mercoledì 27 febbraio 2013

BERLUSCONI RISORGE E GRILLO FA BOOM, GLI ITALIANI CONFERMANO DI AMARE ILLUSIONISTI E TEATRANTI


L’ASSE PD-SEL NON VOLA, FLOP DI MONTI E INGROIA

Come nel 2006, i sondaggi hanno fatto di nuovo flop. Anzi pure peggio di allora. Il parlamento uscito dalle urne è frammentato e l’Italia è così drammaticamente ingovernabile. Alla Camera il centro-sinistra riesce ad ottenere la maggioranza per un soffio, mentre al Senato c’è una situazione di stallo e anche la possibile alleanza Bersani-Monti-Vendola non riuscirebbe a dare una maggioranza per governare (insieme arrivano a 143 seggi, mentre ne servono 158). Molto difficile dunque creare anche un Governo di larghe intese.
Il Movimento 5 stelle ha superato le più rosee aspettative dei suoi militanti e del suo leader stesso, il quale sentiva comunque nell’aria il “rischio” di doversi assumere una certa responsabilità. Berlusconi ha dimostrato ancora una volta di essere un combattente, sconfiggendo i tanti, forse quasi tutti, che lo ritenevano già finito; in due mesi, con una massiccia campagna elettorale, ha raddoppiato i consensi attribuitigli dai sondaggi, ritornando perfino ai consensi di tre anni fa, recuperando i cali registrati nelle elezioni amministrative degli ultimi due anni. Il centrosinistra non è autosufficiente, con Pd e Sel che hanno perso 3-4 punti a testa. Flop della lista Monti, che guadagna pochi seggi in entrambe le Camere, con l’Udc che si salva con qualche seggio. Mentre Ingroia non ne prende nemmeno uno.

IL CENTRO-SINISTRA SI AFFLOSCIA – Bersani era dato da tutti i sondaggisti, e buona parte dei commentatori politici, come il sicuro prossimo Premier. E invece il Pd ha perso 5-6 punti, mentre Sel ha dimezzato i propri consensi rispetto alle aspettative elettorali; nullo invece il sostegno apportato dal Centro democratico (che comunque vede entrare in parlamento i due principali esponenti, Tabacci e Donadi, per la regola del “miglior perdente”). A pesare sul Pd probabilmente il minor appeal del candidato Bersani rispetto a Renzi e lo scandalo Mps, mentre Vendola ha perso voti in favore di Ingroia e Grillo. Tra questi ultimi due, le preferenze a sinistra li ha attirati più il comico che l’ex Pm.

GRANDE RIMONTA DI BERLUSCONI – Dato per finito fino a inizio novembre, il Cavaliere è riuscito nel miracolo di ritrovare i voti persi gradualmente negli ultimi due anni, ritornando quasi ai consensi delle regionali 2010. La massiccia campagna elettorale del mattatore di Arcore, presente in ogni dove, è riuscita nell’impresa; le due mosse vincenti per recuperare il proprio elettorato sono state la promessa del rimborso IMU e la possibilità di un nuovo condono. Temi cari a tanti italiani, soprattutto i meridionali; non a caso, eccetto la Basilicata, tutte le regioni del sud sono andate al centro-destra. Minore l’apporto della Lega, che è letteralmente crollata sia alla Camera che al Senato, ottenendo il 4%; infatti al Nord il centro-destra ottiene solo la Lombardia e il Veneto. Gli scandali di casa Bossi e il ritorno nelle braccia del Cavaliere hanno influito molto.

BOOM DI GRILLO – Un risultato del genere non se lo aspettava neppure il comico genovese, che ha ottenuto il 25% alla Camera e il 23% al Senato. Ha rosicchiato voti al Pd, alla sinistra massimalista, alla Lega, ha attinto voti da un giovane su tre che è andato per la prima volta alle urne e tra tanti indecisi e potenziali astenuti. Alla Camera è perfino il primo partito e ottiene 108 deputati e 54 senatori. Un risultato incredibile, mai verificatosi per un partito alla prima tornata elettorale alle politiche.

