domenica 29 giugno 2014

UN FILM SU EDWARD SNOWDEN: OLIVER STONE METTE DI NUOVO A NUDO LA SUA AMERICA

IL REGISTA NEWYORCHESE SI E’ DISTINTO PER DIVERSI FILM SUI MISTERI AMERICANI

Oliver Stone ama così tanto la sua America al punto da denudarla spesso. Le toglie i veli, scava nel suo intimo, cerca risposte a domande scomode. E così la sua cinematografia si sta caratterizzando soprattutto per film anti-convenzionali, pronti a sbugiardare l’establishment statunitense. E l’ultimo non può che essere sul caso Edward Snowden.

IL FILM - Stone adatterà The Snowden Files: The Inside Story of the World’s Most Wanted Man, il puntuale resoconto dello scandalo NSA firmato dal giornalista del Guardian Luke Harding: “È una delle storie più importanti del nostro tempo. Una vera sfida”, l’ha salutata il regista. Per alcuni (la maggioranza) un traditore, per altri un patriota, Snowden ha incassato l’asilo temporaneo in Russia, ma starebbe considerando l’opzione Brasile: certo, viceversa, è che negli Usa lo attendono 30 anni di galera.
Eppure, da Repubblicano insofferente del programma di sorveglianza della NSA, avrebbe agito per amor di patria, e il “suo” regista certifica: “Per me, Snowden è un eroe. Ha rivelato segreti – diceva già l’anno scorso – che tutti dovremmo conoscere, ha dimostrato che gli Stati Uniti hanno ripetutamente violato il quarto emendamento”.

I FILM SCOMODI – Il suo primo film d’inchiesta fu Salvador (1986), sulle ingerenze americane nel Paese centroamericano. Poi Platoon (1986) considerato il miglior film di sempre sul Vietnam.
Wall Street (1987) sulla Borsa americana e i suoi retroscena. Nato il quattro luglio (Born on the Fourth of July) (1989) sulla nascita dell’America. JFK - Un caso ancora aperto (JFK) (1991) sull’assassinio di Kennedy. Gli intrighi del potere (Nixon) (1995) sul Watergate. World Trade Center (2006) sull’11 settembre. W. (2008) su George W. Bush. Wall Street - Il denaro non dorme mai, un nuovo film sulla Borsa americana.

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