COME GIANFRANCO DELUSE ALMIRANTE, LEI HA DELUSO LUI
Una ragazza in gamba. Una carriera da record, a maggior
ragione in un Paese dai tempi jurassici come il nostro. Eppure già macchiata,
malgrado la giovane età, dal solito opportunismo che scandisce la carriera dei
politici italiani. Parlo di Giorgia Meloni, 35 anni il prossimo 17 gennaio, già
ex Vicepresidente della Camera e Ministro della Repubblica.
LA BRILLANTE E VELOCE CARRIERA
- Di origini sarde da parte di padre e siciliane da parte di madre, è nata e
cresciuta nel popolare quartiere della Garbatella a Roma. Inizia il suo impegno
politico nel 1992 a 15 anni aderendo al Fronte della Gioventù. Dopo una gavetta
quinquennale nelle organizzazioni studentesche vicine ad Alleanza Nazionale,
nel 1998 viene già eletta consigliere della Provincia di Roma con AN, rimanendo
in carica fino al 2002. Entra nelle grazie del Presidente di Alleanza Nazionale
Gianfranco Fini, e diventa prima Dirigente nazionale e poi Presidente di Azione
Giovani.
Nel 2006 a 29 anni, viene eletta alla Camera dei deputati
nella lista di Alleanza Nazionale nel collegio Lazio 1, divenendo la più
giovane donna parlamentare della XV Legislatura. Dal 2006 al 2008 è uno dei
vicepresidenti della Camera dei deputati: la più giovane di tutta la storia
della Repubblica Italiana. Nel 2008, poco dopo l'insediamento della XVI
Legislatura diventa, a soli 31 anni, ministro della Gioventù del Governo
Berlusconi IV, mantenendo la presidenza di Azione Giovani. Nel 2009 Meloni
diviene presidente del movimento politico giovanile del Popolo della Libertà,
denominato Giovane Italia; per poi dimettersi nel giugno 2011, iniziando la sua
insofferenza verso il partito.
IL PARZIALE ALLONTANAMENTO DAL
CAVALIERE - Nel novembre 2012 ha annunciato la propria candidatura alle
primarie del PdL, poi mandate al macero dalla sesta ricandidatura di
Berlusconi. Il 20 dicembre 2012 lascia il PdL e crea assieme a Guido Crosetto e
Ignazio La Russa il partito Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale. Una
sorta di Alleanza Nazionale, che nel simbolo non ha più una fiamma tricolore, bensì
una corda intrecciata; pur sempre tricolore. Un partitino che comunque orbita
sempre intorno al partito del Cavaliere.
IL TRADIMENTO VERSO FINI - Leggendo
la sua biografia, si nota come il suo percorso politico sia stato segnato da
Gianfranco Fini, che ne ha fatto una sua delfina. Purtroppo però, i delfini
spesso deludono e tradiscono. E come Fini ha deluso il defunto Giorgio
Almirante che gli consegnò le chiavi della destra italiana - che lui ha
svenduto a Berlusconi seguendolo fedelmente per 16 anni, approvandone ogni
nefandezza, per poi svegliarsi da un momento all’altro – così la Meloni ha
tradito il buon Gianfranco. In particolare quando, alla fine del 2010, Fini
uscì dal Pdl per fondare Futuro e libertà, insofferente col Cavaliere. Lei,
Ministro della gioventù, ha invece preferito restare solida alla sua poltrona,
non seguendo il Presidente della Camera. Solo ultimamente ha avuto uno scatto
d’orgoglio dinanzi all’ennesima ricandidatura di Berlusconi, fondando, come
detto, insieme a Crosetto e LaRussa “Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale”.
Un sussulto di poco conto però, considerando che questo partitino si alleerà
sempre col Pdl alle prossime elezioni.
Nel novembre 2011 ha scritto un libro: Noi crediamo. Noi
invece credevamo. In lei.
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