FLOP DI MONTI E CASINI, FINI FUORI DAL PARLAMENTO – In queste elezioni gli italiani hanno punito l’austerità, con la lista Monti che ha ottenuto solo il 9% al Senato (pur comprendendo l’Udc e Fli), ottenendo solo 18 senatori; mentre alla Camera i tre simboli sono andati divisi, ottenendo il 10% di coalizione sufficiente per avere seggi, ma ripartito miseramente tra i 37 della Lista civica per Monti e gli 8 dell’Udc. Non vedremo così più la faccia di Cesa o della Binetti, ma soprattutto, del Presidente della Camera Gianfranco Fini, visto che il suo Fli ha ottenuto un vergognoso 0,46% e dunque zero seggi.

LA RIVOLUZIONE CIVILE DI INGROIA MUORE IN PARTENZA – Come già detto in un post precedente, la Rivoluzione civile di Ingroia è morta in partenza, ottenendo un misero 3% in entrambi i rami del Parlamento. L’ex Pm si mostrava come la novità, ma nella sua lista vi erano vecchie facce: Di Pietro, Diliberto, Ferrero, Bonelli, la cui candidatura ha sacrificato quella realmente innovativa di altre persone, quali ad esempio i giovani dell’agenda rossa in Sicilia. Rivoluzione civile ha solo tolto voti a Sel, che ha dimezzato come detto il proprio consenso. Debacle anche a Napoli, nel feudo (forse ormai ex) del Sindaco de Magistris, dove Rc ha ottenuto solo un 3%, molto lontano dai dati straripanti dell’ex pm alle elezioni amministrative di un anno e mezzo fa.

GIANNINO QUASI INESISTENTE – Fare per fermare il declino, movimento creato da Oscar Giannino e altri economisti, ottiene un misero 1% alla Camera mentre al Senato non ci arriva neppure. Se il suo ingresso alla Camera era già difficile, a renderlo più complicato ci si è messo il pasticcio dei titoli di studio, creato da uno degli esponenti del movimento, Zingales, a 5 giorni dalle elezioni. Il movimento comunque dovrebbe ancora esistere, almeno stando alle dichiarazioni dei rappresentanti nel dopo-spoglio.

Intanto le Borse crollano, lo Spread sale e i giornali stranieri ci deridono. Siamo tornati alla stessa situazione pre-governo Monti. Cinque anni fa a rovinarci fu l’Ici, ora l’Imu.

5 commenti:

  1. Benissimo, continuiamo a dare la nostra fiducia
    ai suonatori di piffero o a quelli dal vaffa... facile perché hanno carisma,sono simpatici o sono trascinatori, invece di essere sicuri che siano "onesti e competenti amministratori della cosa pubblica"; poi lamentiamoci dei disastri economici che ci procurano e mugugnamo col dire "perché la politica è sporca" o col "tanto sono tutti uguali" !

    RispondiElimina
  2. sul bomm di grillo ci puo pure stare....per un cambiamento radicale...ma lo scandalo è credere ancora nel nano malefico ke skif

    RispondiElimina
  3. ottima analisi Luca... il vero e grande problema rimane il popolo italiano, eterno indeciso e passivo nel senso letterale del termine... ma la gente è stanca e l'ha dimostrato, vedremo gli sviluppi.

    Optimus

    RispondiElimina
  4. veramente Grillo non è un illusionista...

    Illusionista è Bersani... che ha illuso i lavoratori di schierarsi dalla loro parte... invece finanzia scuole private, banche private, ospedali privati...

    mentre persino in olanda si nazionalizzano le banche in difficoltà ...( ed è notizia di pochi giorni fa... ) qui si parla di Grillo come di un comico...

    lontanissimi d'alema e soci dalla realtà quotidiana... lontanissimi dai bisogni quotidiani... e dalla onestà !!!

    continuate comprare caccia F35, a finanziare il ponte sullo stretto... e la TAV... continuate così e poi date la colpa al mov. 5 stelle... bene, bravi, bis !!!

    tanto adesso farete il governo tale e quale a quello prima delle elezioni, alleandovi con monti e berlusconi, pur di non far vincere l'onestà.

    RispondiElimina
  5. Grillo in effetti non è un illusionista, lo dicono pure i tedeschi, è un comico.
    solo che non fa piu ridere come un tempo
    un comico in decadenza senile

    RispondiElimina