Il famoso
“disturbatore televisivo” arrestato per induzione della prostituzione minorile
e produzione di materiale pedo-pornografico. Di recente aveva anche manifestato
per chiedere la pena di morte contro i pedofili
Lo abbiamo visto più volte in questi anni dare del pedofilo
al Papa e a Berlusconi, ponendosi dietro la sagoma dell’inviato malcapitato di
turno, costretto a sospendere il servizio. Nel 2012 aveva promosso tramite
Facebook una raccolta di firme contro pedofili e stupratori, dopo aver
denunciato di aver lui stesso subito violenze da parte di un prete all’età di
15 anni; manifestando anche seminudo chiedendo la pena di morte contro costoro.
Ma ora è sotto arresto proprio con accuse di pedofilia. E’ il caso di Gabriele
Paolini, che ha adescato minorenni puntando sulla propria notorietà. Ragazzini
che si concedevano sessualmente per acquistare vestiti e smartphone.
I VIDEO CHE LO INCASTRANO -
Video che riprendono Gabriele Paolini in scene di sesso con tre minorenni,
adescati in chat, che si prostituivano in cambio di jeans, piumini e ricariche
telefoniche. Ogni incontro veniva pagato 40 euro. Sono quelle immagini che
hanno incastrato il disturbatore televisivo che ieri è stato arrestato per
induzione della prostituzione minorile e produzione di materiale
pedo-pornografico. Le tre vittime sono state tutte identificate: sono studenti,
due italiani e un romeno di 16 anni. Con quest’ultimo sembra ci sia stato solo
un approccio e un’offerta esplicita, peraltro videoripresa.
“Per noi era l’uomo della della tv, il personaggio famoso.
Quello che facevamo ci sembrava normale” hanno spiegato ai pm di Roma i
ragazzini. Rispondendo alle domande del magistrato i minori hanno descritto il
rapporto con l’uomo come “qualcosa di normale”, sottolineando che per loro
Paolini era “un volo noto della tv”, e quindi la sua conoscenza era “motivo di
vanto con gli amici”. “Bravi ragazzi” vengono descritti dagli inquirenti i tre che
conducono una vita come tanti loro coetanei. Ragazzini con alle spalle famiglie
normali di impiegati e nessun disagio economico o situazioni di degrado sullo
sfondo. Al momento sembra che vessero rapporti occasionali con Paolini che
servivano per racimolare qualche soldo e comprarsi un giubbotto nuovo, avere
più soldi sul cellulare e vestiti alla moda. Le indagini hanno anche accertato
che erano consapevoli di essere ripresi durante i rapporti in una cantina di
Roma.
40 EURO A PRESTAZIONE - Quaranta euro era la cifra standard che poteva però
aumentare in base alle prestazioni. Nei video, prodotti recentemente, venivano
filmate le stesse proposte di offerta di denaro ai ragazzi. Nella cantina,
individuata e sequestrata dai carabinieri, venivano consumati anche rapporti
completi. All’interno sono state trovate pile di libri, un telo usato come
materasso, la telecamera sistemata appositamente.
E’ escluso, al momento, che i tre si prostituissero in
maniera sistematica. Adesso sono affidati alle famiglie, in attesa di essere
ascoltati dagli inquirenti che nei prossimi giorni chiederanno l’autorizzazione
del giudice tutelare. In quell’occasione, assistiti anche da uno psicologo
dovranno spiegare come sono entrati in contatto col disturbatore tv. Sono tanti
i video che immortalano Gabriele Paolini fare sesso con i minori e questo fa
pensare che potrebbero essere di più dei tre finora identificati i ragazzini
che sono stati nella cantina.
DA DISTURBATORE A DISTURBATO MENTALE
- Le indagini sul disturbatore tv sono scattate dopo una denuncia presentata
dai titolari di un laboratorio fotografico di Riccione. A insospettire i
titolari del laboratorio, alcuni file fotografici inviati per via telematica da
un punto vendita di Roma in via Nomentana, per essere stampati. “Quei file –
spiegano gli investigatori – ritraevano scene di sesso tra Paolini e alcuni
ragazzi che sembravano minorenni”. A quel punto, i carabinieri di Riccione
hanno informato i colleghi del Nucleo Investigativo di via in Selci che hanno
cominciato a indagare. I file digitali sono stati sequestrati e analizzati.
Adesso il disturbatore televisivo si trova nel carcere
romano di Regina Coeli, e mercoledì prossimo sarà interrogato in carcere da
parte del gip Alessandra Tudino che nell’ordinanza di arresto bolla come
“gravissima” la “condotta” dell’uomo, compiuta con “freddezza, professionalità
ed abilità“. In quattordici pagine, il giudice descrive ”un quadro di assoluta svalutazione della
altrui libertà, con acclarata incapacità di governo dei propri impulsi
antisociali”. Per il giudice la personalità di Paolini è caratterizzata da
“assoluta incapacità di contenimento, esasperata ed anzi enfatizzata nella
relazione con minori (testimoniata anche dalla esaltazione narcisistica insita
nella auto-produzione del materiale)” e con “totale assenza di continenza e di
rispetto dell’altrui persona, oltre a dispregio delle regole civili”.
(Fonte: Il
Fatto quotidiano)
un essere schifoso, inutile, una nullità respirante... spero che in carcere sia ripagato con la stessa squallida moneta (e si sa che in questi casi la "legge" degli altri detenuti non perdona)
RispondiEliminaDark Knight
fategli condividere la cella con altri detenuti sono sicuro che i detenuti persone molto meglio di lui sapranno fargli passare la voglia di essere uno sporco pedofilo i bimbi non si toccano.
RispondiElimina