AL MONDIALE IN BRASILE HA TOTALIZZATO DUE SOLI PUNTI IN UN
GIRONE COMUNQUE ALLA PORTATA. HA VINTO TANTI CAMPIONATI CON I GRANDI CLUB, MA
HA FATTO FLOP ANCHE CON LA NAZIONALE INGLESE
Veniva data tra le possibili “mine vaganti” del Mondiale in
corso, sia per l’ottimo pre-mondiale disputato, sia perché era guidata da un
certo Fabio Capello. E invece nel girone di qualificazione ha totalizzato solo
due punti, con un gioco lento e poco incisivo. L’allenatore friuliano, dopo il
flop anche con l’Inghilterra (dove però, come con la Russia, disputò un ottimo
pre-mondiale) e la sola Champions vinta col Milan malgrado le tante disputate,
conferma così di non saper gestire tornei di breve durata. Quelli da “dentro o
fuori” per intenderci.
IL CICLO
NEL MILAN – Dopo una discreta carriera da calciatore, guida la primavera
del Milan, vincendo la Coppa Italia Primavera 1984-1985. Inizia ad allenare i
rossoneri in Serie A alla fine della stagione 1986-1987, guidando la squadra
durante le ultime 6 partite dell'annata. In quell'occasione sostituisce
l'esonerato Nils Liedholm e garantisce la qualificazione in Coppa UEFA dopo un
vittorioso spareggio contro la Sampdoria. Segue un periodo da dirigente della
sezione hockey della Polisportiva Mediolanum.
Capello abbandona nuovamente la
scrivania in favore del campo quando il Milan nel 1991 ha necessità di
sostituire Arrigo Sacchi, chiamato a dirigere la Nazionale italiana. Accolto da
un'iniziale perplessità per la sua scarsa esperienza in panchina ed etichettato
frettolosamente come uno yesman dei vertici societari, Capello inaugura uno dei
più prolifici cicli di vittorie della sponda rossonera di Milano. Fra il 1991 e
il 1996, infatti, il Milan allenato dal bisiaco centra quattro scudetti di cui
tre consecutivi (1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1995-1996) e una Champions
League (1993-1994)[10] e altre due finali perse della massima competizione
continentale per club nel 1993 e nel 1995, stabilendo numerosi primati tra cui
il maggior numero di risultati utili consecutivi in Serie A (58 partite senza
sconfitte).
LO SCUDETTO
A MADRID E IL RITORNO AL MILAN - Nell'estate del 1996 Capello viene
ingaggiato dal Real Madrid del presidente Lorenzo Sanz per risollevare le sorti
di una squadra, piazzatasi quinta nella stagione precedente, e non
classificatasi per le competizioni europee. La stagione vede un continuo testa
a testa con il Barcellona di Bobby Robson e Ronaldo e alla fine è proprio il
Real Madrid a prevalere conquistando la Liga. Per Capello si tratta del quinto
campionato vinto in sei stagioni.
Dopo la vittoria del campionato
spagnolo, nel 1997, Capello viene richiamato alla guida del Milan per rifondare
una squadra reduce da una stagione fallimentare terminata all'undicesimo posto.
Il club milanese conclude il campionato al decimo posto e con il conseguente
allontanamento del tecnico friulano. In Coppa Italia, dopo un cammino culminato
nella vittoria sull'Inter per 5-0, la squadra perde in finale contro la Lazio
(1-0 all'andata e 1-3 nel ritorno).
LO SCUDETTO
CON LA ROMA - Dopo un anno di inattività, nell'estate del 1999 viene
ingaggiato dalla Roma del presidente Franco Sensi in sostituzione di Zdeněk
Zeman.
La prima stagione (1999-2000) si
chiude con un 6º posto in campionato, mentre in quella seguente (2000-2001)
l'allenatore friulano conduce la squadra (rinforzatasi in estate soprattutto
con gli acquisti di Batistuta, Emerson e Samuel e trascinata da Totti e dalla
decisività di Montella) alla conquista del terzo scudetto della sua storia,
avvenuta dopo un 3-1 al Parma all'ultima giornata. Capello diventa così il
primo allenatore italiano a laurearsi campione d'Italia alla guida della
squadra capitolina. Nello stesso anno vince la Supercoppa italiana (la prima
della storia giallorossa), con un 3-0 ai danni della Fiorentina.
Nel suo trascorso romanista conta
sette derby di Roma vinti (5 in campionato e 2 in Coppa Italia), due secondi
posti in campionato (2001-2002 e 2003-2004) e una finale di Coppa Italia (2002-2003).
I DUE
SCUDETTI DELLA JUVENTUS PRE-CALCIOPOLI - Ripercorrendo il cammino fatto
da giocatore, nell'estate del 2004 diventa l'allenatore della Juventus. Il suo
viene visto come un tradimento dai tifosi romanisti tenuto conto del fatto che
fu lo stesso Capello a dire pubblicamente che mai avrebbe allenato la squadra
torinese.
È lo scontro diretto terminato 0-1
per la Juventus, ai danni del Milan di Carlo Ancelotti, a decidere il
campionato 2004-2005 in favore degli uomini di Capello.
