NOMI CHE RITORNANO E CHE CREDEVAMO ORMAI SEPOLTI
Il centrodestra, si sa, non se la sta passando proprio bene.
Tra spaccature, populismi e Forza Italia non più capace di trainarla come un
tempo. Non va certo meglio in Campania, dove la coalizione per uscire
dall'empasse ha riconfermato Stefano Caldoro, il quale a
colpi di tagli ha cercato di risanare la pesante situazione ereditata dai
precedenti dieci anni dello scialacquatore Antonio Bassolino. Oltre a qualche
immancabile indagato, l'ex del Nuovo Psi e figlio d'arte sarà sostenuto da un
esercito di vecchietti della Prima Repubblica. Gente che credevamo ormai morta
e sepolta (politicamente, s'intende) e che invece ha ancora una certa
influenza. Ecco dunque chi sono. Una lista che farebbe invidia a Spielberg,
regista di Jurassic Park.
POMICINO E DI DONATO - A
cominciare da Pomicino, tra gli strateghi napoletani di Area Popolare, il patto
Ncd-Udc che a Roma appoggia Renzi e qui è saldamente nel centrodestra
berlusconiano.
Di Donato, ex vicesegretario del Psi di Craxi, è nel cda del
Teatro Mercadante in quota centrodestra. Ha già sostenuto Caldoro nel 2010 ed è
pronto a rifarlo. Un altro ex socialista, Polese, l’ultimo sindaco di Napoli
prima dell’avvento di Antonio Bassolino, è uno dei più stretti collaboratori
del governatore, che lo ha nominato amministratore dell’Eav, la holding dei
trasporti pubblici. Un settore che esce disastrato da cinque anni di tagli e
inefficienze. A proposito del cerchio socialista di Caldoro: il coordinatore
della segreteria del presidente, Sandro Santangelo, è indagato per truffa e
riciclaggio in seguito a un’operazione di compravendita immobiliare da 300.0000
euro che ha riguardato la famiglia di Caldoro (non indagato), visto che una
parte della cifra fu coperta dalla moglie, Annamaria Colao (non indagata).
De Mita invece ha opzionato per De Luca, nonostante abbia
governato la regione con Caldoro per 5 anni (con suo nipote Giuseppe pure
Assessore) e come riporta il Corriere del Mezzogiorno, la sua Nusco abbia
goduto di molti finanziamenti. Ma si sa, so' democristiani…
MASTELLA E ALFREDO VITO - L’intramontabile
Mastella è ancora in campo in prima persona e punta le sue fiches su Caldoro.
Fallito l’obiettivo della rielezione a Strasburgo, è indeciso se far candidare
in quota Udeur la moglie Sandra Lonardo nella lista Ncd di Benevento – ma deve
vincere il niet dell’acerrima nemica Nunzia De Girolamo – oppure in una lista
del Campanile.
Ma la sorpresa potrebbe essere il ritorno di Alfredo Vito,
detto Mister Centomila per l’incredibile numero di preferenze uniche che
raccolse alle elezioni politiche del 1992, le ultime prima del Mattarellum.
Vito patteggiò due anni nell’ambito delle inchieste sugli appalti a Napoli,
restituì 5 miliardi di lire, spergiurò il ritiro dalla politica. Infatti nel
2001 si ricandidò e fu rieletto deputato, in Forza Italia, nel collegio
“blindato” di Capri e Sorrento, dove il centrodestra poteva far vincere
chiunque, anche una sedia vuota. Vito è uscito dal Parlamento nel 2008, ma ha
continuato a gravitare intorno agli azzurri e starebbe preparando per Caldoro
una lista dal sapore meridionalista. Diversa da Forza Sud, la formazione del
parlamentare Antonio Milo, indagato in un’inchiesta del pm napoletano Henry
John Woodcock che lo accusa di essersi fatto rimborsare dalla Camera di
appartenenza trattamenti sanitari mai eseguiti.
ERMANNO RUSSO E CESARO JR - Inquisiti,
trasformisti, figli e mogli di, politici di professione, ne troveremo pure
affianco a Caldoro. Proverà ad essere rieletto per la sesta volta consecutiva
Ermanno Russo. Siede in consiglio regionale dal 1990. Nell’ultima legislatura
ha ricoperto il doppio ruolo di consigliere ed assessore al Demanio e, dal
2013, anche all’Urbanistica. Al contrario di altri colleghi, con l’ingresso in
giunta non si è dimesso dal parlamentino campano. Sempre in Forza Italia spicca
la candidatura di Armando Cesaro, il figlio di Luigi ‘A Purpetta Cesaro, il
deputato di Sant’Antimo sotto inchiesta per collusioni con il clan dei
Casalesi. Tra gli sponsor del rampollo di Cesaro, l’amica Francesca Pascale.
ALTRI NOMI INDAGATI - In
Irpinia i berlusconiani potrebbero schierare l’ex sindaco Pd di Avellino
Giuseppe Galasso, indagato per la mancata bonifica dell’amianto di Isochimica e
per i lavori di ristrutturazione della Clinica Malzoni. Sempre in Irpinia, ma
in Ncd, tenta la rielezione Pietro Foglia, presidente uscente del consiglio
regionale. E’ sotto inchiesta a Napoli, il pm Giancarlo Novelli gli contesta la
falsificazione di 32.000 euro di schede benzina rimborsate coi fondi del
consiglio. Un posto in Ncd a Napoli è in caldo per Ugo De Flaviis e Pietro
Diodato, entrambi rinviati a giudizio per peculato per la Rimborsopoli campana.
Infine, ecco la lista Caldoro Presidente. Infarcita della
classe dirigente campana del Nuovo Psi, questa formazione sarà capeggiata da
Gennaro Salvatore, arrestato e rinviato a giudizio per le ‘spese pazze’ uscite
fuori dall’inchiesta dei rimborsi coi fondi consiliari, un certificato penale
macchiato da una condanna patteggiata per vicende relative agli anni di
Tangentopoli. Ci sarà spazio per Giuseppe Pietro Maisto, già consigliere
regionale Udeur (quando era alleato di Bassolino) e poi passato in Idv, poi
rieletto nel 2010 in Api (la formazione politica di Rutelli) prima di passare
nel centrodestra. E forse pure per una coppia di consiglieri azzurri uscenti,
Franco Nappi e Antonia Ruggiero. Coppia anche nella vita, i due potrebbero
aiutarsi reciprocamente in campagna elettorale grazie alla legge campana, che
prevede la doppia preferenza di genere.
In Campania stiamo messi proprio male, considerando che i
due principali candidati sono gli stessi di cinque anni fa e che uno ha una
condanna in primo grado per abuso d'ufficio e in caso di vittoria sarebbe
immediatamente sospeso dalla Severino (De Luca, cs), ed è pure sostenuto da
riciclati del centrodestra, e l'altro è appoggiato dalla vecchissima
politica e da gente indagata se non pure già condannata (Caldoro, cd)
(Fonte: Il
Fatto quotidiano)
Tanto vale la Mussolini. Il solo nome è garanzia di modernità.
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