IL POLITICO TEDESCO
CHE HA DATO DEL PAGLIACCIO A BERLUSCONI E A GRILLO HA UN PASSATO DA CIARLATANO
Dopo le
elezioni i giornali stranieri hanno ripreso a deriderci. Al già poco stimato
Berlusconi, si è aggiunto un comico di professione. La Germania non deve averla
presa bene, considerati gli interessi in gioco; alla Merkel avrebbe fatto
piacere la vittoria del tecnocrate europeista Monti, umiliato invece dal
risultato elettorale. Se lei però si limitò a una risatina con Sarkozy nel
parlare del Cavaliere, il suo sfidante alle prossime politiche si è spinto
molto di più, definendolo, insieme a Grillo, un pagliaccio: «un clown di
professione e un clown ad alto tasso di testosterone». Ma è come il bue che
chiama cornuto l’asino. Il suo passato non è infatti proprio del tutto
rispettabile, e, ironia della sorte, da piccolo veniva proprio chiamato
“Kasper”, che in tedesco significa pagliaccio…
IL PASSATO IMBARAZZANTE DI Peer Steinbruck - È il candidato
del partito socialdemocratico (Spd), ma prima e dopo la sua designazione ne sono venute fuori talmente tante su di lui
che molti suoi sostenitori farebbero volentieri marcia indietro. Il suo pesante
sarcasmo amburghese risente probabilmente di quando faceva il posteggiatore nel
quartiere a luci rosse di Reeperbahn dove, a suo dire, «le ragazze erano le più
generose con le mance». In politica a fatto carriera fino a diventare ministro
delle Finanze nel governo di «Grosse Koalition» sotto la Merkel. Nel marzo 2009
ha guerreggiato a parole contro il segreto bancario in Svizzera agitando
la minaccia di «usare la frusta» e poi
paragonando gli svizzeri ai pellerossa che si spaventavano solo “davanti al
Settimo Cavalleria”. Un gran fracasso mediatico, ma senza effetti concreti. Due
mesi dopo, sempre nel suo impetuoso quanto sterile assalto ai paradisi fiscali,
Steinbrück se la prendeva col Lussemburgo. E accostava malignamente la capitale
del Granducato a Ouagadougou, capitale di Burkina Faso. Il ministro degli
Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, gli rispose velenosamente che anche
l’invasione nazista del suo paese era cominciata con i discorsi.
LE SPECULAZIONI FINANZIARIE -
La campagna elettorale del «Kasper» è stata compromessa in partenza da
recenti rivelazioni sulle sue finanze
private. Tornato semplice deputato, l’ex
ministro, anziché tuffarsi nei lavori del Bundestag, è entrato nel giro del
club Bilderberg e si è specializzato a fare conferenze in ambienti industriali
e finanziari, incassando nella legislatura corrente circa 2 milioni di euro in
aggiunta alla cospicua indennità parlamentare.
(Fonte: Libero)
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