Erano stati affidati
alla famosa casa d’aste inglese Christie's per un valore potenziale di 85-130
milioni. ma date le polemiche e’ stato tutto annullato
La scelta del
Governo portoghese somiglia a quella di un aristocratico che finito in
bancarotta è costretto a vendersi i quadri di famiglia per ripianare i debiti. Christie’s
stava per mettere all’asta a Londra una collezione di 85 pezzi di Joan Miró che
un tempo appartenevano al Banco Portugues de Negocios, finito in bancarotta con
la crisi finanziaria del 2008. In eredità i cittadini portoghesi ricevettero un
buco di 1,8 miliardi di euro mentre la banca, confiscata dallo Stato nel 2008,
venne poi venduta al Banco Bic Portugues. La collezione del pittore catalano è
rimasta però in mano al governo portoghese, che ha tentato clamorosamente di
sfruttarla per fare cassa, dimezzandone il vero valore. Ma la casa d’asta ha
deciso di sospendere tutto. Fortunatamente.
A nulla
erano servite le proteste - L’idea
è quella di racimolare dai 35 ai 70 milioni di euro, anche se secondo le stime
di parecchi esperti, il valore delle opere di miró potrebbe aggirarsi ben al di
sopra: tra gli 80 e i 150 milioni. Così nel paese è scoppiata la polemica. da
settimane protestano i partiti d’opposizione, ma anche gli artisti e i critici
più quotati. Né la petizione online, che ha raccolto quasi 10mila firme ed è
stata segnalata al parlamento europeo, né le azioni legali intraprese da alcuni
deputati, sono riusciti però a bloccare la vendita all’asta dei quadri che da
questa sera andranno in mano a collezionisti privati.
Il tribunale amministrativo di Lisbona proprio stamattina ha
respinto la richiesta di sospensione della messa all’asta formulata dalla
procura. Il partito socialista aveva già fatto ricorso alla giustizia per
impedire che i quadri di Miró uscissero dal paese. Ma senza risultato. Perfino
la direzione generale del patrimonio portoghese ha criticato la vicenda,
accusando il governo di aver portato via le opere dal Portogallo in maniera
illegale, cioè senza l’obbligatoria trafila dovuta, per quello che è
considerato patrimonio storico e artistico del paese.
Il passO indietro di Christie’s - E così gli 85 pezzi erano già da giorni esposti
dalla galleria londinese. Ma a poche ore dal «via libera» la casa d’asta ha
deciso di tirarsi indietro, per il ricordo al Tribunale che pure aveva dato il
nullaosta per l’asta, per evitare un’escalation di polemiche che ne avrebbe
danneggiato l’immagine. «La vendita della collezione di 85 lavori di Joan Miro
è stata cancellata -si legge nel comunicato diffuso a Londra - a causa di una
controversia dinanzi alla magistratura portoghese, in cui Christie’s non è
coinvolta».
Nessun commento:
Posta un commento