Anche la stagione successiva,
seppur iniziata malamente con la sconfitta in Supercoppa italiana contro
l'Inter per 0-1 dopo i tempi supplementari, si concluderà con la vittoria dello
scudetto (ventinovesimo della storia bianconera e ottavo in carriera per
Capello) dopo uno 0-2 alla Reggina sul neutro di Bari. I due titoli verranno
poi revocati a seguito dello scandalo di "Calciopoli" scoppiato a
maggio del 2006.
Alla Juventus, Capello valorizza lo
svedese Zlatan Ibrahimović mentre vive un rapporto conflittuale con il capitano
della squadra Alessandro Del Piero, che viene impiegato con minor frequenza
rispetto al passato.
IL RITORNO
A MADRID - In piena bufera del calcio italiano il neo-presidente
madrileno Ramón Calderón designa, a dieci anni di distanza, Fabio Capello come
nuovo allenatore del Real Madrid. Dopo un'iniziale periodo di difficoltà, la
squadra ottiene una serie di buoni risultati e, al termine di un duello con il
Barcellona conquista la Liga all'ultima giornata di campionato, contro il
Maiorca.
Dopo la vittoria in campionato,
Capello viene esonerato il 26 giugno 2007.
Durante la sua permanenza nella
squadra, Capello mette fuori squadra Ronaldo, David Beckham e Antonio Cassano.
ALLA GUIDA DELLA NAZIONALE INGLESE -
A seguito della mancata qualificazione dell'Inghilterra agli Europei del 2008,
il 14 dicembre 2007 la FA annuncia l'ingaggio di Fabio Capello come nuovo
commissario tecnico della Nazionale dei Tre leoni; il tecnico friulano firma un
contratto di quattro anni e mezzo per la cifra di circa 6 milioni di sterline a
stagione (circa 8 milioni di euro).
Esordisce sulla panchina inglese il 6 febbraio 2008
nell'amichevole contro la Svizzera a Wembley terminata 2-1 per la compagine
britannica. Nella prima partita ufficiale della gestione Capello, l'Inghilterra
ottiene la vittoria contro l'Andorra.
L'Inghilterra alla fine otterrà la qualificazione ai
Mondiali sudafricani con nove vittorie in dieci incontri, di cui le prime otto
consecutive. Le performance della squadra inglese permette a Capello di
arrivare al secondo posto (dietro Vicente del Bosque), nella classifica stilata
da IFFHS, come miglior CT del 2009.
Il 1º giugno 2010 rinnova fino al 2012, nonostante le
avances da parte dell'Inter di Massimo Moratti. Nel Mondiale del 2010
l'Inghilterra, dopo un girone eliminatorio con due pareggi contro Stati Uniti
(1-1) e Algeria (0-0) e una vittoria contro la Slovenia per 1-0, viene
eliminata negli ottavi di finale dalla Germania a seguito della sconfitta per
4-1.
Il 2 luglio 2010 la Federazione inglese annuncia sul proprio
sito ufficiale la riconferma definitiva di Fabio Capello alla guida della
Nazionale inglese. Nelle qualificazioni all'Europeo 2012 l'Inghilterra chiude
al primo posto il proprio girone con 5 vittorie e tre pareggi, guadagnando
l'accesso alla fase finale in Polonia e Ucraina.
L'8 febbraio 2012 Capello rassegna le proprie dimissioni da
CT dell'Inghilterra dopo la decisione della FA di togliere la fascia di
capitano a John Terry a seguito dell'accusa al calciatore britannico di aver
rivolto insulti razzisti ad Anton Ferdinand, scelta criticata da Capello in
un'intervista alla trasmissione di Rai 1 5 minuti di recupero. Capello detiene
il record di allenatore della Nazionale inglese con la più alta percentuale di
vittorie (66%) sul numero di partite disputate.
L’AVVENTURA CON LA RUSSIA -
Il 19 luglio 2012 diventa ufficialmente il nuovo commissario tecnico della
Nazionale russa, sottoscrivendo un contratto fino al 2014 da 7,8 milioni di
euro lordi l'anno (6,8 al netto delle imposte), che lo rende il terzo allenatore
più pagato al mondo dopo José Mourinho e Carlo Ancelotti. Fa il suo esordio
sulla panchina russa il 15 agosto seguente, in occasione dell'amichevole
pareggiata per 1-1 contro la Costa d'Avorio a Mosca.
Nelle qualificazioni al Mondiale 2014 raggiunge l'accesso
diretto ai gironi qualificandosi primo nel gruppo F (davanti al Portogallo,
qualificato agli spareggi).
Il 24 gennaio 2014 prolunga il suo contratto con la Russia
fino al 2018. Nella fase finale dei Mondiali 2014 la Nazionale russa esce dalla
rassegna iridata al primo turno dopo due pareggi (contro Corea del Sud e
Algeria) e una sconfitta (contro il Belgio) chiudendo il proprio girone alle
spalle di belgi e algerini.
(Fonti: Wikipedia,
Sport Mediaset)
Per non parlare dell'allenatore italiano del Giappone.... No comment.......
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