IL PROCLAMA IN UN COMUNICATO, DOVE IL GRUPPO SEPARATISTA
ANNUNCIA IL PASSAGGIO AL CONFRONTO DEMOCRATICO
La Euskadi Ta Askatasuna - in spagnolo País Vasco y
Libertad, letteralmente "paese basco e libertà" - meglio nota con
l'acronimo di ETA, è un'organizzazione armata terroristica basco-nazionalista
separatista d'ispirazione marxista-leninista, attiva dal 1958, responsabile
dell'uccisione di oltre 800 persone. Il suo obiettivo è l’indipendenza dell'attuale
comunità autonoma spagnola di Euskadi, per un totale di sette province,
definita comunità basca. Dopo un primo comunicato di cessazione della lotta
armata nel 2011, il gruppo separatista ha annunciato in questi giorni lo
smantellamento delle sedi logistiche legate alla stagione della lotta armata. Ma
il governo basco e il grosso dei partiti locali di maggior peso commentano il
“proclama” di queste ore con cautela e scetticismo…
IL COMUNICATO - Il comunicato
sarà diffuso integralmente, ma suscita come detto sorpresa e riserve da parte
del governo locale basco e dei maggiori partiti del Paese Basco.
Secondo il comunicato, questa opera di smantellamento
sarebbe ormai «compiuto» e riguarderebbe «le strutture logistiche e operative
derivate dalla pratica della lotta armata». L’annuncio arriva tre giorni dopo
che il mediatore internazionale Jonathan Powell, ex capo di gabinetto
dell’allora premier britannico Tony Blair, aveva comunicato ai suoi
interlocutori istituzionali, baschi e spagnoli, che l’Eta aveva in realtà
congelato il suo annunciato processo di disarmo.
In attesa di dettagli concreti, il governo basco e il grosso
dei partiti locali di maggior peso commentano in effetti il “proclama” di
queste ore con cautela e scetticismo, come riferisce El Pais online, nel timore
di una «trovata propagandistica» pensata per far fronte alle critiche ricevute
dalla stessa Eta e dagli ambienti che la fiancheggiano dopo le recenti accuse
di paralisi del percorso di disarmo.
LA STORIA DELL’ETA - La
storia dell'ETA comincia nel 1958, quando un gruppo di giovani studenti
nazionalisti fonda l'Euskadi ta Askatasuna ("Paese Basco e Libertà").
Il primo attentato avviene il 7 giugno del 1968, quando viene uccisa la guardia
civile José Pardines; il 2 agosto dello stesso anno viene ucciso Melitón
Manzanas, dirigente della Brigada Social (polizia politica) di Guipúzcoa.
Il 20 dicembre 1973 viene assassinato l'ammiraglio Luis
Carrero Blanco, capo del governo e successore designato del generale Francisco
Franco, che aveva spazzato via nel lontano 1942 l'autonomia basca. Con lui
muoiono l'autista ed un agente di scorta. La tecnica è quella dell'utilizzo di
una potentissima carica esplosiva piazzata in un tunnel sotto il livello della
strada. La potenza dell'esplosione scaraventò l'automobile dell'ammiraglio
spagnolo ad oltre 40 metri di altezza.
Alla morte del dittatore Francisco Franco fu concessa
un'amnistia ai membri dell'organizzazione, che però non servì a fermare la
spirale di violenza ormai innescata.
Il 18 aprile 2009 viene arrestato a Perpignan, in territorio
francese, Jurdan Martitegi Lizaso, soprannominato il "gigante del comando
Vizcaya" per via dei suoi quasi 2 metri di statura e per la sua
appartenenza all'importante commando etarra, ora disarticolato dalle autorità.
Martitegi si stava recando, insieme al liberado Mikel Oroz, ad un incontro col
legal Alex Uriarte Cuadrado, nipote di Eloy Uriarte Díaz de Gereñu, storico
esponente dell'organizzazione, conosciuto col nome di "Señor Robles".
Nell'ambito della stessa indagine, sono state arrestate in territorio spagnolo
altre sei persone.
Il 28 febbraio 2010 viene catturato in Normandia (Francia),
con un'operazione congiunta franco-spagnola, il nuovo capo militare dell'ETA
ricercato dal 1997 Ibon Gogeascoechea (nome di battaglia
"Arronategui"), assieme ad altri due dirigenti del gruppo
separatista.
Il 20 maggio 2010 è stato arrestato il presunto responsabile
dell'ala militare dell'organizzazione, Mikel Kabikoitz Carrera Sarobe, noto con
l'alias di "Ata", nella località francese di Bayonne.
Il 20 ottobre 2011 l’ETA annuncia di cessare la propria
attività armata, ma non quella politica e di pacificazione del conflitto. Ora
il nuovo annuncio. Probabilmente, gli arresti succitati hanno inferto un duro
colpo all’organizzazione.
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