IN PARTICOLARE L’ASSOCIAZIONE MEDICI PER L’AMBIENTE
I dubbi nutriti sul mal funzionante inceneritore di Acerra,
inaugurato in pompa magna nel 2009 dal duo Berlusconi-Bertolaso e per la cui
costruzione ci è voluto circa un decennio, sono sempre stati tanti e pure
giustificati. Non mancano neppure nell’amministrazione comunale di Napoli
guidata dall’ex Pm Luigi de Magistris, oppostasi alla costruzione di un nuovo
impianto nella zona est della città. Tanto da prediligere l’emigrazione dei
rifiuti verso Rotterdam, essendo la monnezza molto richiesta nei Paesi ben
attrezzati al suo trattamento. D’altronde i rifiuti possono trasformarsi in una
ricchezza, ma non certo nelle modalità altamente tossiche attuate dalla Camorra
negli ultimi decenni.
A diffidare degli inceneritori, chiamati Termovalorizzatori
per renderli più aggraziati ed attraenti ma nei fatti non producono granché di
energia, è anche il direttivo napoletano dell’associazione indipendente Medici
per l’Ambiente, che da anni studia (e critica) le politiche di smaltimento dei
rifiuti campani e denuncia lo scempio ambientale in atto, con il conseguente,
drammatico, picco delle patologie tumorali sui territori del napoletano e del
casertano. Gli inceneritori non sono dannosi solo per l’ambiente ma anche per
l’economia.