mercoledì 15 ottobre 2014

DALL’AFRICA ALLA CASA BIANCA: L’AMERICAN DREAM DI WALTER VELTRONI

GEORGE CLOONEY LO VORREBBE COME SUO CONSIGLIERE QUALORA SI CANDIDASSE

Un paio di settimane fa parlavo del matrimonio dell’attore americano George Clooney con l’avvocatessa Amal Alamuddin, per molti utile per una sua possibile entrata in politica. Un matrimonio costato pure carissimo, ben 13 milioni di dollari e celebrato da un italiano: Walter Veltroni. Una vecchia amicizia quella tra i due, nata fra festival del cinema e premiazioni varie (quando Veltroni era Sindaco di Roma), e consolidatasi nel 2009, quando l’ex segretario del Pd accompagnò l’attore americano sulle rovine de L’Aquila. Ora pare che il bel George lo vorrebbe al suo fianco come spin doctor, qualora decidesse di candidarsi nelle file dei democratici come Governatore della California o Presidente degli Stati Uniti. O magari entrambe le cose, come fatto dall’attore western repubblicano Ronald Reagan.

I POSSIBILI SCENARI - Finora era circolata l’indiscrezione dell’intenzione di Clooney di candidarsi a governatore della California per il partito democratico per il 2018. Strada percorribile, ma comunque assai lontana per il momento. Secondo i veltroniani però l’attore americano si terrebbe pronto anche per una possibile discesa nella competizione delle primarie democratiche in vista delle presidenziali americane del 2016: «In campo naturalmente c’è Hillary Clinton, e in questo caso George si guarderebbe bene dal candidarsi. Però sono molte le voci sullo stato di salute della Clinton dopo la trombosi (che per molti era un ictus) che l’ha colpita quasi due anni fa. E se lei dovesse ritirarsi, Clooney sarebbe un candidato ideale per il partito democratico. E Walter potrebbe dargli i consigli giusti».
La passione per la politica non è nuova in casa dell’attore americano: anche il padre Nick provò - senza successo - a candidarsi al Senato nel 2004, sperando di sfruttare la popolarità ottenuta come conduttore televisivo. Fin qui Clooney ha sfiorato la vita politica, grazie ad alcuni incarichi speciali ottenuti dall’Onu e alla sua battaglia per il Darfour, che ancora una volta lo ha unito a Veltroni detto l’Africano grazie alla sua passione per il continente nero. Se non si aprisse la finestra straordinaria per le presidenziali 2016, Clooney sarebbe comunque intenzionato a scaldarsi i muscoli per quelle del 2020. Per questo sono nate le voci anche di una sua possibile pre-candidatura da governatore della California.

Insomma, Walter Veltroni non ne vuole proprio sapere di ritirarsi, sebbene lo abbia annunciato più volte, confessando il suo desiderio di stabilirsi in Africa per un po’ (per la “gioia” degli africani). In Italia sono ormai quarant’anni che occupa la scena della sinistra: all’ombra di Berlinguer (al quale ha dedicato pure un documentario) negli anni ‘70, dando a Berlusconi la possibilità di creare il proprio impero mediatico negli anni ‘80, come Sindaco di Roma negli anni ’90-2000 e segretario del Partito democratico nel 2007. Oggi, furbescamente, è un renziano. Giusto per contare ancora qualcosa…


(Fonte: Libero)

2 commenti:

  1. Questa sì che è una notizia! Veltroni spin doctor di Clooney. Mi immagino già lo slogan della campagna: BUT ALSO...

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