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sabato 4 aprile 2015

Soppressione Corpo forestale: cosa cambia e quali rischi corriamo secondo associazioni e attivisti

TANTISSIME SONO LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE PREOCCUPATE, MA ANCHE ATTIVISTI COME DON PATRICIELLO

Il già labile sistema ecologico nostrano rischia di subire una nuova mazzata dalla soppressione del Corpo forestale. Un corpo di Polizia che sarebbe così accorpato a quello ordinario, che oggi garantisce la gestione diretta di importantissime aree naturali (le Riserve Naturali dello Stato), la prevenzione (come l'antincendio), la ricerca (come le banche dei semi o la riproduzione delle razze equine murgese e maremmano), la collaborazione nella realizzazioni di progetti finanziati (con particolare riguardo ai progetti Life)". Tutti servizi che diventerebbero così a rischio. A dirlo numerose associazioni ambientaliste. Ma a invocare che ciò non avvenga è anche Don Maurizio Patriciello, Parroco di Caivano, che da anni si batte contro il disastro ambientale in Campania che sta provocando molte vittime per tumore da anni. Anche tra bambini.

martedì 22 ottobre 2013

CRISTIAN D’ALESSANDRO, IL NAPOLETANO ARRESTATO PER DIFENDERE L’ARTICO

ARRESTATO DALLE AUTORITA’ RUSSE IL 19 SETTEMBRE INSIEME AD ALTRI ATTIVISTI DI GREENPEACE per UN blitz di protesta contro una piattaforma di Gazprom. RISCHIA 15 ANNI DI CARCERE

Come scritto in un precedente post, l’Artico è sottoposto sempre più a militarizzazioni da parte delle superpotenze che vogliono prelevare petrolio approfittando dello scioglimento dei ghiacciai. Un fenomeno catastrofico che loro, proprio per prelevare greggio, fomentano anziché mitigare. Ma c’è chi non ci sta, come l’Organizzazione ambientalista Greenpeace, da anni in prima fila in giro per il Mondo contro le ingiustizie ambientali subite dal nostro Pianeta. Che si tratti di animali, oceani, fiumi, ghiacciai, e qualsivoglia figlio indifeso di Madre Natura. Purtroppo però il 19 settembre scorso 28 militanti di Greenpeace e due giornalisti sono stati arrestati dalle autorità russe per aver tentato di il blitz di protesta contro una piattaforma di Gazprom nell'Artico. Rischiano 15 anni di carcere. Tra loro c’è anche un napoletano: Cristian D’Alessandro.