martedì 12 giugno 2012

LA SPAGNA STA PEGGIO DI NOI, MA SIAMO SICURI?


NEL PAESE IBERICO MOLTE SONO LE COSE CHE FUNZIONANO RISPETTO AL NOSTRO

I Paesi dell’Europa meridionale continuano a soffrire e a rischiare il collasso per rimanere nell’Eurozona. Dopo l’Irlanda e il Portogallo che si sono salvati in calcio d’angolo con misure austere, è toccato alla Grecia, che ancora rischia, non aiutata da un sistema politico interno frammentato, incerto e incapace. Poi secondo la vulgata generale dopo gli ellenici ci sarebbero gli iberici. Un’idea che trova una certa giustificazione nel maggiore spread che divide i titoli pubblici spagnoli con quelli tedeschi rispetto ai nostri, sebbene solo di una ventina di punti (entrambi ad oggi sono comunque sopra i 400 punti).
Eppure in Spagna tante sono le cose che funzionano molto meglio rispetto all’Italia, e se è vero che mostra una debolezza prettamente finanziaria (il nostro sistema bancario è molto più solido), nel concreto la Patria della Sangria e dei leggendari toreri ci supera alla grande in vari settori. Il tutto, considerando anche che il Paese iberico si è ripreso velocemente dalla dittatura di Francisco Franco che, insieme alla secolare precedente Monarchia, aveva lasciato lo Stato in una condizione di arretratezza culturale ed economica.


DISOCCUPAZIONE QUASI PARITARIA, MA PIU’ OCCASIONI E TUTELE PER I GIOVANI – Quanto alla disoccupazione, specie quella giovanile e femminile, l’Italia sta ormai raggiungendo i livelli della Spagna, rispettivamente il trenta e oltre il cinquanta per cento. Numeri catastrofici. Tuttavia, il Paese spagnolo offre molte più tutele alle coppie con figli, alle madri sole, e incentiva l’imprenditoria giovanile e prima della bolla immobiliare, anche la possibilità di prendersi casa con mutui agevolati. Da noi invece tra eccessiva burocrazia e alta pressione fiscale, ogni iniziativa viene stroncata sul nascere. Per non parlare del sistema clientelare per ottenere un’occupazione e successo professionale. Insomma, di handicap ne abbiamo troppi.

SITI CULTURALI CURATI – Se in Italia i monumenti cadono a pezzi - anche i più visitati e antichi, quali il Colosseo e gli Scavi di Pompei – in Spagna sono ben tenuti. Dalle città più importanti (come Madrid, Barcellona e Valencia) ai piccoli quartieri e borghi. Il turismo è una fonte di entrate pubbliche fondamentali per i Paesi che non hanno un sistema industriale complesso e rilevante; e la Spagna lo sa. Mentre in Italia si pagano tanti impiegati fannulloni, commissari, supercommissari, dirigenti e manager, ma poi per la manutenzione dei monumenti restano pochi soldi.

TRASPORTO PUBBLICO IMPECCABILE – Se il trasporto pubblico italiano viene sempre più tagliato e sacrificato, con continui rincari delle tariffe locali e nazionali, quello spagnolo è altamente efficiente. La metropolitana di Madrid ad esempio consta di 10 linee che coprono tutta la città, con corse ogni 2-3 minuti e continui interscambi. Qualcuno mi obietterà: vabé tu parli della Capitale. Bene, paragoniamola con quella di Roma.

Insomma, la Spagna sta messa peggio di noi. Ma solo per banchieri e speculatori. Nel quotidiano, gli spagnoli se la passano molto meglio. Non è un caso che tanti sono gli italiani che ivi lavorano e si sono realizzati, mentre gli spagnoli stabilitisi qui sono davvero pochissimi. 

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