al ridimensionamento della
produzione proprio sul suolo campano: Alenia possiede uno stabilimento a
Pomigliano d'Arco con 2.764 unità, dove si realizza il velivolo civile Atr; uno
a Nola con 662 dipendenti, dove si fabbrica componentistica per Airbus; uno a
Capodichino da 297 lavoratori, dove il prodotto di riferimento è il velivolo
militare C-27J; mentre ad essere stato soppresso è quello di Casoria, con i 420
addetti e il lavoro di componentistica sono stati trasferiti tra Nola e
Pomigliano.
Alenia Aeronautica conta dunque complessivamente circa 5
mila addetti nella sola Campania, con un fatturato generato dalle fabbriche
regionali che si aggira intorno ai 2,8 miliardi di euro. Pertanto, questa
regione sembra essere stato l’agnello sacrificale di un progetto senza alcuna ratio
di strategia aziendale. Basta solo guardare le storie delle due aziende.
ALENIA, UN SECOLO DI PRESTIGIO
- L’Alenia è nata quasi un secolo fa, nel 1912. Ha prodotto oltre 12.000
velivoli, mentre altri 6.000 aerei civili volano con aerostrutture realizzate
da Alenia. Attualmente l'attività di Alenia Aeronautica comprende prodotti
proprietari quali il C-27J, l'unico vero aereo da trasporto tattico oggi
disponibile al mondo e gli ATR42MP e ATR72ASW, velivoli appositamente
sviluppati per missioni di pattugliamento marittimo, Riveste ruoli chiave in
programmi di livello mondiale come l'Eurofighter Typhoon, il Joint Strike
Fighter F-35 e il dimostratore UCAV europeo Neuron.
Anche per quanto concerne i velivoli commerciali, Alenia
Aeronautica è fra i protagonisti mondiali attraverso una gamma di attività di
progettazione e costruzione di aerostrutture avanzate per aerei allo stato
dell'arte quali Airbus A380 e Boeing 787 Dreamliner. È tra i leader nei
velivoli regionali attraverso ATR, joint venture paritetica con EADS, e
SuperJet International, joint venture con la russa Sukhoi per il Superjet 100,
il più moderno jet regionale disponibile sul mercato.
Ad oggi vanta un fatturato pari a 2,3 miliardi di euro e
quasi 14mila dipendenti.
L’AERMACCHI, DIVISA TRA AEREI
MILITARI E MOTO - E l’Aermacchi? La storia dell’Aermacchi comincia nel
lontano 1800. La Fratelli Macchi era un'azienda familiare fondata a Varese da
Giovanni e Agostino Macchi, nella seconda metà del XIX secolo, per la
costruzione di carrozze e omnibus a traino animale, dalla quale discendono le
omonime imprese produttrici di motociclette, autobus, aerei e altri
realizzazioni meccaniche. I fratelli Macchi che la presero in eredità decisero
di costituire, il 19 giugno 1905, la Società Anonima Fratelli Macchi -
Carrozzeria, Automobili e Ruotificio, indirizzando la produzione verso le nuove
tecnologie e riuscendo a reperire gli ingenti capitali necessari, forniti da
investitori di Milano e Varese. La società si specializzò però soprattutto
nella costruzione di aerei bellici, consolidando la propria specializzazione
industriale tra gli anni 20 e 40 (negli anni venti l'azienda cambiò nome in
Aeronautica Macchi). Nel secondo dopoguerra l'Aermacchi fu costretta a
diversificare la produzione e iniziò a costruire anche motocicli e motocarri,
associandosi pure alla Harley Davidson. La sua specializzazione restarono
comunque gli aerei militari, soprattutto gli aeroplani di addestramento. Nel
1981 diventa una holding: la Aermacchi spa e nel 1997 rileva un'altra famosa
azienda aeronautica: la SIAI-Marchetti, e i relativi progetti.
