COME PER IL CANDIDATO PD AL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANIA,
ANCHE L'ALTRO ALLA REGIONE PUGLIA VEDE NELLA SUA COALIZIONE PERFINO EX MISSINI
Le regionali sono ormai alle porte, come ve ne sarete accorti
dai manifesti che stanno tappezzando le vostre città (qui
una carrellata dei più buffi). E dopo aver visto quanti
stanno salendo sul carrozzone di Vincenzo De Luca, candidato Pd in
Campania, qui ci occupiamo di quanti sta reclutando Michele Emiliano. Altro
candidato Pd ma in quel di Puglia, dato per vincitore certo. Sia perché è stato
un buon sindaco di Bari, sia perché il centrodestra si presenterà spaccato per
la nota rottura Berlusconi-Fitto.
I VOLTAGABBANA ALLA CORTE DI
EMILIANO - Non è un reato ma è una delle attività più praticate nelle
elezioni regionali in Puglia: il cambio di casacca. Il clou nelle liste di
Emiliano dove si registrano giravolte acrobatiche. Il caso più emblematico
quello di Euprepio Curto. Nato e cresciuto con il Movimento Sociale italiano,
ha vissuto quattro legislature in Senato nel gruppo di Alleanza Nazionale. Il
passaggio al Consiglio regionale ha segnato la prima capriola, Udc. Ma nei
cinque anni ci sono stati diversi ripensamenti: è passato dallo Scudo Crociato
a Futuro e Libertà di Fini per poi tornare da Casini. La giravolta finale è la
candidatura nelle liste di centrosinistra.
In un baleno si è passati da dichiarazioni fulminanti come
“Fino a che punto Vendola ritiene di poter abusare della pazienza (e
dell’intelligenza ) dei pugliesi” a “Emiliano è l’interprete adeguato e il
realizzatore ideale di un programma di cambiamento di cui tutti sentono il
bisogno”. Non è da meno Giovanni Ungaro, transitato nel giro di pochi anni nel
Movimento di destra di Giancarlo Cito, in Forza Italia, in Ncd, in Realtà
Italia e ora nelle braccia di Emiliano.
L’estrema destra resta orfana di un altro rappresentante di
spicco: Paolo Pellegrino. Finiano di ferro per molti anni, coordinatore
provinciale del suo partito, sostiene il centrodestra nelle amministrative del
2012, rompe con Fini l’anno successivo a causa delle candidature paracadutate
da Roma per le elezioni politiche . Una ferita mai rimarginata, tanto da
passare dall’altro lato della barricata. Percorso meno improvviso per
l’assessore uscente Lello Di Gioia: cinque anni fa eletto in Consiglio
regionale con il PdL, divenuto assessore grazie al passaggio a Scelta Civica
nel 2013, si ricandida con il centrosinistra. Di gioia è foggiano come Pippo
Liscio. A giudicare dalla tifoseria che ha portato con sé durante la serata di
presentazione ufficiale dei 400 candidati tenuta da Michele Emiliano,
sembrerebbe che Liscio sia a suo agio nei ranghi del centrosinistra. Il punto è
che nasce nella Democrazia cristiana e cresce in Alleanza Nazionale. Fino
all’arrivo di Emiliano, s’intende.
Fabrizio D’addario, nel 2010, ci ha tenuto a lasciare un
vivo ricordo della sua candidatura nel centrodestra. Nel pieno dello scandalo
delle inchieste sulle escort invitate nelle ville di Berlusconi – tra tutte
spiccava Patrizia D’Addario - ha tappezzato Bari con il memorabile manifesto:
“Non sono una escort ma mi candido lo stesso”. Non fu eletto, chissà se una
campagna meno briosa e una parte politica opposta gli varrà un seggio. Saverio
Tammacco, invece, avrà disorientato i suoi concittadini quando, dall’alba al
tramonto, è passato dall’essere consigliere provinciale e capogruppo di Forza
Italia al Comune di Molfetta, a candidato a sostegno dell’aspirante governatore
democratico. Mauro Vizzino è stato, invece, coordinatore provinciale di Io Sud
di Adriana Poli Bortone, ma per queste elezioni regionali ha deciso di
scaricare la lady berlusconiana e di stringere la mano al magistrato in
aspettativa. Figlio d’arte nell’attivismo e nel trasformismo è Luigi Valentino
Damone, come papà Cecchino passato dal partito di Fitto a quello di Monti
finendo nella corte di Emiliano.
MA ANCHE LA POLI BORTONE PUO'
CONTARE SU QUALCUNO - Non cambia compagine ma idee certamente sì: Aldo
Aloisi prima si fa ritratte in euforico slancio sollevando letteralmente sulle
braccia Francesco Schittulli e subito dopo lo scarica per portare in trionfo
Adriana Poli Bortone perché, del resto, “con Fitto si è sempre perso”. Fedeli
al partito e al candidato da sostenere, ma ci si augura non all’atteggiamento
tenuto sino ad ora nell’esecuzione del proprio mandato, due giovani leve della
politica pugliese. Antonio Barba, consigliere uscente appena trentenne, ha
lasciato traccia di sé più nel registro delle assenze immotivate che
nell’attività legislativa; Fabio Ladisa consigliere comunale barese balzato ai
(dis)onori delle cronache per aver meritato il provolone di Striscia perché
esponendo il contrassegno del Comune era solito darsi al parcheggio selvaggio.
Sarà l’ex frate Cionfoli, candidato nelle liste della Poli Bortone, a redimere
qualcuna di queste anime?
(Fonte: Il
fatto quotidiano)
Questo articolo dimostra quali sono le tendenze e le aspirazioni dei politici italioti.
RispondiEliminaE' un comportamento che vogliono far passare per democratico invece è peggio delle "MIGNOTTE DA BASSIFONDI".
Cosa non farebbero gli aspiranti politici nostrani pur di arrivare a mettere le "LORO GRINFIE" sulla torta sapendo che ce ne per loro e per gli amici degli amici.
E' uno schifo di cui nessuno dei nostri rappresentanti si vergogna. E questo dimostra quanto sta a cuore l' interesse del paese piuttosto che le loro tasche e subdoli interessi.