mercoledì 17 febbraio 2016

Tra Terrorismo e Zika, Europeo ed Olimpiadi rischiano di diventare un incubo

IL PRIMO SARA' OSPITATO IN FRANCIA, IL SECONDO IN BRASILE

La prossima estate vedrà il disputarsi di due importanti manifestazioni sportive: il campionato europeo di calcio in Francia e le Olimpiadi in Brasile. Il primo si svolgerà dal 10 giugno al 10 luglio, il secondo dal 5 al 21 agosto. Per entrambi però c'è una grossa apprensione: per l'Europeo a causa del Terrorismo, per le Olimpiadi a causa del Virus Zika.

ALLERTA TERRORISMO - La tensione riguardo l'Europeo transalpino – che presenta alcune novità, come il passaggio da 16 a 24 squadre divise sempre in gironi da 4 (che salgono però a 6 anziché a 4) e il ripescaggio delle quattro migliori terze – è ovviamente correlata all'allarme Terrorismo. Soprattutto dopo i fatti del tredici novembre scorso, terzo episodio terroristico (e più grave) in quel di Parigi del 2015.
Il Consiglio nazionale delle attività private di sicurezza (CNAPS) sotto il Ministero dell'Interno raccomanda la rimozione delle aree appassionati, per evitare pericolose aggregazioni. Le misure di prevenzione nelle metro e intorno agli stadi saranno sicuramente severe, ma la Francia ha già dimostrato più volte di patire enormi falle nel proprio sistema di sicurezza. Complice anche il fatto che molti terroristi sono cittadini francesi stessi o belgi (immigrati di seconda generazione). Dunque è quasi impossibile prevenire le loro azioni ed espellerli, come avviene in Italia, soggetta a una pronunciata immigrazione. La tensione resta alta, ma salvo nuovi clamorosi e malaugurati attentati, il torneo si svolgerà ugualmente.

IL VIRUS ZIKA – A terrorizzare il Brasile non è invece il terrorismo, bensì un Virus chiamato Zika. Il cui focolaio è iniziato la scorsa primavera, ma il governo non ha preso le misure giuste per sedarlo in anticipo. Del virus Zika si è cominciato a parlato più copiosamente verso fine dicembre 2015, quando però il fenomeno e le correlate preoccupazioni erano circoscritte al solo Brasile. Questo virus non preoccupava tanto per il rischio mortalità in cui incorre chi ne viene colpito, bensì per le conseguenze che ha verso i figli. Sono parecchi i casi rilevati di bambini nati con microcefalia, ovvero con un cranio più piccolo del normale, con conseguenze anche gravi come la morte. Ricordiamo che viene trasmesso mediante puntura di zanzara Aedes aegypti, che trasmette anche la dengue e la febbre chikungunya, mortale se non diagnosticata in tempo.
Il rischio per noi europei potrebbe scaturire da un eventuale viaggio nel Paese sudamericano, meta molto frequentata dai turisti del vecchio continente. A distanza di circa un mese, il virus Zika ha assunto proporzioni preoccupanti, poiché si sono verificati molti casi anche al di là dei confini del Brasile e nella stessa Europa. Al punto che anche Obama e Putin si dicono seriamente preoccupati. Inoltre, si è anche verificato il primo caso di trasmissione sessuale.
Il tutto, mentre gli esperti ricordano che per la creazione di un vaccino ci vorranno almeno cinque anni, mentre il presidente socialista Rousseff ha tagliato ben 3,8 miliardi di reais (circa un miliardo di euro) di fondi a disposizione della sanità pubblica. Al fine di fronteggiare la crisi derivata dall'enorme corruzione politica scoperchiata dallo scandalo Petrobras. L'epidemia è stata di fatti scoperta solo grazie all'allarme dell'Oms, già con diversi mesi di ritardo come detto in precedenza.

I governi di Stati Uniti e Russia stanno già sconsigliando da tempo i propri concittadini a recarsi nei paesi latinoamericani e c'è il rischio che vietino anche le rispettive federazioni di partecipare all'evento. Così come potrebbero fare altri Paesi. D'altronde, il rischio è di ritrovarsi centinaia (tra atleti, staff e tifosi) di vettori del Virus al ritorno dall'avventura carioca al termine dei giochi. 
Insomma, così come i Mondiali, anticipati dagli scandali riguardanti le spese sostenute a fronte di una povertà dilagante e lo sfruttamento dei lavoratori, il Brasile si ritrova a far fronte ad altre polemiche anche per l'organizzazione delle Olimpiadi.

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