mercoledì 14 ottobre 2015

Con l'aggiunta di Roma le prossime amministrative diventano test politico fondamentale: le principali città dove si voterà

DOVREBBERO SVOLGERSI IL PROSSIMO MESE DI MAGGIO

E alla fine: tanto tuonò che piovve. Ignazio Marino si è dimesso da Sindaco di Roma. Un atto responsabile ma anche divenuto necessario, visto che aveva tutti contro. Partito democratico in primis.
Il chirurgo, ex Radicale, non ha rubato, non è un corrotto o un corruttore. Almeno fino a prova contraria. Tuttavia, ha commesso troppe gaffe, anche banali. Tra una Panda parcheggiata più volte in una Ztl, troppi viaggi all'estero, qualche uscita fuori luogo, troppe cene, scarso carisma e assenza di autoritarismo. Per una città dove lobby e poteri forti imperversano, e avere il pugno di ferro è condizione necessaria. Marino aveva avviato una discreta 'pulizia' nel Campidoglio e un maggiore controllo dei bilanci. Tutt'al contrario di quanto fatto dal predecessore Gianni Alemanno.
Ora la Capitale sarà commissariata, in attesa delle prossime elezioni che dovrebbero tenersi a maggio assieme alle amministrative già in programma in molte città. Diverse delle quali anche importanti. Tanto che le prossime comunali sono già identificate come un test probante a livello nazionale. Vediamo la situazione città per città.

LA SITUAZIONE NELLE PRINCIPALI CITTA' – Il prossimo maggio (date ancora da stabilire) si voterà infatti in capoluoghi quali Torino, Milano, Bologna, quasi sicuramente Roma, Napoli e Cagliari.
Partendo da quello piemontese, storicamente roccaforte del centrosinistra, il Pd di Matteo Renzi non dovrebbe avere problemi nel confermare Piero Fassino, che viene da un quinquennio di buon governo, sulla scia di quanto fatto dal predecessore Champarino. La sua candidatura però non è ancora sicura. Ma a prescindere dal candidato, il Partito democratico dovrebbe vincere facile.
Situazione più intricata a Milano, dove il Sindaco uscente Pisapia ha già detto da tempo di non volersi ricandidare. Qui la vittoria del Pd è meno scontata, dato che l'avvocato milanese era un outsider di Sel che aveva vinto le Primarie di coalizione. Inoltre, il centrodestra rispetto a quattro anni fa ha ritrovato nuove energie grazie a Matteo Salvini, leader della Lega Nord. Anche se, a controbilanciare la risalita del Carroccio c'è una Forza Italia ai minimi storici.
A Bologna, ormai ex roccaforte di sinistra, la conferma del Pd è tutt'altro che scontata. Il centrodestra da diversi anni avanza nei consensi (ha anche amministrato dal 1999 al 2004) e il Movimento cinque stelle spera in un Parma bis. Il partito di Renzi comunque ricandiderà il sindaco in carica Merola.
A Roma invece si presenterà un'occasione storica per il Movimento cinque stelle, visto che il Pd viene dalla sgangherata esperienza di Marino e il centrodestra ha dato già scarsa prova di sé al governo della città con Alemanno. L'opposizione agguerrita ed efficace di questi due anni e mezzo hanno fatto aumentare il credito dei romani nei confronti dei pentastellati, i quali però potrebbero patire il solito handicap numerico dovuto alle mancate alleanze.
A Napoli il Sindaco in carica Luigi de Magistris ha già fatto sapere da tempo di rivolersi candidare. Al contrario di quanto fatto dall'altro omologo meneghino appartenente alla cosiddetta 'rivoluzione arancione'. Certo, per lui non sarà facile, dato che rispetto a quattro anni fa l'entusiasmo nei suoi confronti è in flessione, mentre il Pd è stato rigenerato da Renzi ma potrebbe auto-rovinarsi con ennesime primarie fantozziane (si parla addirittura di un ritorno di Bassolino, il quale in terra partenopea non ha avuto degni eredi). Il centrodestra potrebbe ricandidare l'imprenditore Gianni Lettieri, anche se Berlusconi preferirebbe Mara Carfagna. Ma soprattutto, l'ex Pm dovrà vedersela con un Movimento cinque stelle molto più forte del 2011; dal cui elettorato allora arrivarono molti voti.
Infine, Cagliari, dove il centrosinistra riproporrà Massimo Zedda, giovane sindaco della rivoluzione arancione, che ha dato una nuova luce al capoluogo sardo. I cagliaritani dovrebbero riconfermarlo.


Insomma, per Renzi sicure o quasi sono 2 città su 6. Sulle altre c'è molta incertezza.

4 commenti:

  1. Sai che palle se dovessero vincere i grillini, grillo farà un dopo elezioni tipo berlu vecchio stampo, chiedendo le dimissioni dell'intero Gov.

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  2. spero ben almeno molti la smetteranno di fare solo affari propri, un radicale cambio di guardia non ci starebbe proprio male

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  3. Gli unici che possono cambiare l'italia in meglio sono i grillini

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  4. Vinca il migliore e certamente non sarà l'ebetino, a cui auguro di cuore una rapidissima e irreversibile debacle!

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