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venerdì 16 ottobre 2015

Ci risiamo, i partiti intascano ancora finanziamenti pubblici: la vergogna consumatasi in Parlamento

GLI UNICI A VOTARE CONTRO SONO STATI SEL E M5S, CHE HA ESPOSTO CARTELLI CON L'IMMAGINE DELLE CARTE DI CREDITO

In barba a un Referendum di oltre vent'anni fa, col quale gli italiani bocciavano il finanziamento pubblico ai partiti, questi ultimi hanno continuato a intascarli vita natural durante tramite escamotage vari ed eventuali. D'altronde i referendum in Italia, a parte i gloriosi anni '70, quando grazie ad essi furono introdotti divorzio e aborto, sono sempre falliti non raggiungendo il quorum; oppure sono stati raggirati con leggi nazionali e locali. Si sta tentando di minare perfino quello sul nucleare.
Ma tornando al finanziamento pubblico ai partiti, l'ultimo scempio si è consumato mercoledì. Dopo una corsa in Senato di poco meno di tre ore, è infatti legge il ddl Boccadutri che permette ai partiti di incassare 45,5 milioni di finanziamenti pubblici anche se i bilanci non sono stati verificati. La sanatoria per i gruppi politici è stata decisa da loro stessi in una seduta lampo: un solo iscritto a parlare (il grillino Vito Crimi) nella discussione generale, 200 emendamenti a firma M5S, mentre i gruppi di maggioranza e opposizione si sono allineati.
Basta un pomeriggio al provvedimento per essere analizzato, emendato e ottenere il via libera definitivo. A favore tutti i partiti, astenuta Sel, contrari solo i 5 Stelle con un risultato finale di 148 sì, 44 no e 17 astenuti. In dissenso dai rispettivi gruppi, Maurizio Romani (Misto-Idv) ha votato a favore della proposta di legge e Andrea Augello (Ncd) si è astenuto.

venerdì 6 aprile 2012

I CASI DI LUSI E BELSITO RIPORTANO IN AUGE LA VERGOGNOSA QUESTIONE DEI SOLDI PUBBLICI AI PARTITI


I BROGLI DEI TESORIERI DI MARGHERITA E LEGA, CHE AVREBBERO USATO PER ALTRI FINI I RIMBORSI ELETTORALI, RIMETTONO SOTTO I RIFLETTORI I LAUTI FINANZIAMENTI PUBBLICI CUI GODONO I PARTITI. PERALTRO GIA’ ABROGATI INUTILMENTE DAGLI ITALIANI NEL ‘93

Prima Lusi, poi Belsito. Prima centro-sinistra (ex Margherita) poi centro-destra (Lega Nord). Stessa storia di tesorieri di partiti dall’atteggiamento poco pulito e peculativo. E stessa presa di distanza dei loro leader, i quali si dichiarano inconsapevoli di quanto stesse avvenendo; Bossi si è perfino dimesso dalla carica di Segretario. Due storie che riconducono a quel vergognoso meccanismo del finanziamento pubblico ai partiti. Ma andiamo con ordine. Ripercorriamo prima la vicenda dei due tesorieri e poi affrontiamo quest’ultimo.

giovedì 9 febbraio 2012

TARIFFE DELL’ACQUA RIMASTE INVARIATE, TRADITO IL REFERENDUM


MALGRADO IL VOTO UNANIME DEGLI ITALIANI A FAVORE DELLA CANCELLAZIONE DEL PROFITTO NELLA GESTIONE DELL’ACQUA, TUTTO E’ RIMASTO COM’ERA

Il 12 e il 13 giugno gli italiani hanno scelto di sottrarre ai gestori dell’acqua la possibilità di conferire utili. E lo hanno fatto in modo quasi unanime, con ben il 95,8% dei voti per il Sì. Oggi, a distanza di quasi sette mesi, risulta che, in tutto il territorio nazionale, nessun gestore abbia applicato la normativa in vigore dal 21 luglio 2011, diminuendo le tariffe del servizio idrico.