L’azienda ha comunque mantenuto nei decenni una connotazione
fortemente localistica, più precisamente nel varesotto. La sede "Arturo
Ferrarin" di Venegono Inferiore ospiterà come detto anche quella della
nuova società AleniaAermacchi.
UN REGALO ALLA LEGA? – “A
pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”, diceva Giulio Andreotti.
E forse il motto del Belzebù più longevo della nostra già stanca seppur giovane
Repubblica può applicarsi anche a questo caso aziendale. Molti hanno parlato di
un autentico regalo alla Lega, e a guardare l’organigramma dell’Aermacchi e
della Finmeccanica, non sembra solamente una delle solite inverosimili teorie
complottiste. Una certa signora Emilia Macchi, moglie dell’ex ministro degli
interni Roberto Maroni, è dirigente del personale. Come ciò non bastasse, l’amministratore
delegato di Finmeccanica, da cui dipende Alenia, è un certo signor Giuseppe
Orsi, che non ha mai fatto mistero di simpatizzare per la Lega nord di Bossi.
Il timore principale dei dipendenti meridionali, specie
quelli campani, è che l’accorpamento della sede di Casoria tra Nola e
Pomigliano, nonché lo spostamento della sede legale da Pomigliano d’Arco a
Varese (come detto, da quella dell’Alenia a quella dell’Aermacchi), sia solo un
primo passo per una futura dichiarazione di esuberi e dell’inutilità di alcune
sedi campane. Il tutto, appannaggio di quelle settentrionali. Eppure, il
fatturato dell’Alenia in Campania sfiorava i 3 miliardi di euro, ma nonostante
ciò, è stata trattata come un’azienda quasi in perdita.
La vicenda AleniaAermacchi è l’esempio eloquente di come il
precedente Governo Berlusconi abbia attuato una strategia politico-economica a
vocazione nordista, essendo state le proprie redini decisorie nelle mani della
Lega Nord. Altro caso di eguale evidenza è quello relativo al trasporto
ferroviario, che penalizza di molto i meridionali. Non resta che sperare
che questi ultimi che hanno votato Pdl alle elezioni politiche del 2008 si
rendano conto di aver votato un partito che si è genuflesso al volere del
Carroccio, e ci pensino bene nel rifarlo qualora tale alleanza si
ripresentasse. Inoltre, non resta che indignarsi, se non vergognarsi, per tutti
i Ministri, Sottosegretari e parlamentari (della maggioranza) meridionali che
hanno accettato siffatta linea politica del governo. Per loro fortuna, il
popolo italiano ha scarsa memoria.
Aermacchi...
RispondiEliminac'era un bel 250 a pistone orizzontale negli anni 60/70,
aermacchi-harley davidson
recitava il marchio sul serbatoio
Regalo alla lega? Vediamo: 2/3 degli investimenti al sud. Produzione di un nuovo areo civile al sud. Il assemblaggio del militare c27-J resta nel sud... Tutto quello che non dipende dalle comesse publiche (settore civile, componenti) si farà al sud. Prima del piano, non c'era nessun impedimento a portare la produzione del settore civile al nord. Questa possibilità, ora, non esiste più.
RispondiEliminaPD: C'è la chiussura dello stabilimento veneto. Anche un regalo alla lega? Proporzionalmente sono più licenziamenti al nord, dove Alenia ha 1/3 della forza di lavoro.
Jaco
Commento tardi perche' scopro solo ora questo articolo... Alenia avrebbe una storia aeronautica piu' gloriosa di Aermacchi?... Ma la storia la conosci o blateri per il solo gusto di scrivere cavolate?... Prova un po' a verificare su cosa si e' volato in italia e nel mondo da 100 anni a sta parte e confronta la produzione e il venduto in proporzione al numero di dipendenti... MC72, MC 200, MC202, MC205, MB326, MB339... solo per citare qualcosina di famoso... Ma forse per te sono solo incomprensibili sigle... Ah, giusto per finire... Varese e' da sempre considerata la provincia con le ali... chissa' perche'!
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